10. Impazzisco leggermente

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Le due lezioni successive non furono per niente divertenti, anzi, veramente noiose.
La prima, Storia dei mondi, era insegnata da lady Northen. Lei era l'Aurora Boreale.  Era una bellissima donna. I suoi capelli sfumavano nelle tonalità di blu, verde e viola, come il suo abito. Era troppo elegante per una lezione di storia, ma non avrei obiettato certamente il look di una professoressa. Storia dei mondi, spiegava le diverse composizioni dei pianeti e mondi, con le antiche civiltà, fauna e flora antica. Prima della nascita del genere umano alcuni segni di vita si erano verificati su Plutone che era abitato dai Faxis. Erano persone che somigliavano molto ad un incrocio tra un ciclope ed un cervo. Poi si estinsero a causa di un'epidemia nata dal ghiaccio. Aveva dato vita a dei batteri che dopo si erano autodistrutti.
Astronomia, veniva spiegata dal professor Aster. Che era una semplice abbreviazione di Asteroide. La sua pelle era rossa e occhi, capelli e completo ingessato, erano in nero. La sua materia era simile a quella che mi insegnavano al liceo. In pratica si studiava lo spazio in generale.
L'ora di Genere magico mi incuriosiva particolarmente. Harle mi aveva portato in un'aula al terzo piano. Non eravamo in molti. Mi aveva spiegato che la materia era facoltativa dai 14 anni in poi. Io dovevo seguirla, visto che ero inesperto per quanto riguardava il campo magico. Harle, come alcuni ragazzi del corso, l'avevano continuata, per sentirsi più forti o semplicemente alzare la media in pagella. Quest'ultima mostrava solo se eri promosso oppure no. Cioè, all'Accademia non si veniva bocciati, ma durante l'estate, se si avevano materie insufficienti era obbligatorio seguire dei corsi aggiuntivi per arrivare al prossimo anno preparati.
L'aula era vuota, non c'era nemmeno un mobile, esclusi per dei cuscini su cui sedersi, posti a semicerchio. Presi posto accanto ad Harle. Mi aveva detto che la lezione veniva insegnata dalla terribile sorella del professor E.S miss E.L, ovvero, l'Eclissi Lunare. Cosa aveva di spaventoso proprio non lo sapevo, se per il carattere o per l'aspetto. Non eravamo più di dieci nell'aula. I miei compagni non sembravano interessati nel chiacchierare tra loro. Poi, nel bel mezzo del nostro semicerchio, apparì una strana macchia d'ombra, che poi prese la forma di una donna. Miss E.L se ne stava lì, ad occhi chiusi, come se stesse annusando la fragranza di ciò che le stava attorno. Poi raddrizzò la testa e spalancò le palpebre. La fissai spaventato. Non aveva pupille, solo sclera, una bianca e vuota sclera, che si poteva paragonare ad una pessima anima incriminata di sanguinosi omicidi. Per il resto non aveva niente di anormale. Aveva tratti orientali e i capelli lunghi e neri, le scivolavano delicatamente lungo la schiena. "Salve ragazzi" mormorò. La sua voce era distante e bassa. "Vedo che c'è qualcun'altro con noi oggi. Si presenti" disse. Si riferiva a me. Avevo paura di parlare, quei suoi strani occhi, mi mettevano in soggezione in modo sorprendente. "Mi chiamo Helia Arrow. Sono il figlio di Sagittario e Pesci" risposi. "Bene, allora saprai esattamente di quale elemento sono i custodi" chiese. "Sagittario è un segno di fuoco, mentre Pesci d'acqua" risposi. Sapevo giusto le basi di astrologia, tutto grazie ad internet. "Opposti... Non credi? E sai anche perchè hanno preso questo nome? Conosci la loro leggenda?" chiese.
"Ehm... non proprio" mormorai. "Sagittario è una costellazione dedicata a Chirone, il centauro che fu l'insegnante di Ercole. Pesci invece, ricorda Afrodite ed Eros, che, per sfuggire al mostro Tifone, si buttarono in un fiume, prendendo la forma di pesce. Poi legarono le loro due code imsieme per non separarsi." spiegò. Mi sentii piuttosto stupido a non conoscere le leggende dei miei genitori.
"Bene, dopo questo breve rinfresco di memoria, passiamo alle cose serie. Voglio che pensiate intensamente ad un vostro genitore... cogliete l'essenza della sua luminosità" mormorò. Ora capivo perchè tutti se ne stavano zitti, la voce della professoressa era talmente bassa da dovermi soffermare più volte sulle sue parole. I ragazzi intorno a me chiusero gli occhi. Non sapevo cosa stessero facendo, ma per confondermi tra loro, li copiai.
Miss E.L, anche se non aveva iridi e pupille, poteva vedere, è questo alzò la soglia dell'inquietudine. Pensai a mio padre. Se la sua costellazione prendeva il nome da un centauro, forse lo doveva essere anche lui. Ma a questo punto, la cosa sarebbe stata veramente strana. Io non potevo essere il figlio di un uomo cavallo. No, proprio no. Allora immaginai mio padre come un semplice arciere. Sarebbe stato certamente meglio. Provai a pensare a qualunque cosa potesse avere a che fare con Sagittario, ma niente, non sentivo nessun cambiamento. Aprii gli occhi e mi massaggiai le tempie.
"Signor Arrow, c'è qualcosa che non va?" chiese miss E.L.
"Niente... ehm, è solo che non ci riesco... non capisco cosa si intenda con questo: -cogliere l'essenza-" borbottai. Harle spalancò gli occhi e mi fissò terrorizzato. Anche molti altri ragazzi fecero il suo stesso gesto. "Venga qui" disse miss E.L. Feci per alzarmi, ma Harle mi prese per il braccio e mi guardò negli occhi. In fondo, i suoi occhi non erano così scuri, erano di un profondo color cioccolato fondente.
"Fai attenzione" sussurrò. Annuii, nonostante non sapessi a cosa si stava riferendo. Mi diressi verso la mia insegnante. Lei si mise di fronte a me, guardandomi con quegli orribili occhi da fantasma. Mi prese il volto e incontrai la sua sclera vuota, per poi non vedere più nulla.
Nella mia mente si susseguirono diverse immagini scollegate. Del passato, del presente e del futuro.
Vidi un uomo e una donna, poi sentii un pianto di un bambino e subito dopo ripercorsi la mia infanzia e la mia adolescenza, fino a quel punto.
Poi, dopo aver visto il mio arrivo all'Accademia, vidi un ragazzo di spalle, e poi morbidi capelli lilla. Sentii delle urla, pianti e delle risate. Sentii il fischio di qualcosa lanciato da me. Poi pensai di essere sott'acqua, ma quella sensazione durò poco. Subito dopo una voce femminile mi parlò dicendo qualcosa come: scomposto e cielo. Qualcuno mi strinse la mano e poi vidi una forte luce bianca e subito dopo, solo ombre. L'ultima cosa che udii fu un ghigno malefico e spaventoso.
Ritornai nell'aula con un forte giramento di testa. Di fronte a me apparivano diverse macchie nere. Miss E.L mi guardò soddisfatta, senza preoccuparsi di come mi stessi sentendo. Arretrai leggermente e caddi all'indietro. Qualcuno urlò e qualcun'altro gridò il mio nome. "Ricorda questa lezione: tutto si può fare" disse la mia insegnante prima di girarsi di spalle. Tutto divenne nero e poi qualcuno mi prese per la schiena per sollevarmi la testa.
"Hey amico, andrà tutto bene" mormorò Harle. Se fosse andato tutto bene, quello, non lo sapevo. Ma di una cosa ero certo. Non avrei dimenticato quella lezione.

//spazio autrice//

Salve persone!

Sono tornata.

Scusate se ieri non ho postato, non ho avuto tempo.

Ma eccomi!

È solo un capitolo di passaggio, ma ci tenevo a scriverlo per introdurre la spaventosa insegnante di Genere magico.

Ed è tutto!

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L'Accademia delle stelle: Le OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora