15. Il Sole è dalla mia parte

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Trascinai i piedi fino alla biblioteca. Era al secondo piano, vicino alla sezione dei pianeti. Ero convinto che, molto probabilmente Kyle fosse nei paraggi, visto che quella era la sua sezione.
La biblioteca era enorme e piena di luce, che proveniva dalle grandi finestre. Il soffitto ricordava il cielo stellato e gli scaffali e i tavoli bianchi erano sistemati in ordine nella sala. Angel, portò me ed Harle in un angolo della biblioteca e iniziò a far scorrere le dita sulle rilegature vecchie e consumate dei libri. Io mi sedetti ad un tavolo lì vicino. Harle mi seguì. Rimasi in silenzio, a testa bassa, con i pensieri che vorticavano ancora su Raven.
"Smettila di pensarci" disse Harle guardandomi negli occhi. "A cosa starei pensando?" chiesi  un po' seccato. "Non a cosa, ma a chi, soprattutto se quel chi è una lei e ha il nome che inizia con R e finisce con aven" ironizzò. "Non ci stavo pensando!" Protestai. "Sì... come no... allora io sono Babbo Natale ed Angel è il mio folletto travestito da puffo... a chi vuoi darla a bere?!" roteò gli occhi al cielo. "Non so di cosa tu stia parlando" mentii. "Una cosa vera sui figli di Cancro è che sono molto intuitivi e io so per certo che stai giocando con il fuoco!" aggiunse. "Come no..." sbuffai. "Helia, ascolta io..." Harle fu interrotto da Angel che separò i nostri sguardi con una grossa pila di libri. Me ne assegnò uno e fece la stessa cosa con Harle. "È meglio iniziare" disse tenendo gli occhi fissi sulla copertina del suo. Almeno non aveva notato la tensione che era affiorata tra me e Harle.
Iniziai a sfogliare il libro, senza alcun interesse per quelle parole. Non potevo lasciare così, in sospeso, quella discussione, ma non volevo litigare con Harle per una ragazza che nemmeno conoscevo. In fondo, lui cercava solo di mettermi in allerta e nient'altro. Ma mi aveva fatto innervosire anche se non avevo una buona ragione per esserlo così, dopo qualche minuto, dopo aver sfogliato le pagine senza asserne veramente preso, dissi: "Ho bisogno di una boccata d'aria".
Harle scattò in piedi e disse "Vengo con te" lo guardai male e lui capì subito. "Ehm... è meglio se resto qui... faccio compagnia ad Angel" mormorò. La ragazza ci guardò confusa ma non aprì bocca. Uscii dalla biblioteca con un gran mal di testa. Iniziai a vagare per i corridoi senza una meta, ma stavo mentendo a me stesso. Volevo arrivare in un punto preciso dell' Accademia, ma non sapevo che direzione prendere e non ne avevo il coraggio. Speravo che, girare a zonzo come faceva lei mi avrebbe aiutato. Raven non mi spaventava come faceva con gli altri. Sentivo solo l'esigenza di mascherarmi e fingermi terrorizzato, ma lei mi dava solo curiosità.
Camminai a lungo, almeno per un'ora. Sarei dovuto tornare dagli altri. A quel punto si sarebbero chiesti perchè me ne fossi andato per così tanto tempo. Avevo fatto il giro di tutta la scuola e fortunatamente ero riuscito a ritrovare la biblioteca. Mi promisi che mi sarei chiarito con Harle subito dopo.
"Pivello!" urlò qualcuno alle mie spalle. Ovviamente, lui, non poteva mancare per rendere quella giornata ancora più schifosa.
"Helia..il mio nome è Helia non
Pivello!" Esclamai seccato. "Non mi importa!" Gridò Kyle. Era insieme a dei suoi amici ed ad una ragazza dai capelli rossi e la pelle tendente al giallognolo. Con due ampie falcate Kyle si ritrovò faccia a faccia con me e mi diede una forte spinta che mi fece barcollare per la sorpresa.
"Qual è il tuo problema?!" sputai acido. "Tu sei il mio problema! Pensi che venire qui, senza nessuna voce in capitolo e rubare la corona del re con tanta facilità?! Allora ti sbagli di grosso" ringhiò. "Peccato che tu non abbia per niente l'aspetto di un re, anzi... sembri lo scopino del gabinetto, penso che tu sappia cosa sia" lo provocai. "Dopo questa battuta mi fai capire che la giustizia che voglio sia più che meritata... preparati" sbottò. Cercai di mantenere la calma il più possibile: "Fatti spaccare la faccia allora".
Ok, forse non ero riuscito molto nel mio intento. La ragazza che era con Kyle si mise da parte, mentre il mio avversario e i suoi amici andavano alla carica per prendermi a botte. Erano in quattro contro uno, e anche se nella mia testa avrei potuto batterli tutti con tanto di esplosioni ed effetti speciali simili a quelli che si era immaginato Harle, io non potevo avere molta fortuna. Infatti, in 0,2 secondi mi ritrovai buttato in un angolo del corridoio con pedate e pugni che volavano ovunque. Era possibile che in quel momento il corridoio fosse vuoto? Riuscii ad allontanare due aggressori, ma Kyle mi diede un pugno allo stomaco e l'amico mi diede un calcio alle ginocchia che mi fece accovacciare per terra dolorante. Ero al limite, sentivo di dover svenire a breve, ma volevo rimanere in piedi per dimostrare di essere più forte di quanto in realtà credessi di me stesso. Mi coprii la testa con le mani e cercai di schivare i colpi fallendo.
Qualcuno, in fondo al corridoio, fischiò.
Kyle e i suoi, si girarono verso la figura che vedevo a malapena e poi iniziarono ad urlare, una volta che, furono colpiti da una potente luce accecante e calda. Chiusi gli occhi a differenza dei miei aggressori. Poco dopo, qualcuno mi sollevò da terra di peso e mi aiutò ad allontanarmi dall'angolo di botte. Non avevo ancora aperto gli occhi e sentivo che si stavano gonfiando.
"Tutto ok, pivello?" chiese il mio salvatore.
"Mi chiamo Helia" protestai aprendo lentamente le palpebre. Vidi il ragazzo dalla pelle cappuccino e gli occhi d'oro, che in quel momento, brillavano come il Sole.
"Chi sei?" chiesi. "Colui che ti ha salvato le chiappe" tagliò corto. Alzai un sopracciglio. "Ok... sono Noah Lux" disse. Luce... il suo cognome significava luce. "Cos'è stato prima?"  Domandai. "Sono il figlio del Sole e di Andromeda, è per questo che ho abbagliato i tuoi avversari" commentò ridendo lievemente.

//spazio autrice//

Salve nella gente!

Allora, finalmente ho inserito in modo approfondito Noah.

Il capitolo non è molto bello..ma amen

Non avevo niente da fare quindi..ok

Spero vi sia piaciuto e nulla..by

L'Accademia delle stelle: Le OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora