18.Angoscia

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F: "Mi dispiace tanto, ora capisco come ti senti."
Dice mettendomi un braccio al collo.
Come la prima volta, glielo spostai.
Mi stava antipatico, giusto un po'.
Ma ora lo amo, più di chiunque altro.

Io: "Amore, io ci sarò sempre ricordatelo."
Tolgo il suo braccio dal mio collo, mi giro verso di lui e gli stringo la mano.

F: "Grazie tesoro, anch'io."
Dopo un po' porta le mani alla testa, si sta preoccupando.

Un dottore viene verso di noi.
F: "Allora?Come sta?Posso vederla?"
Comincia a fare molte domande, ma il dottore apre il discorso.

Dottore: "Signore, vostra madre è in coma di medio grado da quando è svenuta, possiamo provare tutti i metodi, ma dubito che serviranno.
Non potrà più risvegliarsi.
A quanto pare era molto scossa e nervosa, la caduta dalle scale le ha causato un trauma celebrale, aveva battuto la testa.
Mi dispiace molto abbiamo fatto del nostro meglio, tra qualche giorno non ci sarà più nulla da fare."
Federico non è più lo stesso di qualche ora fa, è scoppiato in lacrime dopo che il dottore è andato via. 

Sono già passate tre ore, sono state ore di pianti e angoscia.

F: "È tutta colpa mia non dovevo reagire così, sono così indecifrabile! Per colpa del mio carattere perderò per sempre mia madre. Non posso crederci!" 

Pronuncia queste esatte parole e mi scappa una lacrima.

Io: "Fede, ascoltami.
Il problema non sei tu. Il dottore ha detto che era nervosa, magari era stressata, sarà capitata qualche altra cosa, per ora non lo sappiamo. Poi la caduta dalle scale le ha causato il trauma, è quello il motivo. Possiamo solo sperare in un miracolo."
Cerco di dargli il mio appoggio e mi asciugo le lacrime.

F: "Non cambierà che mi sono intromesso io e le ho causato ulteriore nervosismo. Grazie per le parole, ma non me lo perdonerò mai, se mia madre morirà io non so cosa farò."

Dice fra singhiozzi.

Io: "Tesoro andiamo da lei?"
Mi squilla il cellulare.

F: "Rispondi pure, io vado a vedere se hanno altre notizie."
Annuisco, mentre lui si calma un po'.

È mia madre.
~chiamata~
Io: "Dimmi mamma."
M: "Tutto bene, tesoro? Non mi hai più richiamata."
Io: "Insomma, scusami."
M: "Cos'è successo? Ultimi scoop?"
Le scappa una risatina.
Io: "Ma smettila!"
M: "Dai, racconta."
Io: "Io e Federico ci frequentiamo, sua madre gli ha presentato un nuovo compagno e non l'ha presa molto bene, subito dopo c'è ne siamo andati.
La madre ha avuto un forte nervosismo ed è caduta dalle scale e svenendo ha battuto la testa e adesso siamo in ospedale e ci hanno detto che è in coma di medio grado, non sappiamo se si riprenderà ed ora Fede ha i sensi di colpa, che faccio?"
M: "Oddio che brutta notizia l'ultima! Mi dispiace tanto! Camilla devi aiutarlo a superare questo periodo."
Io: "Farò del mio meglio mamma, devo andare ora, scusami."
M: "Vai, vai."
Io: "Ci sentiamo sta sera."
~fine chiamata~

Mi dirigo nella stanza dove si trovano Arianna, Ted e Federico.
Vedo Federico che la sta abbracciando.
Le sta dicendo tantissime belle parole  e tra singhiozzi dice che è dispiaciuto, che può accettare Ted e che prova tanto amore verso di lei.
Ha aggiunto anche che vuole che io e lei ci conoscessimo bene.
Se fossi in Arianna sarei molto orgogliosa di suo figlio.

F: "Mamma svegliati presto, so che ci vorrà un miracolo, ma io non smetterò mai di sperarci."
Conclude con queste meravigliose parole, non si è ancora accorto della mia presenza.

Io: "Amore..."
Dico a voce bassa per non spaventarlo.

F: "Sei qui! Chi era al telefono?"
Chiede asciugando le lacrime che avevano bagnato il suo viso.

Io: "Era mia madre, comunque non era questo che volevo dirti..."
Mi siedo sul divanetto che si trova di fronte al lettino di Arianna.

F: "Cosa devi dirmi?"
Chiede interessato per non pensare un attimo alla situazione di sua madre.

Io: "Ti va se andiamo a prendere qualcosa da mangiare giù al bar? Magari puoi rilassarti con una tisana, che ne dici?"
Devo farlo uscire da qua dentro per un po', non voglio che subisca troppo l'atmosfera.

F: "Non so..."
Mi dice guardando sua madre.

Io: "Ti farà bene, fidati."

Insisto.

F: "Va bene, sbrighiamoci."
Dice facendo un mezzo sorriso.

Prendiamo l'ascensore che ci porta al piano di sotto dove prendiamo una tisana per lui e una camomilla per me.
All'improvviso si ferma davanti al piccolo negozio di fiori che sta nel giardino dell'ospedale e compra un mazzo di rose.

Io non dico nulla, saliamo di sopra e chiudiamo la porta.

Lui, silenzioso e sorridente, prende un vaso, lo riempie di acqua e ci mette dentro le rose.
Sposta il vaso sul comodino vicino al letto di sua madre e gli sistema la coperta, è così dolce da parte sua!

Dopo un po' prediamo un discorso, abbiamo deciso che mi trasferisco da lui, non devo più pagare l'affitto, possiamo mantenerci con il lavoro.

Qualcuno bussa alla porta.

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Angolo autrice:
Chi sarà alla porta?

Starete a vedere nel prossimo capitolo!💕

A presto!💕

{04/09/2017} - 20.51

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