Parte 21

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"Ehy! Dove vai?" Si volta e mi guarda tuttavia non mi risponde. La sua espressione é arrabbiata e delusa. "É successo qualcosa?" Chiedo preoccupata. Poi scoppia. "Il mister! Non é giusto che faccia entrare uno come Archer e non me!" Urla. "Caleb. Il mister ha sicuramente un piano..." "Non iniziare con il tuo buonismo o la tua solita ramanzina sulla fiducia. Sei noiosa. Vai a giocare a questo ruolo con glia altri non con me! Tu che non duri neanche un tempo senza cadere al suolo stremata vai in campo e io no! É ingiusto! Sei ingiusta! Sei ipocrita! Sei..." Si blocca di colpo quando lascio cadere la mano dal suo braccio. Mi guarda. Ho le lacrime agli occhi "Come puoi dire così..." Sussurro. Mi guarda preoccupato "Angy scusa. Scusami io..." Scuoto la testa non volendo sapere altro e corro dentro i dormitori. Mi chiudo in camera e mi metto sotto le coperte a piangere. Le parole di Caleb fanno malissimo. Urlo. Come mai? Come mai mi ha lasciata sola anche lui? Basta. Non voglio stare sola. Non voglio. Sento qualcuno bussare. Ma non rispondo. Riprovano ma nulla. Dopo aver finito le lacrime cado in un sonno profondo.

Fuori campo

"Dov'è Angy?" Chiede Mark mentre sta entrando in mensa agli altri. "Non c'è neanche Caleb" esclama Silvia. "Strano..." Esclama maligno Scott. Sentono un urlo straziante provenire dal dormitorio. "Ma questa voce..." Dice Xavier. Corrono verso quelle urla Axel, Jude ,Mark, Harley e Xavier. "Ma vengono dalla camera di Angel" esclama Jude. Appena arrivano sul pianerottolo vedono Caleb che si tiene la testa fuori dalla porta si Angel e non prova ad entrare nonostante le urla. Jude bussa alla porta sopra Caleb che non si muove di un centimetro. Le urla cessano ma non riceve risposta. "Cosa é successo?" Chiede Harley con aria a dir poco preoccupata. Caleb alza la testa. Sembra... Triste. E lo guardano tutti sconvolti "Andate via!" Urla. "No!" Esclama Axel. Caleb si alza in piedi minaccioso. "Non ce ne andiamo di qui fin quando non ci dici cosa é successo" esclama serio Mark. Caleb volta lo sguardo verso la porta. "Non mi fa entrare..." Dice più a se stesso. "Come mai?! Cosa hai fatto!? Cosa le hai fatto!?" Urla Jude appendendolo al muro. "Jude calmati" dice Xavier. Caleb ghigna "Curioso che proprio tu ti preoccupi più di tutti per lei. -Si libera dalla stretta - sono stato me stesso" e se ne va. Mark prova a bussare "Angy parlaci. Rispondi" ma nulla. Sono costretti a scendere per pranzare. Ma lei non c'è e nemmeno Caleb. Il pomeriggio durante gli allenamenti Caleb non sembra in forma per nulla. "Dov'è Dark?" Urla l'allenatore. "Mister, Angel ha detto che non si sentiva bene" dice Silvia. Avevano raccontato a mensa tutto l'accaduto anche agli altri. Difatti quel pomeriggio Caleb aveva praticamente gli occhi pieni di disprezzo dei compagni tutti puntati su di lui. Neanche a cena é venuta. Caleb ha preso un vassoio in più e l'ha messo davanti alla sua porta. Ma nulla. "Ti capisco Angel. Mi dispiace moltissimo. Lo giuro. Non era rivolta a te la mia rabbia. Esci per favore. Parliamone." Da dentro sente un solo flebile "Lo so" ma niente di più. Provarono tutti a farla uscire. Ma non apriva a nessuno. L'unico che non aveva ancora provato era Archer. Di notte quando tutti sono ormai nelle loro stanze la porta si apre.

Fine fuoricampo

Esco perché non sopporto più di stare qui. Uscendo dalla Raimon 10 minuti dopo incontro gli amici di Archer. "Ehy!" Ma non so se mi riconoscono. Quello coi capelli arancioni sembra ricordarsi di me. "Tu sei in squadra con Archer giusto?" "Esatto" annuisco. "Ma sei una ragazza!" Lo guardo perplessa "Esatto..." Il ragazzo enorme mi guarda e arrossendo dice "Pensavamo che le ragazze non giocassero a calcio" "Voi sapete giocare?" Quello alto e snello scuote la testa. "Mmmh vorreste imparare?" Chiedo. Si guardano perplessi poi annuiscono "Va bene. Vi insegnerò. Se un giorno avrete del tempo sapete dove trovarmi ci vediamo" dico sorridendo loro. Sono simpatici. Correndo vado a sbattere contro qualcuno e cado a terra. "Ahi!" "Scusa Angel. Ti sei fatta male?" Alzo la testa "Mr. Hillman! Lei che ci fa qui?" Chiedo prendendo la mano che mi porge per aiutarmi ad alzarmi. Sono senza forze non avendo mangiato per tutto il giorno. Tuttavia appena in piedi barcollo debole. "Sei davanti al mio ristorante - guardo l'insegna stupita - hai mangiato?" Lo guardo e faccio no con la testa. "Vieni" dentro c'è anche Archer. "Ciao!" Lui mi guarda poi guarda Hillman "Allora io vado" "No resta. Vi preparo qualcosa" mi siedo accanto ad Archer. Anche se é un mio compagno e ho voluto evitare glia altri con lui sto bene. Mi sento tranquilla. Forse perché sono sicura che non farà domande. "Ho appena incontrato i tuoi amici. Mi hanno chiesto di insegnargli a giocare a calcio" dico. Mi guarda stupito "Davvero?" Annuisco. "Sono tutti preoccupati per te, Caleb prima ha dato di matto." Dice dopo un po'. Nel sentire il suo nome mi viene una fitta al cuore "Ah si? E tu?" Chiedo sorridendo amaramente. Volta la testa. Penso non mi risponderà invece... "Un po'". Sorrido "Mi fa piacere! Significa che mi consideri tua amica!" "Si mangia!" E Hillman si gira mettendo sul tavolo tre ciotole piene di riso e carne. Poi si toglie il grembiule e va a sedersi vicino Archer. "Era tutto squisito!!!" Esclamo entusiasta toccandomi la pancia. Anche Archer ha finito tutto. "Su ora andate. É tardi" "Agli ordini!" Prima di andare Hillman mi chiama da parte "Domani alle sei vieni dove si allenava Archer l'altra volta. Capirai quando sarai lì cosa fare" annuisco perplessa. Ma mi fido di Hillman. Al ritorno dai dormitori é tutto buio "Come hai conosciuto Hillman?" Chiedo. Inizialmente non risponde e penso non lo farà veramente questa volta ma mi stupisce di nuovo "Mi ha tolto da una situazione difficile. Tu?" Chiede "L'anno scorso. Era andato a dar visita a mio padre. Non sapeva che Dark avesse una figlia. Un po' mi ha sorpresa il fatto che papà non parli della mia esistenza" "Ti manca?" A quelle parole mi blocco. "Cosa c'è?" Chiede Archer. Mi accascio a terra. Mi ero scordata di tutto per un po' ma le parole di Caleb tornano nella mia testa prepotentemente. E non ne vogliono sapere di andarsene "Basta!" Urlo picchiandomi la testa ripetutamente nella speranza che spariscano. Archer si avvicina "Angel cosa..." "Mi hanno lasciata sola! Io non voglio stare da sola. Ho paura" piango ancora più forte. Mi vengono in mente i momenti prima delle operazioni. Le lunghe permanenze in ospedale con persone che andavano e venivano con facilità mentre io rimanevo sempre lì. Delle braccia tremanti e impacciate mi stringono le spalle. "Andrà... Tutto bene" Scuoto la testa "No invece!" "Si. Ci sono i tuoi compagni ora no? E ci sono io... Se vuoi avere un amico come me" lo guardo tra le lacrime e annuisco. "Ce la fai ad alzarti?" Provo a mettermi in piedi ma cado col sedere per terra. Sospira. "avanti sali" dice indicandomi la sua schiena. Mi ci arrampico me una scimmietta. "Scusa" biascico prima di addormentarmi.

AngelWhere stories live. Discover now