E' inutile dirvi che fu automatico. Io e Raven iniziammo a correre nella stessa direzione di Harle, cercando di sfuggire a quella bestiaccia. Con quel forte abbaiare stava svegliando tutta l'Accademia. Harle allungava il passo per raggiungerci e i capelli ricci gli schiaffeggiavano la fronte. Nel suo sguardo non c'era paura ma eccitazione. Quel ragazzo non l'avrei mai capito, gli piaceva semplicemente mettersi nei guai. Raven vicino a me faticava ad andare alla mia stessa velocità. Gli anfibi erano troppo pesanti. La presi per il polso e la trascinai con me. Poi vidi il mio amico superarci e girare nel corridoio alla sua destra. Raggiunse la fine senza fermarsi. "Ora si spiaccica" mormorai tra me e me. Ma non lo fece. Le sue dita sfiorarono la parete e si aprì un varco. Si girò. Mi guardava con il fiatone e aspettava che lo raggiungessimo. Raven si sforzò di correre più veloce quando alle sue spalle sentì l'abbaiare che si faceva sempre più vicino. E poi entrammo nel tunnel. Il varco si richiuse ed il Copelee rimase a bocca asciutta. Chiusi gli occhi sollevato, nonostante fossimo nel più totale buio. Ad un tratto io ed i miei compagni scivolammo all'indietro.
Raven si tenne sollevata sulle braccia, solo che per farlo aveva appoggiato una delle sue mani sulla mia faccia e l'altra sul braccio di Harle che stava immobile al mio fianco. Le gambe della ragazza erano un po' sul pavimento e un po' sulle mie. "Mi fai male!" mi lamentai girando di scatto la testa. Raven cadde in avanti. Si mise a sedere e dopo avermi lanciato un'occhiataccia mi tirò un calcio sulla caviglia e poi schiaffeggiò Harle. "Ahia!" esclamò il ragazzo. "E' tutta colpa tua, che cavolo ci facevi lì?!" lo sgridò. "Stavo cercando il tuo fidanzato che era sparito a mezzanotte per andare a prendere una cosa nel suo armadietto e non è più tornato!" sbottò. "Fidanzato? Io non sono..." provai a dire. "Zitto!" mi ammonì Raven. "Dovrei prenderti a pugni fino a farti svenire Core!" brontolò la ragazza. "Non chiamarmi per cognome ragazzina!" disse Harle. "Come mi hai chiamata?!" Raven era pronta ad attaccare rissa. Harle aprì la bocca ma io gliela tappai. "Niente, lui non voleva dire niente. Ora fatemi il piacere di smetterla di guardarvi così e torniamo alle nostre sezioni! Dove siamo?" chiesi al ragazzo. "Nello stanzino del bidello, al terzo piano" spiegò Harle. "Bene, allora apri un passaggio che mi possa portare nella mia sezione" ordinò Raven. "Non comandarmi!" sbuffò il ragazzo. "Volete smetterla?! Harle apri un varco per lei e poi per noi" gli spiegai. "Dovrai accontentarti del corridoio di fronte alla sezione. Non posso creare passaggi se non conosco il luogo esatto per spostarmi" spiegò Harle. Poi fece come io e Raven gli avevamo detto. "Grazie e alla prossima" ci salutò la ragazza prima di sparire. Poi toccò a noi.
Arrivammo nel corridoio della sezione e noi ci avviammo verso il nostro dormitorio. "Dovrai spiegarmi molte cose" disse Harle aprendo la porta della nostra stanza. "In realtà dovreste spiegarmele entrambi" E.S. era al centro del dormitorio. I ragazzi nei loro letti erano assonnati ma svegli. "Domani avremo tanto di cui discutere" disse il professore.Cosa ci beccò dopo quella fantastica gita notturna? Provate ad indovinare... non è difficile... bravi! Una dannatissima e nuova punizione.
Cioè ne stavo facendo una collezione... della serie c'è chi colleziona monete antiche o francobolli... io avevo una raccolta di lividi regalati con generosità da Kyle e punizioni... tante punizioni... troppe punizioni! Ma sono sicuro che vi incuriosisca di più, sapere quale castigo mi sia toccato! Vi ricordate del percorso astronomico di cui il professor E.S. era a capo? Lui li controlla, li prepara, si assicura che non siano mortali... ma questa volta testarli toccò a me, Harle e... Raven. Sì era stata beccata anche lei. I test erano per l'ultimo anno, quindi, erano più difficili ed erano dieci. Quella mattina riuscimmo a farne solo la metà. A fine tortura ci sentivamo bruciati, mutilati, elettrificati e chi ne ha più ne metta! Arrivai ad una conclusione... i professori gemelli erano diabolici.Non fummo risparmiati nemmeno da Angel quel pomeriggio che, arrivati alla mensa, la vidi distribuire il giornalino scolastico a chi aveva voglia di prenderlo. In prima pagina c'erano la mia foto e quella dei miei due compagni puniti. Appena mi vide, potei guardare la rabbia nei suoi occhi verdi. A grandi falcate (non abbastanza perché troppo bassa); ci raggiunse. E poi iniziò ad elencare una serie di motivi per cui io ero come al solito... irresponsabile, idiota, stupido e anche bugiardo, perché scoprì (non so come), che non avevo studiato le cartine dell'Accademia. "Siete delle persone immature! Per quale ragione siete andati in giro così tardi?! Harle, credevo che avresti smesso con queste idiozie! Soprattutto in questo periodo! Sai che non è bene fare questo genere di cose! Non dopo che Helia ci ha avvertito che potremmo essere tutti in pericolo per un arma che è stata portata proprio tra queste mura! E tu Raven! Da te non me lo sarei aspettato... Cosa ci facevi con loro?!" incrinò la voce quando si guardarono negli occhi. Eravamo seduti ad un tavolo con Noah. Raven stava per aprire bocca ma la fermai in tempo: "E' solo colpa mia. Avevo voglia di fare due passi e per di più dovevo prendere una cosa dall'armadietto. Lì ho incontrato Raven per i fatti suoi, ci siamo fermati per scambiare due parole e Harle che era venuto a cercarmi si è imbattuto in un Copele rosso... non vado fiero di ciò che ho fatto, ma non dare la colpa a loro, dalla a me." Dissi a Angel. Lei mi guardò severa, Raven invece mi lanciò un'occhiatina compiaciuta e colpita. "Per quello sei già stato punito... Ora sappi che ti toccherà subire il mio castigo!" Esclamò. "Cosa? Ti prego sono esausto... non darci altre pressioni" mormorai supplichevole. Noah mi guardava con un sorrisetto sotto i baffi. "Eh no! Non guardarmi come un cane bastonato! Alle quattro in punto tutti e cinque andremo a studiare le cartine che tu hai fatto finta di aver guardato. Siamo intesi?!" fissò la mia espressione contrariata. Noah si scurì in volto e disse: "Ed io cosa centro?!".
E fu così che sulla terrazza io e i miei compagni ci ritrovammo a studiare, guardare e controllare decine e decine di mappe e cartine tutte identiche. Certo alcune erano più nuove di altre, alcune erano in giallastra pergamena, ma raffiguravano sempre la stessa immagine.
Non trovai nulla ma fui colpito da una scritta su un foglio completamente bianco che diceva - Terra, Fuoco, Aria e Acqua tutto ha origine dal cuore- pensai che fosse stato messo nel gruppo di pergamene sbagliato.
Alla quinta mappa mi stancai e mi sdraiai sulla panchina in cui eravamo seduti io ed Harle. Appoggiai la testa sulla coscia del mio amico e guardai il sole che, nonostante non fosse ancora ora del tramonto, cominciava a cambiare colore. "E' meglio se ti levi da quella posizione" disse Harle che aveva in mano un libro sulla struttura architettonica della scuola. "Perché? Io sto comodo" mormorai aspettando che lui mi guardasse. Lui abbasso la testa e mi lanciò un'occhiataccia. "Chi non ci conosce potrebbe fraintendere e capire qualcosa che io non ho molto voglia che venga capito... amico scusa ma non sono interessato" spiegò tornando a leggere. Tornai a sedermi e risi. "Ammettilo sono un gran figo" scherzai. "Ah di questo non è ho dubbi. Si vede dal fatto che sei single" disse. "Come fai a saperlo?" chiesi. "Uno, diciamo che non ho mai conosciuto nessuno che in questa scuola avesse una relazione con qualche terrestre. Due, se tu fossi fidanzato allora mi avresti parlato della tua lei e tre...sbavi in modo allucinante dietro a Raven, qualcosa mi fa pensare che ieri sera tu e lei vi siate visti in segreto per...che ne so... sbaciucchiarvi?" Harle mi fece un sorrisetto. "Uno, hai ragione, due, hai ragione, tre, io non sbavo dietro a Raven e ieri abbiamo solo parlato, cioè ci siamo incontrati per caso" non volevo che Harle sapesse che io e Raven avevamo un posto segreto e che soprattutto, non volevo che sapesse che lei mia aveva confidato un suo segreto. "Tralasciando gli scherzi, tu sei l'unico che non si sta impegnando nella ricerca di questa arma. Cometa ha detto che questa cosa si sarebbe attivata una volta che la luna sarebbe sorta ed indovina? La luna sorgerà tra tre giorni...dobbiamo muoverci." disse Harle. "Dovresti rilassarti e vedere le cose in modo positivo ok? Troveremo ciò che stiamo cercando...ne sono certo" dissi. "Ho trovato qualcosa!" gridò Angel. Feci un sorrisetto ad Harle che alzò gli occhi al cielo. "Te l'avevo detto" sogghignai. Angel teneva tra le dita un foglio di pergamena completamente vuoto, escluso per un piccolo simbolo al centro. Rappresentava un cerchio al cui interno c'era un puntino nero. Sopra e sotto al cerchio vi erano due triangoli. Quello sopra era vuoto, l'altro era colorato di nero. "Prima si era illuminato e aveva mostrato qualcosa... sulla cartina... erano delle linee storte, credo." mormorò Angel. "E' una cosa insolita...ma cosa avrebbe a che fare con l'arma?" chiese Raven. "Quel simbolo l'ho già visto all'interno della scuola... è qualcosa che ha a che fare con tutta l'Accademia" farfugliò. "Angel... forse..." provò a dire Harle. "No, questo è un indizio... troverò il suo significato ci vedremo il prima possibile, ciao!" Angel prese con se la pergamena con il simbolo e andò via.//spazio autrice//
Ciao a tutti!
Ho postato finalmente...credevo di riuscire a fare qualcosa prima ma non ho avuto molto tempo di rileggere il capitolo a causa della scuola.
Helia, Harle e Raven sfuggono dal Copele rosso ma vengono scoperti da E.S. che li mette in punizione. Angel scopre che Helia non ha studiato le mappe della scuola e quindi obbliga tutti a controllarle. Trova un indizio che non da nessuna risposta.
Alla prossima.
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L'Accademia delle stelle: Le Ombre
Fantasy//IN REVISIONE// Nella vita di Helia tutto sembra monotono e triste. I suoi soliti inverni passati nel centro di recupero bambini e ragazzi orfani e le sue solite estati passate da una famiglia all'altra senza mai essere adottato. Eppure quei suoi...