Capitolo trentuno

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-Hai visto Tara?- domandò Gerard a un giovane prete che veniva camminando verso di lui in un corridoio del monastero di San Raphael Martire.

-Tamara? L'ho vista andare in compagnia di Monsignor Angelo al suo studio- lo informò il ragazzo.

Gerard spalancò gli occhi terrorizzato: credeva che Angelo avesse scoperto le sue intenzioni di scappare da quel luogo e volesse fare del male a Tamara per vendicarsi.

Perché aveva dovuto involucrare Tara in tutta questa storia?

Se fosse rimasta ignara di tutto sarebbe stata più felice!

Corse con veemenza verso lo studio di Monsignor Angelo, dove tante volte si era riunito con lui per mentirgli, per farsi passare per un uomo come lui, per fargli abbassare la guardia e poter scappare.

Aveva compromesso la felicità della sua amica solo per compiere un obbiettivo che a sua volta, per quanto nobile fosse, veniva spinto dall'idea di tornare da Mira.

-Tara!- la chiamò a gran voce.

Giunse senza fiato innanzi alla porta, prese il pomello ed entrò d'impulso, rimanendo scioccato da ciò che trovò.

-Gerard?- la voce strozzata di Tara, i cui abiti giacevano al suolo, sorse dal suo corpo rigido abbracciato a quello di Monsignor Angelo.

La sangue bolliva nelle vene del principe adottato: non vedeva una possibile spiegazione a questo:

-Cosa sta succedendo?- urlò dalla rabbia.

-Gerard, non ti preoccupare, ho pagato per la sua purezza. Sei libero di andartene, ora- il sorriso cinico di Monsignor Angelo, mentre si rivestiva, non faceva che spazientire Gerard.

Lo prese per il collo e lo alzò di peso, scaraventandolo contro la sua scrivania e guardandolo come non aveva mai guardato nessuno prima: erano gli occhi dorati di una bestia, di un lupo selvaggio e pronto a lanciarsi contro la sua preda.

-Sei un animale!- lo insultò.

Gli poggiò uno stivale sulla gola, estraendo il proprio pugnale dal feretro.

-Gerard, no, non fargli del male!- sussultò la ragazza, afferrandosi alla sua gamba e inginocchiandosi per chiedere perdono.

-Sei impazzita? Perché hai fatto una cosa del genere? Perché hai venduto la tua purezza? Dammi una buona ragione per non sgozzare quest'uomo come un maiale!- esigette.

Stava tremando dalla furia, non era disposto a negoziare: aveva ferito una persona importante per lui e, a meno che Tara davvero lo convincesse che non era affatto così, lo avrebbe ucciso.

-Avevi bisogno della tua libertà.... E, inoltre, mi ha insegnato come farti felice, Gerard, adesso potrò lasciarti soddisfatto, non devi più contenerti con me....-

-Allontanati, Tara, non voglio che tu veda-

Tara si allontanò impaurita dalla sua reazione, nella sua testa era un ragionamento perfetto e invece lui lo vedeva come una cosa negativa?

Gli poggiò il pugnale contro e si decise se colpirlo o meno, lentamente si ritirò:

-Lascerai libera questa donna e me-

Angelo si alzò impaurito, coprendosi con le proprie braccia e annuì.

-Non farmi del male- supplicò.

-Non ne vale la pena. In fondo, è stata una decisione di Tamara, non l'hai obbligata a nulla-

Si girò e si diresse alla propria camera, preparando la sua sacca da viaggio e trovò fra le sue cose una mappa compilata da Monsignor Pietro, nella quale era circolata la locanda di Mable come destinazione per incontrare l'altro prescelto.

Sentì la marca che aveva tatuato Monsignor Pietro: uno scorpione nero che occupava tutta la sua schiena muscolosa.

Era della Gens ora, non aveva il permesso di portarsi dietro delle responsabilità inutili come poteva essere una ragazza come Tamara.

Però non poteva comprendere perché il petto gli dolesse: forse era perché si era affezionato a lei?

No, era perché non era riuscito a salvarla.

-Gerard, ti prego, portami con te!- esclamò Tara, entrando nella stanza.

-Sei libera, nessuno ti ritiene in questo luogo- le spiegò, alzando le spalle e rifiutandosi di guardarla negli occhi.

Tara aveva ancora gli abiti spiegazzati e la sua camicetta era strappata sulla scollatura, ora non era più il completo casto che le aveva aiutato a scegliere quella stessa mattina.

-Lo so, lo so, ma voglio andare con te!- protestò.

-Temo che non sia possibile, Tara. Ho lottato per evitare che tu ti unissi alla mala vita, ma tu non volevi il mio aiuto. C'erano mille modi di uscire di qui e vendere il tuo corpo non era il più nobile, contrariamente a ciò che tu possa pensare-

-Ma avevi bisogno di soldi, ora abbiamo molto oro.... Voglio che tu lo accetti-

Gli porse le sue mani piene di monete d'oro.

Gerard le lasciò cadere a terra, soffocando un singhiozzo ed esponendole:

-Mi dispiace, ma non posso accettare quel denaro: sarebbe accettare il tuo atto come una fonte viabile di ricchezza ed io sono sempre stato contrario alla prostituzione-

-Gerard!- pianse, pianse moltissimo.

-Ho provato a salvarti, Tara, giuro che ci ho provato con tutte le mie forze. Sei il mio secondo grande fallimento.... Il primo sono io-

-Salvami, Gerard, sono ancora in tempo!-

-No, Tara, non lo sei più. Avevi un futuro brillante davanti a te, potevi essere libera, ma ora sei incatenata ai tuoi atti ed io non ho la chiave per liberarti. Voglio salvarti, ma tu non vuoi che lo faccia-

-Gerard....-

Ora ricordava perché lui l'aveva scelta: il suo viso era quello di un cherubino, era così innocente, però dentro di sé era disposta a tutto.

Sapeva che non poteva darle tutta la responsabilità di ciò che era avvenuto, ma non poteva perdonarsi che lei scegliesse di prostituirsi, nella mente di quella ragazza era l'unica possibilità.

-Gerard... ti amo-

Quella confessione lui non se l'aspettava, lei continuò:

-Ti amo e anche se mi rifiuti adesso non avrò problemi. Il mio sentimento non scomparirà, sarà sempre con me e, adesso che lo sai, accompagnerà anche te-

Gerard l'abbracciò e le baciò il capo, passandole una mano sui capelli.

-Grazie, Tara, e scusami....-

-Arrivederci, Gerard-

Si incamminò fuori dal convento di San Raphael Martire, deciso a non tornarvi finché non avesse compiuto la sua missione, girandosi poté vedere la sagoma della giovane Tamara.

Lei gli aveva detto "arrivederci", ma nel suo cuore lui sapeva che si trattava di un addio.

Gerard di RowanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora