Quando esco sono ormai le dieci di sera. Sono distrutta. "Signorina la riaccompagno casa" Mi dice Dan. Gli sorrido ma veniamo interrotti. "Ci penso io, lei può andare" mi volto "Caleb!" dico sconvolta. Non mi aspettavo ch sarebbe venuto a prendermi. "Va tutto bene Dan, vado con lui" guarda Caleb e sorride. "Le affido la signorina Dark" risponde. Caleb annuisce. Vado vicino a lui. "Cosa ci fai qui?" gli chiedo. mi mette una mano sulla testa e i scompiglia i capelli. "Sono venuto a prenderti e a nutrirti che domande" e mi porge un paino. Lo prendo "Grazie, ma non dovresti avere un coprifuoco tu?" gli chiedo preoccupata prima di addentare il panino. "Non mi Interessa" dice. Lo guardo male. "Invece dovrebbe. Potresti essere espulso dalla squadra!" Lo rimprovero. "Non rompere" "Solo perché ho ragione non c'è bisogno di aggredirmi" dico tranquilla continuando ad addentare il panino. "Tsk." Rido. "Andiamo insieme alla Raimon" gli dico cambiando strada. "No" "Si" "Non puoi arrivarci così". Gli sorrido in segno di sfida "Scommettiamo?" Mi infilo in un vicoletto e faccio per togliermi la maglia "Cosa fai?" Urla scandalizzato. "Non urlare! Mi cambio no?" E continuo. Lui si gira dall'altra parte. Non lo capisco. Mi sto solo cambiando. Quando ho finito mi metto il cappello e ricominciamo a camminare. Quando arriviamo alla Raimon lo seguo. "Trovati una tua stanza" dice guardandomi male. Rido "Muoviti. Tanto dormiamo sempre insieme" gli rispondo. Appena metto la testa sul cuscino di Caleb mi addormento immediatamente.
La sveglia suona. Guardo a fatica l'ora. Le sette e mezza. Gli allenamenti iniziano alle nove. Ciò implica che mi devo alzare e lavarmi prima che si sveglino tutti e si domandino come mai sotto la tuta indosso biancheria intima femminile. Punto la sveglia alle 8 per Caleb. Lo guardo dormire. É a pancia in su e russa un po' ma é adorabile. Gli accarezzo la testa ed esco. Controllo che nessuno sia in bagno ed entro. Quando finisco mi sento rinata faccio colazione ed entro in campo. Sono le 8.30. Non c'è ancora nessuno naturalmente. Mi sdraio sulla panchina a pancia in giù e guardo le nuvole. Alcune mi hanno sempre ricordato la panna montata. Ma io sono una golosona senza speranza. Dovrei iniziare ad andare dai golosi anonimi per curare la mia malattia. "Ehy!" Sento. É la voce di Mark. Mi alzo e vedo che sono tutti qui. "Che ci fate qui così presto?" Chiedo. "Non potevamo aspettare, e vedo neanche tu!" Dice Mark venendo verso di me e aiutandomi ad alzarmi. "In un certo senso" "Come stai?" Mi chiede Xavier. "Benissimo" rispondo entusiasta. Scruto la folla fin quando non adocchio Caleb e lo saluto. In tutta risposta ricevo un breve cenno con la testa. "Ha dormito male questa notte" dico ridendo. Poi saluto Archer e anche lui risponde come Caleb "Anche lui!" "Conosci Archer?" chiede Jude avvicinandosi. "Buongiorno, no l'ho incontrato per caso da Hillman prima delle selezioni, ci ho parlato poche volte. È un ragazzo interessante" dico osservandolo in disparte dagli altri. Mi allontano da Jude e mi avvicino ad un gruppettino. Ciao! scusate non so ancora tutti i nomi, voi come vi chiamate?" chiedo. Quello alto e con occhialini da mare in testa risponde. "Io sono Harley, piacere" dice sorridendo. ha un sorriso contagioso e mi sembra anche una persona molto positiva. L'altro grosso e con un ciuffo arancione risponde "Io sono Thor, piccoletto". Anche se è enorme sia in altezza che in mole sembra molto buono. "Piacere io sono Angel, e tu?" chiedo al piccoletto di fianco a Thor "Io sono Scott" risponde allungandomi una mano.. La stringo, Sento qualcosa di peloso. La riapre. un verme peloso. "Ma non è vero!" esclamo delusa. La risata malefica di Scott viene sostituita da una smorfia di stupore. "Che c'è?" chiedo "Doveva essere uno scherzo" dice imbronciato. sorrido "Allora ti dico che ho paura solo di un tipo di insetto prova d indovinare qual'è e mi farai uno scherzo coi fiocchi" gli faccio l'occhiolino. "Forte!" urla Harley ridendo. "Nemmeno tu sei tanto male, da dove vieni? Il tuo accento mi è familiare." "Hokkaido,la città del mare!" Esclama entusiasta. "Non ci credo! Anche io sono nato ad Hokkaido!" Rispondo stupita. "Dimmi sai surfare? E di che prefettura sei?" Chiede. Sorrido "Sono di Sapporo. Certo che so surfare! Tu?" Ma so già la risposta. "Surfare é la mia passione insieme al calcio!" "Anche a me piace! E tu di dove sei?" Chiedo a Thor "Anche io sono di Hokkaido" "Sentite, vorrei conoscere anche gli altri ma ogni volta mi guardano in modo strano. Mi fanno paura. Non ho mai avuto amici a parte Caleb e un ragazzino all'ospedale. Non so come si faccia a fare amicizia" dico imbarazzata. Harley scoppia a ridere "Ma é facile! Fatti trasportare dalla corrente. Dopotutto conosci noi ora no? E non é stato difficile!" Dice. Mi gratto la testa rossa in viso "Hai ragione. Ci proverò..."
Ad un certo un Austin affaticato e tutto sudato spunta dal cortile con un borsone in spalle "Scusate il ritardo non ho sentito la sveglia!" Dice tutto in un fiato inchinandosi. "Non ti preoccupare!" Dice Mark. "Come mai non dormi qui? Sarebbe più comodo!" Esclama curioso Jack. "Ehm ecco... É che non riesco a dormire se non sono nel mio letto" questo si che é strano. Lo guardo sospettosa ma vengo distratta da Caleb che ride "Io so perché! La tua mammina ti canta la ninna nanna per farti addormentare, dico bene?" Lo guardano tutti stupiti "Che antipatico!" Dice Harley. Vado da Caleb. "Cosa ti prende? Perché fai così?" Gli chiedo "Te l'ho detto! Non voglio avere niente a che fare con questa squadra!" "Quindi neanche come me" dico seria. Mi guarda stupito "No é che..." So che non é cosí ma deve imparare a non comportarsi in questo modo. "Attenti ragazzi, sta arrivando l'allenatore" urla Todd. Andiamo verso di lui. "Molti di voi la conosco già. Lei é mia figlia Cammi, sarà la manager insieme a Silvia Woods in sostituzione di Nelly" "Fammi la nostra manager?" Chiede Mark stupito "Piacere sono Camelia Travis. É un grande piacere conoscervi, non ho mai fatto la manager prima d'ora quindi non sono molto sicura di essere in grado di fare un buon lavoro ma ci proverò" che dolce. Mark le si avvicina "Sarai bravissima Cammi! Se hai dei dubbi su qualcosa non esitare a chiedere a me ok?" "Ti ringrazio infinitamente sei gentile Mark" "Ooooh allora vuol dire che ti ricordi di me! Eh già, ne è passato di tempo vero Cammi? Mi suonava un po' strano che ti fisio dimenticata del mio nome" dice entusiasta Mark "Ah a essere sincera non ricordo un granché del passato. Ho deciso di chiamarti per nome solo perché é più semplice tutto qui" povero Mark "Oh é per questo?" Chiede triste "Va bene per te Mark?" Chiede Cammi "Oh si si certo va benissimo, siamo felici di averti in squadra Cammi!" E torna indietro verso di noi. "Oggi inizieremo l'allenamento per le qualificazioni del girone Asiatico. Ma devo dirvi una cosa che non vi piacerà: al livello a cui siete non avete la minima possibilità di vincere il torneo" dice l'allenatore. Eh? Ma che dice? Siamo tutti stupito "Che cosa sono quelle facce? non credevate davvero di essere allo stesso livello delle squadre di calcio di altre nazioni. Se vi facessi affrontare adesso con una di quelle squadre, vi spazzerebbero via come briciole" Gentile "Ed é per questo motivo che ho ricevuto l'ordine di allenarvi a partire praticamente da zero. Sono sicuro che molti di voi non concorderanno con i miei metodi. Lamentele e disaccordi non passeranno inosservati ma finché farete tutto quello che vi dirò per me sarà più che sufficiente. Spero che vi sia tutto chiaro. Jude, Shawn, Axel e Mark. Sono convinto che nessuno di voi meriti di essere titolare per adesso. Se non volete scaldare la panchina comportatevi come se fosse in gioco la vostra stessa vita. È tutto!" Lo guardo stupita come il resto della squadra... Non ci aspettavamo un discorso simile. Ci ha spiazzati. Dopo un po' di giri di campo e qualche esercizio stiamo per dividerci in squadra per un'amichevole quando il mister mi chiama. "Si Mister?" Chiedo raggiungendolo. "Cammi, Celia venite qui. Voi vi accerterete che Angel segua questo programma" Mi porge un foglio. Lo leggo e lo guardo triste "Ma sono tutti esercizi individuali!" Mi lamento. "Attualmente non sei in grado di giocare con gli altri dovresti saperlo." Annuisco tristemente. E questo é tutto. Andiamo nel secondo campo. Ce la metterò tutta! Se lui ha detto così ci sarà un motivo "Piacere io sono Angel Dark. Grazie per l'aiuto" dico a Celia e a Cammi. "Molto piacere" risponde Celia. Incominciamo. Piano piano con mia immensa sorpresa verso sera riesco a completare tutto. Mi sdraio per terra esausta. Erano molti esercizi. "Come mai sorridi? Non sei stanco?" Chiede Celia preoccupata. " Si ma sono felice! Non sono mai riuscito ad allenarmi così tanto!" " Come mai?" Chiede ancora. "Perché sono malato. E perché papà non voleva. Ma vi confesso una cosa... Lo facevo di nascosto. Ovunque lui mi portasse trovavo sempre un modo per allenarmi. Non ci posso far nulla. Adoro il calcio!" Celia mi guarda stupita mentre Cammi sorride porgendomi un asciugamano e una borraccia d'acqua. "Ma sei sicuro di essere il figlio di Ray Dark?" Chiede. Sputo l'acqua che sto bevendo dalla sorpresa. Rido. "Ma che razza di domanda é? Certo che sono suo figlio!" Corro a prendere la borsa "Sei strana ma mi piaci" lei arrossisce violentemente. Che ho detto? Vedo che gli altri hanno finito. Sono stremati. Corro a farmi una doccia e poi a cenare.

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Angel
FanfictionCosa accadrebbe se al FFI ci fosse un nuovo giocatore? E se quel giocatore fosse la figlia del famigerato Ray Dark?