Cosa mi aspettavo?

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Minseok si trovava sempre fuori casa durante le fredde giornate dell'inverno.
I suoi vicini di casa avevano il riscaldamento a palla e, per lui, era difficile anche solo respirare, figuriamoci muoversi per casa, quindi preferiva girovagare senza meta per la città.

Quel giorno in particolare, faceva veramente caldo anche fuori, e lui per sembrare una persona normale, si era coperto con un giubotto, una sciarpa, dei guanti... insomma, tutto ciò che sono solite mettere le persone quando nevica.

La prima cosa che gli venne in mente per salvarsi da quel forno, era andare nel reparto surgelati di qualche centro commerciale lì intorno.

Adocchiò il primo più vicino a lui e si precipitò all'interno.
Una volta lì, si libero dell'ingombro che erano i vestiti invernali, e si diresse verso il luogo più fresco.

Ah... vita...

Mentre si riprendeva, si accorse che tutte le persone intorno a lui, presero a buttarsi a terra con le mani sulla testa.
Non capiva il perché di quello strano comportamento, almeno fino a quando non vide degli uomini in nero, con delle maschere in viso e delle armi alla mano.
Gli si presentò davanti la peggiore delle ipotesi.

Una rapina?!

Fu costretto a sdraiarsi a terra anche lui, ma non ci rimase a lungo: non aveva mai ascoltato nessuno per tutta la sua vita, non l'avrebbe certo fatto adesso.

Si alzò in piedi e fece pressione sul piede destro, congelando il pavimento intorno a lui e i piedi dei ladri. Una volta fatto, una nebbiolina gelida arrivò fino alle armi congelandole completamente.

Si guardò intorno, voleva solo che le persone lo adulassero, invece lo guardavano impauriti.
Le madri coprivano i propri figli con il loro corpo, mentre piangevano disperati.
Minseok si sentiva mortificato, l'ultima cosa che voleva era spaventare qualcuno.

Ma non era colpa sua... già, è sempre colpa della gente, sempre pronta ad abbandonarti in qualsiasi momento, nel modo più crudele.

Io vi ho salvati... e questo è il ringraziamento?

Mormorò, mentre si diresse correndo verso l'uscita.
Corse tra i poliziotti e la folla, cercando di allontanarsi il più possibile da tutti, mentre delle lacrime scendevano lungo le sue guance.

Raramente piangeva e ancora più raramente le lacrime si trasformavano in cristalli appena lasciavano il suo mento.

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