Gerard e Finn si sforzavano di trattarsi bene l'un l'altro, credendo di star operando in nome della felicità della loro amata.
Il capitano Edgard rideva di loro, aveva chiesto a Victoria la ragione di quel cambio nel carattere dei due giovani e, all'udire la spiegazione, era rimasto un sorriso permanente sul suo volto.
-Perciò Finn crede che tu sia innamorata di Gerard e viceversa?- domandò sottovoce, avvicinandosi all'oggetto del desiderio dei suoi due accompagnatori.
-Esattamente.
Rori era soddisfatta della sua opera, non li aveva mai visti così tranquilli prima; nel suo intimo, però, sentiva dolore: non avrebbe mai voluto mentire a Gerard, lo amava dopotutto.
-Perciò a quale dei due hai mentito?
Il capitano e Rori guardavano il mare innanzi a loro: il viaggio era piuttosto lungo, sarebbe durato almeno una decina di giorni.
Ugarth e Rowan erano in guerra nonostante la loro lontananza geografica relativa, vi erano altri regni più vicini con i quali nessuna delle potenze era in conflitto.
-Cosa le fa pensare che abbia mentito a uno di loro?
-Dammi del tu....
-Giusto, giusto.... Cosa ti fa pensare, Edgard, che io abbia mentito a uno di loro? Perché avrei dovuto?- chiese Rori, mantenedosi estremamente calma all'affrontare l'interrogatorio.
Il capitano le sorrise: era uno dei sorrisi più comprensivi che avesse mai visto.
-Vedo la sofferenza nei tuoi occhi quando li guardi. Ogni tuo gesto è quello di un'amante ferita.... Quale di loro è il tuo amore?
-Sfortunatamente non è altro che un amore platonico. Gerard... lui è il fidanzato di un'altra principessa, che in certo momento è stata quasi mia amica.... Non potrò mai stare con lui.
Victoria sentì le lacrime pungerle gli occhi.
-Come ti fa sentire questo?
-Male.... Mi fa male....-
L'abbracciò del capitano fu rapido e lei poté nascondere il suo volto sul petto dell'uomo, abbastanza veloce da non permettere a nessuno di vederla in quello stato.
-Lei è migliore di me, lei può garantirgli un futuro che io non posso dargli. Sono una principessa solo di nome, ripudiata dal mio regno e ricercata in questo per un delitto orripilante.
Il capitano la consolò:
-Quando si ama, non si ricordano questi miseri dettagli. Sii forte e accetta i suoi sentimenti.
-Lui non ha sentimenti per me!- protestò singhiozzando.
Il capitano non sapeva se continuare a consolarla o, infuriato per la sua ingenuità, lanciarla dalla barca in mare.
-Rori!- Gerard aveva notato che lei era triste, la prese per il polso e la obbligò a separarsi da Edgard e guardarlo.
-Non è nulla!- cercò di giustificarsi.
Il capitano indietreggiò e osservò la scena: le guance pallide di Gerard erano avvampate per la rabbia, sembrava un animale selvaggio e allo stesso tempo un cavaliere protettore della sua donzella.
-Dimmi! Tu non piangeresti mai per nulla!
-Non è niente!
-È per Finn? Quel dannato pescatore ti ha visto piangere e non ha fatto nulla per consolarti?
Rori sentì che stava per rovinarsi la sua idea per tenere a bada i ragazzi.
-Gerard....
-Sufficiente!
Era infuriato e la trascinò davanti a Finn, urlando:
-Voglio che tu capisca che questo non è un vero uomo! Se ti ama e tu ami lui non dovrebbe restare da solo quando tu sei triste!
Rori non ebbe altra scelta che spiegare il malinteso, siccome la ciurma li stava beffeggiando e guardando divertiti.
Una volta nella camera di Rori, soli dopo aver lasciato Finn sul ponte, Gerard iniziò a sgridarla:
-Non credevo che tu fossi capace di mentirmi così!
-Volevo che andaste d'accordo tu e Finn....
Rori aveva il capo chinato, i suoi capelli lunghi e biondissimi cadevano lungo il suo corpo, aveva gli occhi gonfi per il pianto; Gerard era davanti a lei e urlava, non era mai stato così alterato.
-Come posso andare d'accordo con colui che dici di amare?
Sembrava geloso.... Rori non volle credere a quell'opzione.
-Dopo che sono stato così sincero con te sul mio passato! Così mi ripaghi? Sei una bugiarda, Victoria!- la accusò.
Rori non poté fare altro che accettare i suoi reclami, se li meritava tutti.
Era bellissimo anche quando si arrabbiava, gesticolava più del dovuto, ma i suoi occhi dorati assomigliavano a quelli di un lupo, i suoi denti perlacei si stringevano ogni tanto e doveva fare certe pause per prendere aria rimanendo di pietra come una statua pagana per istanti.
-Mi dispiace.
-Ti dispiace avermi mentito o che ti abbia scoperto?
-Mi dispiace non aver avuto il coraggio di parlarti faccia a faccia- gli disse finalmente.
La sua minuta altezza era adorabile, ma ora si sentiva così piccola innanzi a Gerard, che era almeno un metro e ottanta di altezza.
-Ne ho abbastanza.
Rori seppe che lo aveva perso per sempre.
Lui le pose le mani fra i capelli, portando il suo volto dove potesse raggiungerlo.
La baciò d'impulso, trovando sollievo nel suo profumo, nella morbidezza delle sue labbra. Lei provò a tirarsi indietro e mormorò:
-E Mira?
Il principe la riprese e la baciò una e un'altra volta finché si zittì, poggiò le sue braccia sulla sua cintura e sentì la sua debole stretta sulla sua camicia color cielo.
-Non farmi mai più qualcosa del genere- esigette il ragazzo, affondando il suo voltò fra i pallidi capelli di Rori.
-Perché tu...?
-Ti proibisco di chiedermi perché ti ho scelto. Ti vieto mettere in dubbio ciò che sento per te. Ti voglio e non ho bisogno di ragioni valide per farlo.
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Gerard di Rowan
Historical FictionGerard Michael Whitefield è stato abbandonato alla sua sorte fin da bambino, ma ora vive alla reggia di Rowan come figlio adottivo del re Ulises. Intrighi e disgrazie colpiranno il palazzo, facendo vacillare la sua posizione. Cover cortesia dell'imp...