40. Verità

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X: "Sei nuova?"

Io: "Sì, sono arrivata da poco."

X: "Non dovresti essere qui dentro, ma là fuori con il tuo ragazzo."
Alza le sopracciglia.

Io: "Non è il mio ragazzo, vuoi che vada?"
Sorrido imbarazzata.

X: "Perché dovresti? Ormai sei qua."

Io: "Ce ne sono di ragioni per cui dovrei."
Sorrido.

Io: "Volevo solo parlarti, sei molto bravo con la chitarra, da quanto la suoni?"

X: "Da quando avevo otto anni."
Guarda la sua chitarra come se fosse la sua più cara amica.

Io: "Quindi quanti anni sono?"
Chiedo curiosa.

X: "Ormai sono quindici anni!"

Io: "Quando una cosa ti piace è difficile smettere."
Dico con aria sognante.

X: "Sono Josh."
Accentua un sorriso.

Io: "Io sono Camilla."
Fra me e me mi sto chiedendo cosa ci faccio nel bel mezzo di questa conversazione.

J: "Sei davvero simpatica Camilla. Scusami, devo andare, è stato bello conoscerti."
Fa un occhiolino e va per andare, ma lo fermo.

Io: "Continuerete a suonare qua?" 

Voglio riascoltare la loro musica in questo posto.

J: "Certo, il proprietario è un nostro amico."
Fa un altro occhiolino e se ne va salutandomi con un cenno.

Il cellulare vibra, Lucas mi sta chiamando.

Chiamata

Io: "Dimmi."
Lucas: "Dove diavolo sei?Sono ore che ti cerco tra la folla."
Esco e mi metto in mezzo la gente.
Io: "Sono qua, ti vedo, ti sto raggiungendo."
Lucas: "Va bene."
Fine chiamata

Lucas: "Mi ero preoccupato."

Io: "Non scappo."

Lucas: "Come conosci Daniel?"
Alza un sopracciglio passandomi un bicchiere.

Io: "È un amico."
Afferro il bicchiere.

Lucas: "Da quando bevi così tanto?"

Io: "Adesso mi metti alla prova? Non mi hai portata qui per farmi divertire?"
Gli do un occhiataccia, odio essere trattata come se fossi di cristallo. Sta diventando troppo protettivo.

Lucas: "Sì, hai ragione, voglio solo che tu stia bene."

Ci sediamo e cominciamo a parlare un po' e a bere qualcosa in più.

Io: "Non vuoi mica mettermi i freni ora!"
Mi riferisco ai bicchieri.

Lucas: "Non credi di aver già esagerato? Dai non voglio portarti ubriaca fradicia al matrimonio."

Io: "Eh va bene!"
Poso tutto sul tavolino che abbiamo davanti e mi alzo chiedendo se possiamo andare.

Lucas: "Si è fatto tardi, passo a prenderti alle 19."

Saliamo in macchina e dopo avermi lasciato a casa mi fermo un po'a pensare, tra poco saranno le 17.30 e devo andare a parlare con Federico.

Entro in casa e trovo Alan steso sul divano che dorme e un bigliettino di mia madre che dice di essere uscita con la sua amica, sicuramente si staranno distraendo in qualche caffè.

Vado verso il divano e mi butto su Alan provocando il suo risveglio.

Alan: "Stupida! Stavo dormendo!"

Il contesto dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora