6 Capitolo

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"Emily cosa succede? Cosa stai facendo?"
Lei ha gli occhi sbarrati, il fiato corto.
" Emy rispondi ascolta la mia voce."
Michael è preoccupato,
Emily non risponde perché è ferma in quel ricordo, non capisce cosa sta succedendo, sente una forza che le blocca le mani e i piedi. Qualcuno controlla il suo corpo.
"Emily chi c'è lì con te?"
Continua a chiedere con la speranza che lei reagisce nel sentire la sua voce.
E  finalmente lo sente.
"C'è Chiara seduta vicino a me, dietro di me c'è Alexandra...la sorella di Nathan "
"Oltre a voi c'è qualche altra persona? "
Emily non riesce a parlare.
"Perché non rispondi alle mie domande?"
Michael vede che il corpo della sua amica che inizia a tremare.
Le braccia rigide lungo i fianchi, le lacrime che le scivolano giù.
È lì su quella macchina ancora una volta.
Ha la vista sfocata.
Sente una mano afferrarla per la gola.
Delle dita fredde e forti che stringono.
Apre la bocca e annaspa in cerca di ossigeno ma non riesce a respirare.
Poi una massa nera informe  la circonda e la avvolge.
Poco alla volta prende le sembianze di un corpo umano.
Lei ha una mano sul volante con l'altra cerca di divincolarsi da quella presa insistente e diabolica.
Si avvicina a lei e la bacia.
Lei non vede nemmeno la strada, sta per avere una crisi di panico, teme per un incidente stradale.
Continua a baciarla ed è come se la vuole divorare, come se con quel bacio le sta risucchiando l'anima.
Lei ha gli occhi rossi, le  labbra cianotiche.
Il corpo scosso da forti tremori è rigido e si muove a scatti, si agita convulsamente.
Sul viso un espressione di terrore, gli occhi dilatati.
La pelle matita di sudore.
"Emily svegliati"
Continua a dire Michael, é spaventato non sa cosa fare.
Ma la sua amica non risponde lei ricorda l'incidente è lì di nuovo, rivive quel maledetto giorno.
Com'è possibile di chiede, rivivere in quel modo così simultaneo alla realtà.
Lui continua a baciarla e risucchia la sua anima, la sua linfa vitale, le sue emozioni la sua stessa vita, la svuota di tutto.
Quando lei è esausta lui si allontana e le sussurra.
"Ti sono mancato piccola? Vedi è inutile nascondersi da me. Non provarci mai più. Pensavi che finalmente potevi essere felice senza di me? Se ci tieni ai tuoi amici non  fuggire, mai più.
Un altra cosa, non dire a nessuno che oggi mi hai visto, oppure tutti quelli che ami...tutti i tuoi amici moriranno...li uccidero' davanti ai tuoi occhi.
Ricorda amore mio. Ricorda la tua vita trascorsa
insieme a me."
Finalmente riesce a parlare e ansante lo guarda.
Non capisce come non ha fatto un incidente e la macchina continua a camminare nella giusta corsia.
"Chi sei tu?"
Chiude gli occhi e il terrore si insinua nella sua anima.
"Io sono il tuo peggiore incubo.
Io sono Bael"
Si allontana da lei  e va verso il sedile posteriore.
Si avvicina ad Alexandra che è ignara di tutto ciò che sta succedendo.
Ma in quel momento Alexandra vede Bael e capisce quello che vuole fare.
Ha gli occhi pieni di lacrime,  una muta richiesta di aiuto.
Alexandra guarda Emily che nel frattempo si è girata per cercare di aiutarla intanto che ha fatto una brusca frenata, la sua amica le dice sottovoce.
< Ti voglio bene. Non è stata colpa tua. Devi dire a Nathan che lo proteggero' sempre. >
Poi succede tutto in un attimo.
Bael estrae una spada in argento e con un colpo trancia di netto la testa della sua  amica Alexandra.
La testa mozzata rotola fuori dal finestrino che era aperto.
"Nooooo."
Un urlo straziante e acuto esce dalla bocca di Emily.
Si avvicina di nuovo a lei e con le mani sporche di sangue la accarezza.
"Ssss non piangere. Se dirai la verità sarai presa per pazza piccola. Mi raccomando fai la brava bambina e mantieni il segreto. Oppure uccidero' tutti i tuoi amici.
A presto principessa."
Emily ritorna alla realtà e con un balzo salta giù dal lettino.
Si tocca il collo, annaspa, si guarda le mani che crede ancora insanguinate, prende un respiro che le dilata i polmoni privi di ossigeno.
Poi si pulisce il viso convulsamente.
Non è riuscita a salvare la sua amica.
La voce spezzata, i singhiozzi all'improvviso si trasformano in un pianto disperato.
È sconvolta, spaventata e sa che non può raccontare la verità. Adesso sa perché Nathan la odia, pensa che è  lei la colpevole, colei che ha ucciso sua sorella Alexandra.
E si chiede come lui sia riuscito a contattarla anche lì, in quella cella protetta dalla magia.
Ma soprattutto si chiede chi è quel mostro.
"Mio Dio Emily che cavolo è successo? Mi hai fatto spaventare. Perché non hai risposto alle mie domande? "
Lei non riesce a parlare. Sofia e Anael si avvicinano e la sostengono.
Ha gli occhi lucidi pieni di lacrime.
Il cuore stretto in una morsa di dolore.
"La portiamo  in camera sua.  Lasciamola riposare un po'. "
Dice Anael a Michael.
Arrivate in camera Anael
si siede accanto a lei .
"Lasciaci sole"
Ordina a Sofia.
"Emily che cosa hai visto? "
Chiede preoccupata.
"Che cosa hai ricordato? "
Emily la guarda.
"Io...io ho ucciso Alexandra. È colpa mia. Ecco perché Nathan mi odia."
Anael accarezza il suo viso.
"Ascoltami devi dirmi la verità."
Anael riesce sempre a darle un po' di sollievo, un po' di pace ma non questa volta.
Se dice la verità lui li uccide...tutti.
Drve andare via, scappare e nascondersi.
Soltanto così può salvarli.
Quella stessa notte sarebbe fuggita via...lontana da tutti.
"Hei mi dici la verità? "
Continua la sua amica, lo vede che è spaventata.
"Io ti ho detto la verità. Piuttosto perché non mi dici chi sono i Guardiani?"
Emily non la guarda e n viso, si alza dal letto e si affaccia sul balcone.
"Cosa? Chi ti ha parlato
di loro? "
La sua amica storce la bocca contrariata.
"Anael non è importante chi lo ha detto perché invece non mi dici chi sono ?"
Anael non risponde.
"Ancora segreti. Va bene lasciami sola. Voglio dormire un po' "
Continua a guardare fuori ma in realtà non vede niente, ha la mente intasata da mille pensieri.
"Ti chiamo dopo, per cenare."
Anael sospira e con la mano sulla maniglia si gira a guardarla un ultima volta.
"No...sono troppo stanca e spossata.  Lasciami dormire. Non voglio essere disturba per nessun motivo."
Gli occhi lucidi, il respiro ansante, sente nel petto un coltello affilato che scava sempre di più.
"Ok Emy buonanotte."
Anael esce e chiude la porta.
Emily si mette a letto e si addormenta.
Quando si sveglia è notte fonda.
Si alza esce dalla stanza e va verso l'uscita.
Fortunatamente non incontra nessuno.
Chiude la porta piano e inizia ad andare verso il cancello.
Lo trova chiuso lo scavalca, ma quando sta per mettere i piedi per terra qualcuno la afferra.
Il torace che preme contro la sua schiena.
Il respiro caldo sulla sua pelle.
Cerca di gridare ma una mano che preme contro la sua bocca glielo impedisce.
"Stavi andando lontano?"
Le toglie la mano dalla bocca.
Sa già di chi si tratta.
"Nathan mi hai spaventata."
Quel corpo a contatto con il suo gli fa venire la pelle d'oca, brividi si diffondono e la sua mente vacilla.
"Aspettavi qualcuno?"
Un sussurro che le fa accapponare la pelle.
"No...veramente io volevo andarmene via."
Una risata sardonica.
"Così in fretta e furia ? Senza avvisare nessuno? Non si fa!"
Lui allenta la presa, la gira, le prende le mani e le blocca sopra la testa di lei contro il muro.
"Non puoi obbligarmi a rimanere."
Risponde Emily in tono di sfida.
"Scommetti? "
Lui si avvicina e soffia sulla sua bocca.
"Io non faccio parte del tuo branco."
Sente il viso così vicino al suo, guarda quelle labbra che sono per lei come una calamita.
Ogni suo respiro comprime il suo torace.
Sente il suo cuore battere forte.
Lui la guarda con occhi famelici.
"È vero...non fai parte del mio branco, ma io ho deciso che devi rimanere qua almeno fino a quando non verrà fuori tutta la
verità."
Le afferra la mano, apre il cancello e la spinge dentro la villa, percorrono il corridoio con lui che la trascina, la porta di nuovo in camera.
La strattona  così forte che lei cade per terra.
"Non provare a scappare se ci tieni alla tua vita "
Esce sbattendo la porta.
Lei guarda quella porta chiusa e non ha nemmeno la forza di alzarsi in piedi.
Porta le gambe al petto e le avvolge con le braccia e appoggia il viso sulle ginocchia.
Non ha sonno è troppo sconvolta per ciò che è successo.
Nonostante tutto la sua amica prima di morire le ha detto che le vuole bene.
Alexandra conosceva bene Emily e sapeva che lei si sarebbe presa la colpa di tutto.
Dopo un po' di alza e va vicino alla finestra.
Adesso è lì affacciata, con lo sguardo fisso nel vuoto  a piangere e a chiedersi dove ha sbagliato e perché non è riuscita a salvare la sua amica.
Ma un fruscio alle sue spalle distoglie la sua attenzione.
Non ha il tempo di girarsi che un braccio forte le cinge la vita e un grido viene prontamente soffocato da una mano sulla sua bocca.
"Non urlare."
La lascia andare e si allontana un po'.
Emily si gira e lo vede.
"Bael come hai fatto a entrare? Cosa vuoi da me?"
Lui è lì davanti a lei.
Un'oscura bellezza lo avvolge, con un cuore ammantato dalle tenebre. 
Lei non riesce a muoversi.
É soggiogata dal suo fascino malvagio.
"Volevi scappare ma lui te lo ha impedito? Pensi che se tu  vai via loro sono al sicuro? "
Si avvicina e le sfiora il viso con le labbra.
"Allontanati"
Dice Emily terrorizzata.
Una risata cupa e roca riecheggia nell'aria, una risata maligna.
"Tu non sei certo nella posizione di poter dettare ordini. Per chi mi hai preso? Per uno stupido? "
"Posso...posso ricordare anche se sono lontana da loro."
Si allontana di poco ma lui si avvicina ancora.
"Mia cara sarebbe troppo facile ma no! Tu rimani qua!"
Emily cerca di scappare ma lui la blocca.
"Perché? Tu vuoi me non loro."
Un ultimo tentativo per cercare di fuggire via da lui ma invano.
Sente lo stomaco in subbuglio, ha sentimenti contrastanti.
Paura, attrazione, terrore.
"Sbagliato piccola. Loro devono pagare per ciò che hanno fatto. Adesso devo andare. Abbiamo ospiti e non è il momento giusto per  uno scontro"
La bacia, sale sulla finestra e
con un salto è già fuori.
Si perde nel buio della notte.
La porta si spalanca e Nathan entra come una furia.
"Dov'è andato?  Come ti sei permessa a farlo entrare in casa mia?"
Un ringhio potente e spaventoso fa tremare tutta la villa
Non le da il tempo di rispondere che salta anche lui .
Arrivano anche Anael, Michael e Sofia che spinge  la sedia a rotelle dove Chiara è seduta.
"Perché lo hai fatto
entrare? "
Chiede Michael arrabbiato.
"Neanche tu mi credi? Io non ho nessuna colpa. Non
so niente. Non sono stata io a farlo entrare. "
"Andiamo in cucina prepariamo un po' di thè così ci racconti tutto"
Dice Chiara per smorzare la tensione.
Escono da quella camera e vanno verso la cucina.
Emily si siede intanto che Sofia prepara il the.
Quando è pronto gliene dà una tazza.
Emily sta sorseggiando il thè quando si sente strattonare talmente forte che fa cadere la tazza per terra e si ritrova con le spalle al muro.
Non ha nemmeno visto Nathan entrare dalla porta.
Pensa che è una situazione alquanto curiosa, perché proprio in quella posizione ultimamente si ci ritrova spesso.
Sorride all'idea e pensa di essere sull'orlo della follia.
"Fossi in te non riderei."
Nathan è furioso.
"Nathan...capo lasciala.  Non concludi niente così."
Dice Anael e nel frattempo cerca di dividerli.
"Già ma io un modo lo trovo per tenerti d'occhio e conoscere tutti i tuoi pensieri anche quelli più intimi. Tutti i tuoi segreti."
Dice guardandola dritta negli occhi.
"Non puoi...lo sai il perché."
Le fa notare Anael.
"Aspettate. Mi sono persa qualcosa? "
Dice Chiara che forse ha capito cosa vuole fare.
"Stai scherzando spero?  Ti ho chiesto di farlo a me e mi hai sempre risposto che non era il caso. Che io sono a tutti gli effetti la tua compagna anche se tu non senti il richiamo "
Dice a urlando.
Si sente ferita, umiliata.
"Di cosa state parlando? "
Chiede ignara di tutto Emily.
L' Alpha la lascia in modo brusco e Emily barcolla, la guarda in cagnesco poi  esce dalla stanza e Chiara lo segue.

THE LOVER OF ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora