Con Angel al mio fianco uscimmo dal varco.
Tenevo una mano appoggiata sulla sua spalla mentre lei singhiozzava disperata a testa bassa.
Una volta usciti vidi per primo Noah.
In mano aveva la sua spada e si guardava in torno.
In mezzo al corridoio, poco più in là da dove si trovava il ragazzo, c'era E.S. Aveva un sguardo terrorizzato ed era completamente immobile. Dal pavimento erano apparse delle catene che emettevano una luce scura e bloccavano il professore, rendendolo così, molto più simile ad una statua che ad un uomo.
Per terra, vicino alla porta dell'ufficio di Big B, c'era Raven. Aveva la testa appoggiata al muro ed ansimava. Le si era formato un brutto livido sulla guancia e le sue gambe, stese leggermente divaricate sul pavimento, portavano alcuni tagli sanguinanti. "Raven" gridai.
Superai Noah e corsi da lei.
Mi inginocchiai al suo fianco, ma non la sfiorai nemmeno con un dito, temevo potessi farle male. "Sto bene" ansimò rivolgendomi uno sguardo scocciato. "Non sono abituata a tutto questo grande sforzo fisico, di solito uso solo i miei poteri...a cosa mi servono le armi no? Invece proprio oggi mi devono servire!" esclamò strizzando gli occhi. "Dov'è Harle?" chiese Noah.
Sentii Angel mugugnare qualcosa, ma tra un singhiozzo e l'altro era impossibile capire cosa stesse dicendo.
Toccava a me dare la cattiva notizia. Il cuore mi si appesantì e dissi: "E' stato preso".
Strinsi la mascella ed impedii a me stesso di rendere il momento più triste e angosciante di come era.
Però era ingiusto!
Mi avevano portato via il mio migliore amico. L'avrebbero pagata.
"Per tutte le costellazioni" disse Noah. Raven mi prese una mano e mormorò: "Mi dispiace".
"Impossibile! Ci deve essere un modo per salvarlo!" esclamò Noah.
"Non c'è! Lui adesso è solo con quei mostri e non abbiamo il tempo ne le forze per salvarlo. Sempre se sarà possibile salvarlo..." risposi.
"Merda" urlò Noah.
"Qui cosa è successo?" chiesi per cambiare argomento.
"Le ombre di Noah e Angel ci hanno attaccati quasi sconfiggendoci, ma siamo riusciti a resistere. I rumori della battaglia hanno richiamato l'attenzione del resto della scuola, infatti Ben ed E.S. sono arrivati per aiutarci. Ben è corso ad avvisare gli altri, ma dubito sia andato molto lontano perché il non-Noah ha evocato delle catene d'ombra che hanno bloccato l'intera scuola, eccetto noi e voi e non capisco il perché. Poi sono scappati via" spiegò Raven.
"Hanno bloccato tutti tranne noi, non ha senso..." mormorai.
"La mia ombra non poteva bloccarmi, perché il suo potere non ha effetto su di me e Raven ha diciamo...dato loro vita, quindi non avrebbero potuto incatenarla." disse Noah.
"Dobbiamo fermarli subito, una volta per tutte. La pagheranno per aver fatto male ad Harle!" esclamò Angel.
"La Luna è quasi sorta, sbrighiamoci a farla finita!" esclamò Noah. "Va bene, però solo io e Noah possiamo creare della luce per alimentare l'altare, come potrà bastare? E poi dov'è questo altare?" chiesi.
"Non è molto lontano, so dove si trova" rispose Raven. Angel si avvicinò lentamente e si sfilò dal dito un anello con una pietra bianca al centro.
"Quando la mia stella cadente mi accompagnò all'Accademia mi regalò questa gemma che poi inserii in questo anello. Mi disse che se avessi avuto bisogno di aiuto avrei potuto chiamarla grazie ad essa" spiegò.
"La luce di una stella cadente potrebbe esserci decisamente d'aiuto. Se potessi contattare Cometa lo farei, sul serio!" esclamai.
Angel baciò la gemma e poi disse: "Lyridi".
All'inizio non accadde assolutamente nulla. Poi alzai la testa.
Sopra di noi brillava una piccola sfera di luce bianca, che lentamente si abbassò e si mise al centro del cerchio che involontariamente avevamo creato.
La sfera cominciò a crescere e da quella luce apparve un uomo. Era slanciato ed indossava un semplice abito grigio. Aveva tratti albini: i suoi capelli, sopracciglia e ciglia erano completamente bianchi.
"Angel, quanto tempo" disse Lyridi prendendo gentilmente la mano della ragazza per baciarla. "Ciao Lyridi. Ragazzi lui è Lyridi, la mia stella cadente. Lyridi loro sono i miei amici" ci presentò Angel.
"So benissimo chi sono. Voi ragazzi siete parecchio famosi nella galassia, tutti parlano di ciò che fate e ciò di cui siete destinati. Come va?" chiese.
Aveva un modo di fare molto tranquillo e gentile e nelle sue parole si avvertiva anche un tono di innocenza.
"Non molto bene, ci chiedevamo se tu potessi aiutarci...con la tua luce. Abbiamo bisogno di parecchia luce per fermare le ombre e speravamo che tu potessi darci una mano" spiegai. "Certamente, sono stato chiamato per aiutare Angel e se come Angel anche voi avete bisogno del mio aiuto io sono pronto a fare tutto il possibile" disse. "Bene, allora andiamo prima che le ombre ritornino" disse Noah.
Raven cominciò a correre verso la porta principale. L'unica cosa che sapevo dell'altare era che si trovava all'esterno. Seguii il gruppo giù per le scale dove vidi Ben aggrappato al corrimano. Sembrava stesse tentando di correre, ma fu incatenato prima ancora che riuscisse a scendere l'ultimo gradino.
Passammo anche di fronte alla mensa, le quali porte spalancate permettevano ancora alla musica di uscire. Purtroppo nessuno ballava. Quella sala si era trasformata nel museo delle più inquietanti statue.
"Hailee" mormorò Noah. Mi fermai accanto a lui. Il ragazzo fissava per terra.
La ragazza di cui solo pochi istanti prima avevamo parlato era accovacciata in un angolo e teneva tese le mani in segno di protezione.
Di fronte a lei c'era Kyle. Aveva uno sguardo assassino e tentava di proteggere la ragazza. Teneva in mano una scarpa col tacco, forse l'unica arma che aveva trovato.
"Mi dispiace amico" mormorai.
"Non la passeranno liscia" disse stringendo l'elsa della sua spada. Corse verso gli altri ed io lo seguii.
Arrivammo di fronte alle porte della scuola che, come ogni sera, venivano sigillate con catene, aste, lucchetti ed altri arnesi vari.
"Ci penso io" esordì Raven. Vidi il gruppo fare qualche passo indietro ed io feci lo stesso. Con Raven non eri mai sicuro di nulla.
Allungò le mani, fece qualche mossa con le dita e subito dopo sentii un frastuono. Dalle dita di Raven era apparsa una sorta di sfera di ombre che aveva letteralmente sfondato e scardinato il portone.
Infatti esso cadde per terra provocando un rumore tale che rimbombò per tutta l'Accademia.
"Cavolo" mormorò Noah.
"Forse è meglio correre, con tutto questo baccano le ombre adesso sapranno dove siamo" intervenne Angel.
Così cominciò la nostra corsa contro il tempo. La Luna era sul limite di sorgere e noi dovevamo raggiungere l'altare per illuminarlo, in modo che lo specchio annullasse tutti i danni che aveva combinato.
Il cielo stellato era stupendo, l'aria non era nemmeno tanto calda e correre sul prato a quell'ora risultava piacevole. La cosa strana era che quel momento sarebbe stato anche bello, eppure il contesto rovinava tutto.
Oltrepassammo lo stagno, di cui ricordai i momenti di me e Raven.
Io che mi facevo quasi uccidere, Raven che si faceva quasi uccidere, io che salvavo Raven perché si era quasi fatta uccidere...era divertente sotto un certo punto di vista.
"L'altare è lassù" disse Raven salendo una collinetta. Infatti aveva ragione.
Alla sua cima c'era un altare, che sembrava più un tavolo.
Era in pietra e il suo basamento era avvolto da rampicanti e piante di ogni tipo.
"Questo altare fu realizzato all'arrivo dei primi figli di corpi celesti in epoca norrena. Nonostante tutto non riuscivano a rinunciare ai sacrifici da dedicare ai loro dei o ai loro genitori, per questo fu realizzato questo altare" spiegò Angel.
Lyridi si mise ad uno degli angoli dell'altare, Noah lo copiò ed io anche. "Ora cosa bisogna fare?" chiesi.
"Sul bordo ci sono varie incisioni, cerca quella che significa luce" disse Lyridi. Sull'altare erano incisi tanti segni, tutti incomprensibili.
"Ma che lingua è?" mi lamentai. "Sanscrito" disse Noah.
"Sowulo, tocca la runa Sowulo" disse Angel. Io gli rivolsi uno sguardo ebete.
"Quella che assomiglia ad una s" disse Raven.
"Sapete sulla Terra non ho mai studiato il san-come si chiama!" sbottai.
Con le dita sfiorai la runa e di colpo sentii lo spirito di Chirone galopparmi nel petto. Fui avvolto da un fascio di luce dorata e lo spirito di Chirone nitrì, anche se non apparve.
Noah divenne una vera e propria lampadina, infatti si illuminò e cominciò a brillare.
Lyridi si trasformò di nuovo in una stella scoppiettante.
"Fermi!" gridò qualcuno. Ai piedi della collinetta vidi il non-Harle.
C'era qualcosa di diverso in lui, sembrava avere una forma più...solida. Era come se improvvisamente Harle fosse diventato pallido ed avesse avuto gli occhi totalmente neri, era qualcosa di spaventoso.
"Cosa gli hai fatto mostro!" urlò Angel. "Quello che accadrà a voi molto presto" urlò il non-Harle.
L'ombra sfoderò una spada e si diresse verso Raven ed Angel. Entrambe le ragazze si armarono.
"È da tanto tempo che volevo prenderti a pugni Harle, ma non così" disse Raven.//spazio autrice//
Salve ragazzi!
Sono tornata...
Okey è passato quasi un mese, ma sono arrivate le vacanze e presto questa storia finirà...Okeeey non disperiamoci...
Helia e Angel danno la cattiva notizia a Noah e Raven. Le Ombre hanno incatenato tutta la scuola e i ragazzi sono costretti a correre verso l'altare prima che la situazione peggiori. Angel evoca la sua stella cadente Lyridi per aiutare il resto del gruppo, ma arrivati all' altare l'ombra di Harle cerca di fermare il gruppo nel tentativo di salvare l'Accademia.
STAI LEGGENDO
L'Accademia delle stelle: Le Ombre
Fantasia//IN REVISIONE// Nella vita di Helia tutto sembra monotono e triste. I suoi soliti inverni passati nel centro di recupero bambini e ragazzi orfani e le sue solite estati passate da una famiglia all'altra senza mai essere adottato. Eppure quei suoi...