33. Le biglie...armi micidiali

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La soluzione non arrivò subito, neanche con la pressione dei tempi ristretti per la scadenza imminente. Verso le sei del pomeriggio fui dimesso, e proprio qualche minuto prima, arrivammo ad una soluzione.
-Cosa può avere a che fare con il fuoco? Intendo, qui nell'Accademia.- chiese Harle.
-Nelle ultime ricerche che ho fatto non ho riscontrato nulla che potesse dare una risposta a questo indovinello... e sicuramente non posso essermi scordata una cosa del genere, io non dimentico mai niente!- borbottava fra sé e sé Angel. Le sue dita blu tamburellavano sul bordo del letto.
-I figli delle costellazioni di fuoco possono c'entrare?- chiese Raven.
-Se avessi un bigliettino con la prossima indicazione per trovare un'arma distruttiva nell'ombelico, non credi che lo saprei?- sbuffò Harle passandosi una mano tra i capelli. Raven gli lanciò un'occhiataccia.
-Se la prossima sfida ha a che fare con il fuoco, è fuori discussione che dovremmo affrontarla io e Harle. Entrambi i nostri padri hanno come elemento distintivo il fuoco...- chiarii.
-Sei impazzito? Scordatelo! Helia guarda come sei conciato! Mi dispiace ma tu non vai da nessuna parte!- esclamò Angel.
-Sto bene adesso! E poi sono stato io ad avere la visione di mio padre e del fuoco, magari io ed Harle potremmo essere gli unici a poter accedere o a sopportare questo tipo di indovinello!- obbiettai.
-Io ci sto! Amico dovrei dirti di startene a riposo però... Angel! Ha ragione lui, non puoi proibirglielo... Sarà con me... farò io la parte difficile, lui dovrà solo stare a guardare o ad aiutarmi se proprio ne avrò bisogno, ma staremo bene, ve lo prometto!-.
Harle conosceva i rischi che correvamo, eppure stava dando la priorità a qualcosa di molto più importante. Mi piaceva il fatto che avesse capito il mio punto di vista. C'erano troppe cose in ballo e di certo il mio malessere per una botta in testa non era la cosa più importante. 
Angel non gli avrebbe potuto dire di no a questo punto, e qualcosa inoltre mi diceva, che Harle, nonostante si fosse schierato dalla mia parte, avrebbe comunque mantenuto la promessa fatta ad Angel. Dopotutto, Harle era peggio di una madre apprensiva.
-Hanno ragione. Anche se non mi fido molto a lasciare che quei due provino a fare qualcosa di eroico... insomma, da soli sono già stupidi, insieme sono dei veri e propri deficenti.-  commentò Raven alzando gli occhi al soffitto.
Angel sorrise e poi sospirò.
-Ok...- non sembrava molto convinta, ma la voglia di discutere era sicuramente svanita.
Noah era seduto in disparte accanto alla finestra, la luce si rifletteva sui suoi occhiali e le labbra immobili erano dischiuse. Era appoggiato allo schienale della sedia a braccia incrociate e sembrava sovrappensiero.
-Noah?- lo chiamai.
-Sì? Cosa? Sì sono d'accordo... ehm- farfugliò, poi abbassò la testa e iniziò a battere con la scarpa il pavimento ritmicamente.
-Terra chiama Noah?! Amico ci sei?- rise Harle. Il ragazzo si alzò di scatto e si avvicinò ai piedi del letto ancora un po' confuso dai mille pensieri che probabilmente gli offuscavano la mente.
-Ho, un'idea... ho analizzato il biglietto e dice che arriverà qualcosa che è inizio e destino di qualcuno. Quando sono venuto all'Accademia non sapevano in che sezione collocarmi, quindi mi hanno portato nell' aula insegnanti dove Big B tiene il vaso in fiamme. Viene chiamato così perché è ustionante ed emette un calore talmente forte da carbonizzare in pochi secondi chiunque ci sia vicino.  Nessuno, escluso Big B, può avvicinarsi, è l'unico che sopporta il suo calore. Al suo interno sono custodite delle sfere, hanno il potere decisionale sulla sezione a cui si è destinati. Da lì è cominciato tutto, almeno per me. Non so a cosa sia riferito il dolore, ma credo sia all'impossibilita di avvicinarsi senza morire bruciati.- spiegò Noah.
-Sei un genio!- esclamò Angel.
-Quindi è questa la sfida? Trovare il biglietto dentro il vaso?- chiese Harle.
-Sicuramente! È la nostra unica pista- disse Angel.
-Fantastico... ma avete pensato anche a come evitare di farci diventare cenere?- domandai.
-Tenete questa- Raven si tolse  la collana con la fluorite.
-Credo che i suoi poteri congelanti  siano abbastanza potenti da evitare di subire gli effetti del calore del vaso.- spiegò Raven mettendo la collana in un fazzoletto.
La porse ad Harle che la prese e se la mise in tasca. 
-Bene d'ora in poi comando io. Sono felice di poter essere Batman e non Robin per una volta!- disse Harle.

L'Accademia delle stelle: Le OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora