Parte 17

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Ci giriamo tutti."Ma quello é..." Sussurra Mark. "Archer Hawkins!" Finisce la frase il teppista lasciandomi il braccio immediatamente. "Si può sapere cosa state facendo? Credevo che la banda avesse delle regole" dice. Lo guardo stupita. "Banda?" Chiedo. "Un momento frena frena frena! Tu non sei più il capo qui dico bene? Fatti gli affari tuoi" dice il teppista in modo arrogante "Felix! Così adesso prendete ordini da questo tizio? Che é successo Justin?" Chiede. Justin deve essere quel ragazzo dai capelli arancioni dell'altra volta. "Justin Finch? Aaaah era una nullità e l'ho mandato via. Sapessi quante gliene ho date!" Archer in tutta risposta si infuria. Molto "Che cosa?!" "Ed ora tocca a te - schiocca le dita in aria per richiamare gli altri che avanzano timidamente all'idea di battersi con un loro amico - all'attacco!" Loro si buttano alla carica con gli occhi chiusi. "Fermi razza di idioti!" Urla Archer calciando il vento con una forza spropositata creando un piccolo tornado che li spazza via. Ma senza fargli male facendoli cadere di sedere per terra. In compenso ha alzato un polverone. Il capo lo guarda stupito e poi ridacchia. Scrocchiandosi le dita va verso Archer "Sono una banda di idioti. Ora ci penso io." Mi piazzo davanti ad Archer "Ora basta! Lascialo stare. Archer é un nostro compagno di squadra" dico. Mark viene vicino a me "Se vuoi prendertela con qualcuno allora prenditela con noi" dice "Giusto" "Angel, capitano!" Esclama Archer sconvolto. Mi volto "Vale anche per te" dico "Se vuoi litigare con qualcuno allora fallo con noi!" Dice Mark serio. Non l'ho mai visto così severo. "Aaaaah mi é passata la voglia! Questa volta ti é andata bene. Ma ti assicuro che questa te la faccio pagare cara Archer" urla il teppista da quattro soldi. E se ne va. Archer va verso i suoi amici. Mi viene da sorridere. Si inginocchia vicino a loro "Mi dispiace se ci sono andato pesante" "Scusaci Archer" dice l'omone dalla cresta gialla. "Che vi é saltato in mente?" Sembra un fratello maggiore "Non avevamo scelta!" Si giustifica quello più piccolo. "Da quando comanda lui Felix fa picchiato ogni possibile avversario e chiunque osi disobbedirgli" dice quello magro e alto. "Ma noi lo sappiamo che ciò che fa é sbagliato. I suoi metodi non ci piacciono ma non abbiamo il coraggio di ribellarci" "Ti supplico Archer! Per favore! Devi ritornare nella banda!" Dice il piccoletto. Sembrano disperati. Archer si alza e con calma risponde "Dovete cavarvela da soli. Io non posso più farci nulla" e se ne vanno sconsolati. Poi Archer si rivolge a noi "Mi dispiace che quei ragazzi vi abbiano dato fastidio" "E così quei tizi erano tuoi amici?" Chiede Mark "Sono desolato capitano ma preferirei non parlare del mio passato" Mark rimane stupefatto da questa risposta inaspettata ma poi sorridendo risponde "Certamente" Archer fa per andarsene. Mi volto verso Axel e gli altri "Io credo che anche se in questo momento lui dica di non voler nessuno abbia bisogno di qualcuno che gli sollevi il morale. Andate voi da Austin e aggiornatemi dopo sui fatti" "Non so se facciamo bene a ficcare il naso nel passato di Archer" dice Axel afferrandomi per un polso. Gli sorrido "Ma a me non interessa. Voglio conoscere Archer il mio compagno di squadra. E quando lui riterrà opportuno anche l'Archer del passato" li saluto e corro verso la direzione che Archer ha preso. Lo avvisto appena in tempo. "Archer!" Urlo. Si volta stupito "Che ci fai qui?" Chiede. Mi riprendo dalla corsa. "Wow hai delle gambe lunghissime! Senti ti va di allenarci un pochino?" Gli chiedo. Mi fissa ma poi riprende a camminare "Lo faccio per conto mio" "Ma in due é più divertente. Dai! Dai! Dai!" Sospira "Va bene ma solo un po'" annuisco contenta "Agli ordini! Facciamo quello che facevo l'altra volta contro il muro?" "E se corressimo?" Ci penso su e poi annuisco "Va bene" quando finiamo sono stesa per terra sul campo della Raimon esausta ed é notte. Le stelle sono meravigliose. "Come mai ti piace tanto questo sport?" "Cosa?" Non mi aspettavo questa domanda. É seduto di fianco a me. Mi volto verso di lui. "Scusa non volevo ficcare il naso. Lascia perdere" si sta per alzare ma lo fermo afferrandolo per un polso e trascinandolo di nuovo giù. "No no! Scusa non mi aspettavo una domanda simile. Mi fa piacere rispondere. Allora avevo 5 anni ed era il mio primo anno in ospedale. Dovevo farmi un ago aspirale midollare" "Cos'è?" Chiede curioso. Rido "É un ago grande circa 15 cm che ti infilano all'altezza del sedere nella spina dorsale per estrarre il liquido spinale" fa una faccia inorridita. "Deve far male" "Oh non ne hai idea! Mio papà non c'era e io scappai dalle infermiere. Mi nascosi dietro l'ospedale e lì trovai un bambino più grande che stava tirando la palla contro il muro. Ha visto che piangevo spaventata. Allora per calmarmi mi insegnò a tirare. É stato... Amore a prima vista. Esisteva solo quel pallone. Forse é per questo che non sentii le infermiere avvicinarsi. Quel bambina mi ha salvata. Mi ha dato qualcosa per cui lottare. Se sapessi dov'è lo ringrazierei" "Non lo hai più visto dopo quella volta?" "Solo altre tre volte" mi guarda in modo strano "Cosa c'è?" "Io non so se amo come ami tu il calcio" dice serio. Sorrido "Ma sei qui no?" "Perché Hillman ha voluto così" "Ma potevi sempre rifiutare o ugualmente andartene dopo aver provato e invece sei ancora qui. Vorrà pur dir qualcosa. Vedrai il calcio ti conquisterà!" Mi guarda sorpreso"Posso giocare anche se non lo comprendo a pieno?" "Certo! Anzi devi! Per i tuoi amici!" "Amici?" "Certo! Ora anche noi siamo amici no?" Chiedo confusa. Sorride e si pettina i capelli "Amici eh? Non ho mai avuto un'amica donna" "Beh ora si" noto che gli altri stanno tornando. Si alza anche lui "Vado dentro" "Ah ok..." Il tempo di girarmi ed é già sparito. Che strano tipo. Strano ma simpatico.

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