Flight and Time Controll... non dipende da me

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Mi tocca tornare a scuola... auguratemi buona morte.

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Il tempio era sempre un posto tranquillo, e Yifan ne approfittava per allenarsi; anche se era più che altro, un rimedio contro la noia.
Data la sua notorietà, tutti si rivolgevano a lui dandogli del 'lei', persino il suo amico più stretto, Huang Zitao.

Si stavano allenando uno contro l'altro, per ammazzare il tempo. Zitao non si tratteneva mai nel colpire, anche se per i locali, Yifan era visto come una specie di divinità.

Yifan stava avendo la meglio, ma l'altro non lo avrebbe lasciato vincere facilmente: gli bastò volerlo per fermare ogni cosa accanto a lui. Le nuvole, gli uccelli, per sino Yifan, rimasero come pietrificati, mentre Zitao si muoveva liberamente, come se niente fosse.

Vediamo chi vince sta volta, signor Wu.

Il più piccolo saltò sulle spalle dell'altro, mentre era ancora immobile.
Posizionò un braccio sotto il collo dell'amico, così da essere già pronto a tirare verso di lui, una volta liberato dal controllo del suo potere.
Pochi istanti dopo, Yifan poté di nuovo muoversi, e prima che l'altro iniziasse a strangolarlo, i suoi piedi si staccarono da terra, e si lanciò verso il cielo a tutta velocità, provocando un'onda d'urto sotto di lui.

Il più piccolo dei due iniziò ad urlare più forte che poteva, spaventato a morte dall'altezza, e aggrappandosi alla sua maglietta con tutte le sue forze.

Mi metta giù!

Ti arrendi?

Mai!

Ok, allora possiamo restare qui tutto il giorno. Ah, non guardare giù.

Stia zitto, Signor Wu!

Allora?

Mi arrendo, mi arrendo! Ma mi metta giù!

Ma come? C'è una bella arietta qui.

Yifan!

Appena il suo nome uscì dalle sue labbra, l'eroe locale, decise finalmente di ascoltare il suo amico e riportarlo a terra sano e salvo.

Zitao, appena toccata terra, si mise in ginocchio, come a fare capire a Yifan che non si sarebbe più mosso da lì. Aveva le lacrime agli occhi e tremava, in più le sue sopracciglia puntavano verso il basso, ma l'altro non poteva prenderlo sul serio, a causa dei suoi capelli spettinati.

Avanti, Tao, non prendertela.

Hey, è qui che si trova Wu Yifan?

Minseok e Jongdae, il secondo quasi morto dalla stanchezza, erano finalmente arrivati all'entrata del tempio, trovandosi davanti gli altri due.

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Yifan e Minseok stavano parlando in privato, il primo comprendeva a pieno il perché Minseok si trovasse lì, ma purtroppo non poteva fare niente per aiutarlo, anche volendo.
Non poteva costringere delle persone ad adulare una persona di cui erano spaventate, neanche lui aveva scelto di essere famoso.

Il coreano abbassò lo sguardo e strinse i denti, non poteva credere che avrebbe dovuto vivere il resto dei suoi giorni visto come un mostro, un mostro che non aveva scelto lui di essere.
Ora, nei suoi pensieri e nel suo cuore c'era soltanto odio indiscriminato, verso tutto e tutti.
Dentro di lui qualcosa si ruppe in modo irreparabile. La sua unica speranza era andata in frantumi.

Si voltò, e senza accertarsi se Jongdae fosse con lui o no, scese la lunga rampa di scale che aveva percorso, e si allontanò con un volto cupo e lo sguardo spento.
Guardandolo da dietro, si poteva vedere un sottile velo gelido, avvolgerlo completamente.

Il suo cuore, già freddo in partenza, ormai era diventato completamente di ghiaccio.

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