4 Capitolo

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Emily e Sofia rimangono sole.
I loro sguardi si incontrano e all'improvviso tutto sembra più piccolo in quella stanza.
Nell'aria c'è una tensione palpabile.
"Perché? "
Chiede Emily all'amica.
"Non ho potuto...lui, Nathan me lo ha impedito "
Emily fa un sorriso ironico.
"Gli amici condividono ogni cosa a discapito di tutto. Io...non ti avrei mai mentito, tu sai tutto di me"
Delusa si allontana.
"Aspetta dove vai? "
Chiede Sofia.
"Vado a cercare la biblioteca o è vietato leggere? "
Chiede sarcastica.
"No...è che...ti accompagno."
Si gira e la guarda  con gli occhi chiusi a fessura, poi inizia a camminare.
"Non ho bisogno della balia o c'è qualcosa che
non devo scoprire? "
Dice fermandosi di colpo e guardando di nuovo la sua amica.
Sofia è nervosa, continua a torturarsi le mani giocando con le dita, intrecciandole tra loro.
"Ancora segreti, bene vado in camera mia. Sappi che scoprirò la verità con o senza di voi"
La sua amica è combattuta.
"Va bene ti accompagno in biblioteca."
Sussurra.
Percorrono il lungo corridoio in silenzio.
Alla fine Sofia apre una porta in legno finemente lavorata.
Emily entra e fa un giro su se stessa.
È estasiata, davanti a lei c'è una enorme stanza con una moltitudine di scaffali pieni di libri.
Le brillano gli occhi per la gioia.
Ma improvvisamente si rattrista perché si chiede da dove deve iniziare per cercare qualche indizio.
Ma soprattutto cosa deve cercare.
Sente che lì c'è qualcosa che riguarda il suo passato.
All'improvviso si ferma con gli occhi sgranati, fissa un punto della grande sala.
In un angolo buio, appartata, c'è una Tecla in vetro e oro contenente un libro molto antico.
Si avvicina e accarezza il vetro dolcemente.
Sente che lì c'è la risposta a tutti i suoi problemi, che c'è scritto qualcosa di importante.
Ma è chiusa a chiave.
"Chi ha la chiave?"
Chiede all'amica.
"Anael ha la chiave ma nessuno lo ha mai letto, né può leggere quel libro a parte lei.
È molto antico ed è scritto in una lingua sconosciuta...la lingua dei Guardiani."
Emily quando sente quelle parole si gira come se dentro di lei scatta qualcosa.
"I Guardiani?"
Sussurra.
"Mi è così familiare...ma non capisco il perché ?"
"Ecco dove eravate finite"
Una voce alle loro spalle le interrompe.
"Chiara...i ragazzi sono
tornati? "
Chiede Sofia.
"Si ma non hanno trovato nessuno purtroppo."
Chiara guarda Emily e le sorride dolcemente.
"Se ti stai chiedendo se io sono una di loro no...non lo sono.
Sono umana, una semplice umana.
Venite Nathan ci aspetta."
Escono dalla biblioteca e vanno verso la zona notte.
"Nathan vuole parlare con te...in privato."
Dice Chiara marcando le ultime parole.
Emilysi blocca all'istante.
"Perché in privato? "
Chiede preoccupata.
"Non lo so...non si discutono gli ordini dell' Alpha."
Risponde l'amica un po' seccata.
Cosa vuole da lei?
Arrivano davanti la porta della camera da letto padronale e Emily rimane ferma le gambe pesanti, il respiro corto e affannoso, gli occhi fissi su quella porta.
"Entra non ti mangia mica."
Dice Sofia.
Così entra e la porta viene chiusa alle sue spalle da Sofia.
La camera è stupenda molto più grande della sua ma già sente il potere pioverle addosso come una furia.
La porta del bagno si spalanca e vede Nathan uscire con solo un asciugamano addosso, i suoi addominali tesi, i capelli bagnati gocciolanti, le braccia in tensione, gocce d'acqua che raggiungono  quel torace possente e scivolano giù.
I suoi occhi vagano su quel corpo perfetto che sprigiona sensualità da tutti i pori.
Non capisce cosa la fa stare male realmente, quella visione sublime o il potere che emana.
Ad un tratto qualcosa cambia in lui.
Nella sua pelle compaiono dei segni.
Strisciano, si muovono, si sfiorano, si fondono,  schizzato veloci e si intrecciano.
Parole e simboli che si formano in una lingua a lei sconosciuta.
È un continuo mutare.
Tatuaggi e frasi,  il corpo di Nathan ne è pieno.
Rimane affascinata ma allo stesso tempo spaventata da tutto ciò.
"Cosa...cosa sono?"
Lui la guarda e poi osserva il proprio corpo.
"Come fai a vederli? Nessuno può a parte me e  i miei beta."
Affascinata da qualche passo avanti.
"Non lo so li vedo...cosa sono?"
Lui ha il viso contratto.
"Sono Yantra o Sak Yantra, Sacri Disegni, Tatuaggi Mistici con poteri soprannaturali. Li ho sempre avuti sin da quando sono stato concepito. Cambiano continuamente, mi proteggono, mi danno un potere illimitato. Ma non è di questo che dobbiamo parlare."
Intanto si avvicina a lei così come un cacciatore bracca la sua preda...la fiuta,  la osserva , la attacca e la cattura.
Emily sente quell'onda arrivare in pieno come un tornado, la avvolge, la confonde, come una furia la investe e le mozza il fiato.
In lei provoca un misto tra paura e attrazione.
"Come hai fatto a trovare
Bael? "
Lei lo guarda confusa.
"È stato lui a trovare me"
Continua a fissarla, il suo sguardo attraversa la sua anima.
"Cosa ti ha detto? "
Lui si avvicina e lei seguita ad indietreggiare finché non si ritrova bloccata con le spalle al muro.
Ma lei sa che quel sentimento che a fatica aveva annullato e sepolto dentro di lei sta tornando a galla più impetuoso che mai.
Continua a guardarlo in silenzio.
"Non sfidarmi, non ripeto le cose due volte "
Dice ringhiando.
Con un movimento rapido e potente della mano colpisce la parete che si sbriciola al suo contatto  .
Emily gira la testa da un lato e chiude gli occhi spaventata.
Lui le prende il mento e la costringe a guardarlo negli occhi, così rossi e infuocati,  sente una vampata di calore intenso sul viso che le si propaga fino alla base del collo.
"Guardami e rispondi"
"Mi...mi ha detto che finalmente mi ha trovata...che sa molte cose su di me, che voi non volete dirmi la verità e che siete dei licantropi "
Lui continua a guardarla.
"Sento il suo odore dentro la tua anima, come è possibile?"
Nathan emette un ringhio così forte, così potente che i vetri delle finestre si frantumato in mille pezzi.
Emily si copre le orecchie con le mani e serra gli occhi.
Ma lui la afferra per la gola e stringe forte.
"Tu non ti rendi conto con chi hai a che fare.
Non sai che cosa potrebbe succedere.
Ci hai messo tutti in pericolo. Anche per questo motivo non ti volevo tra i piedi. Tu lo hai
richiamato."
"Io...io non ho fatto niente,  non ho chiamato nessuno, nemmeno lo conosco."
Gli occhi lucidi, pieni di lacrime, il respiro ansante.
"Bugiarda!  Lo sento dappertutto. Sul tuo corpo, sulle tue labbra, sulla tua pelle e anche dentro di te. "
C'è un attimo di silenzio assoluto.
Sembra che il tempo si è fermato.
L'aria improvvisamente diventa pesante.
Ma ad un tratto la porta si apre e Chiara entra accompagnata da Anael.
L'Alpha la lascia e si allontana da Emily.
"Chi vi ha detto di entrare?"
Urla furioso.
"Pensavamo che foste in pericolo"
Risponde Chiara con voce tremolante.
Intanto Emily esce da quella stanza ancora con il cuore in gola.
"Come ha fatto a trovarla?"
Chiede Anael preoccupata.
"È lei che lo ha attirato a sé."
Risponde l'Alpha.
"Non lo conosce...non sa niente di lui forse lo ha fatto inconsapevolmente."
Dice Anael più a se stessa che agli altri.
"È anche per questo motivo che vi avevo vietato di portarla qua. Ho già perso tutto per colpa sua. Lei è colpevole. Devo sapere la verità, devo sapere cosa è successo.
Ho detto a Michael di fare quella seduta di ipnosi "
Anael è titubante.
"Non so se è una buona idea Capo."
Gli occhi dell'Alpha la inchiodano e Anael è costretta a inginocchiarsi per il potere che sprigiona.
"Non ti ho chiesto un parere.Ti ho dato un ordine! Non provarci mai più se ci tieni alla tua pelle. Adesso esci e porta Emily da Michael, vi sta aspettando nelle segrete. Porta Chiara con te voglio rimanere da solo. Vi raggiungo lì al più presto. "
Anael lascia la camera facendo un inchino e portando con sé la ragazza e va a cercare Emily.
"Stai tranquilla ti ama lo sai ha soltanto bisogno di stare
da solo "
Dice a Chiara che inizia a piangere.
"È colpa mia, ho detto io a Sofia e a Michael di portarla qua, ho insistito così tanto...io non volevo ferire Nathan, non volevo farlo stare male. Non conosco questo Bael ma capisco che è cattivo."
"Lui...Bael è il male personificato. È l'incarnazione del male puro"
Dice Anael scossa.
"Tu lo conosci?"
Chiede Chiara ma la sua amica non risponde.
Anael  lascia Chiara in Sala da pranzo e va a cercare Emily.
La trova seduta in giardino  al suo fianco c'è Sofia.
È seduta con le gambe incrociate e le braccia che le avvolgono.
Piange e non riesce a capire come si è lasciata convincere a farsi portare proprio lì dove c'è lui.
Sospira e guarda il cielo come a voler trovare una risposta sensata.
Tutto riemerge.
Il dolore, la sofferenza, la sensazione che non può più tornare indietro.

THE LOVER OF ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora