Capitolo trentasei

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-Avete una barca? Non sarebbe stato più facile andare via ieri?- domandò Gerard, inarcando le sopracciglia scure al vedere l'imbarcazione.

Il capitano salutò Victoria con la mano guantata di cuoio marrone.

-Ieri sono andati a vendere delle merci, mantengono un profilo basso per evitare che li scoprano come membri della Gens- spiegò Finn, più rilassato al notare che i suoi due accompagnanti non si guardavano.

Rori si vergognava a morte di stare insieme ai giovani: uno le aveva pubblicamente dichiarato il suo amore, l'altro era l'oggetto dei suoi desideri e si era aperto moltissimo con lei.

Era più di ciò che poteva sopportare.

-Credo che debbano anche vendere le loro merci per mantenersi. La Gens non retribuisce il lavoro dei suoi seguaci- aggiunse.

-Aspettate! Proveremo ad avvicinarci ancora un po' al porto!- urlò il capitano con la sua grossa e profonda voce.

Il porto era vuoto, con l'unica presenza dei tre viaggiatori e il barco ancora troppo lontano da esso. La strada era impolverata, il cielo chiarissimo e l'orizzonte limpido.

Era un paesaggio romantico, di quelli che fanno venire voglia di permanere in quiete assoluta e che il mondo si muova.

-Ho paura di lasciare Rowan....

Il sospiro di Rori fu quasi impercettibile, ma Gerard fu abbastanza scaltro da rendersene conto e dirle, in un sussurro:

-Quando torneremo a Rowan, sarà un posto nuovo. Farò in modo che tu ami quest'isola, voglio farla speciale per te.

Victoria si morse un labbro, il fascino naturale del principe era così attraente per lei che le faceva male guardarlo negli occhi color oro.

La barca iniziò ad avvicinarsi un po' di più.

-Com'è il capitano?- domandò il principe.

Rori sorrise e pensò alle stranezze della ciurma, pensò anche al malinteso con Finn e con la stanza che li aveva ospitati.

-Quando siamo venuti in barca, ha fatto in modo che Rori ed io dormissimo nello stesso letto, insieme e molto vicini.

Finn provò a ingelosire il principe di Rowan, c'era riuscito, ma costui mantenne un'espressione neutrale e aggregò:

-Credo che lei non apprezzerà la tua compagnia più della mia ora....

La sua replica venne interrotta dallo scalpitare dei cavalli, erano almeno una decina e venivano capitanati da un uomo dalla pesante armatura.

Gli stemmi erano lucenti sui loro scudi, ancora di più su quello dell'uomo con l'armatura. Costui si tolse l'elmo che lo proteggeva, rivelando una folta capigliatura bionda e riccia e dei potenti occhi grigi.

-Credi che sia... l'esercito di Rowan?- Victoria era impallidita, stringeva con forza il feretro della sua spada, pronta a invainarla e difendere i suoi amici, però non poteva nascondere, nonostante la sua determinazione, il viso spaventato che aveva in quell'istante.

-Lo stemma è lo stesso...- osservò Finn, indietreggiando il più possibile –ma penso che sia qualcosa di più terribile. Guarda i loro colli: è la marca della Fraternità.

I colli dei soldati, nove per la precisione, erano tatuati con un'imponente serpente aggrovigliato

-Cos'è la Fraternità?- domandò Gerard.

Finn gli fece cenno di tacere, alle sue spalle il capitano della nave che li avrebbe condotti a Ugarth era impietrito, non era possibile sbarcare per aiutarli.

-Dopo vi spiegherò.... Ora possiamo solo cercare di uscire da questa situazione il prima possibile, oppure correremo un grave pericolo noi e la nostra missione- lo zittì.

Gerard avrebbe replicato, avrebbe aggiunto che era la missione sua e di Rori solamente, ma non era nè l'occasione, nè il luogo giusto per farlo.

-In nome della regina Beatrice, del re Ugo e di tutto ciò che è buono e giusto in questo regno, vi ordino di lasciare le armi- annunciò il biondo nemico.

Finn notò che né lui né Gerard avevano le armi in mano, solo Victoria si manteneva in piedi con la pesante spada stretta a sé e pronta a essere usata.

L'uomo scese da cavallo e si approssimò alla ragazza, credendola impotente di colpirlo.

-Non vi avvicinate a me!

-Il mio nome è sir Johannes Bertrand, sono il capo delle guardie di Mable, rappresento gli interessi della corona e vi chiedo, madamigella, di non interferire con la giustizia, non desidererei mai colpire una donna innocente- fece una pausa –o quasi, siccome il suo unico delitto è quello di proteggere un fuggitivo.

Non erano qui per lei! Non sapevano nemmeno che era Victoria Renata di Wari e Castiglia!

"Vogliono fare del male a Gerard!" pensò allarmata.

Guardò la barca, continuava ad avvicinarsi con lentezza, sarebbe stata abbastanza vicina in troppo tempo, avrebbero preso Gerard; il suo sguardo trovò tre funi agganciate che erano perfette, un salto ben fatto li avrebbe portati a bordo.

Doveva solo prendere tempo.

-Che criminale?

Johannes Bertrand scosse il capo e disse:

-L'uomo dai capelli neri, colui che un giorno fu il principe di Rowan e fratello del defunto principe ereditario Nathaniel. È accusato formalmente di istigare al suicidio di chi sarebbe stato il nostro re- si diresse a Gerard ora –ora non sei più in un monastero, la protezione divina non ha più effetto su di te.

Rori si pose un passo più vicina a Gerard.

-Non ti permetterò di portarlo via.

Gerard era stupefatto dalla lealtà che Rori dimostrava al suo giuramento: l'avrebbe protetto, non le importava in che condizioni si trovassero.

-Che cosa può fare una donna con una spada? Non siete in grado di ostruire la giustizia.

-Come sapete che è lui l'uomo che cercate?- interruppe Finn, sorprendendo lo stesso Gerard.

Gli altri otto soldati erano in posizione d'attacco, recavano con loro una corda, probabilmente per intrappolare Gerard; Rori sapeva, però, che c'era qualcosa che non andava, qualcosa di strano.

Finn sembrava conoscere il segreto... la Fraternità... era un termino a lei sconosciuto.

-Io stesso ho conosciuto il principe di Rowan, il trovatello di Ugarth. Venite con me, adesso!

Si era spazientito, aveva la spada in mano e la puntava verso il principe.

Rori si fece a un lato, come se desiderasse lasciarlo compiere la sua missione.

"È la scelta migliore, Rori, salvati tu e recati a Ugarth, rendimi orgoglioso e...." interruppe il pensiero quando sentì un improvviso cambio d'aria.

La spada della principessa si insanguinò, con un singolo movimento era stata capace di decapitare l'aggressore; il suo grido fu sufficiente per farlo reagire:

-Corri!

La sua mano aveva preso quella del principe adottato e aveva iniziato a correre con velocità verso il bordo del ponte ove si trovavano, la nave era a giusto un paio di metri più in là e le funi abbastanza vicine da poterli salvare.

Finn saltò per primo, evitando che una guardia lo afferrasse, stessa sorte non toccò a Gerard, un soldato lo aveva preso per la camicia e gliel'aveva strappata, rivelando un vistoso tatuaggio di uno scorpione.

-Salta!

Le guardie dal serpente sul collo erano impazzite al riconoscere la marca, ora più che mai avrebbero dovuto prenderlo, vivo o morto.

Gerard saltò e afferrò la corda, si assicurò di prendere anche Rori per un braccio.

Erano entrambi attaccati alla fune, vicini e guardando le guardie che erano rimaste a terra, furiose e cercando un modo per raggiungerli.

Erano salvi, per ora, ma avevano bisogno di risposte.

E vi era un solo uomo che le aveva.

Gerard di RowanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora