Lunedì mattina, dopo una domenica tranquilla passata a giocare a TheSims e guardare i classici polpettoni natalizi che danno alla TV in questo periodo, arrivo a scuola che la mia voglia di vivere è una decina di metri sotto i miei piedi. Oggi Matt e Jenette non hanno preso l'autobus delle 7:35 quindi mi ritrovo sola con le mie cuffiette ad aspettare il loro arrivo o, quantomeno, l'apertura delle porte.
Fa particolarmente freddo, questa notte ha nevicato, e io sto gelando. Alzo la sciarpa fin sotto il naso e infilo le mani in tasca. Appoggiata contro il cancello guardo i gruppetti di ragazzi ammassarsi vicino l'ingresso, bardati e infreddoliti quanto me; è in momenti come questi che invidio quelli di quinta che arrivano in macchina.
Sono persa nei miei pensieri quando vedo Avan uscire della sua macchina con Victoria, distolgo lo sguardo ed affondo il viso nella sciarpa nella remota ipotesi che mi noti.Mic: -Ciao Elizabeth.- mi saluta Michael Reid (Sinjin in Victorius) tirando su gli occhiali con l'indice.
Eli: -Ciao.- rispondo un po' infastidita dall'attenzione che mi rivolge il riccio.
Mic: -Come stai?- continua incurante delle mie smorfie, alle sue spalle Avan avanza verso il cancello.
Eli: -Poteva andare meglio.- ribatto tagliente alzando gli occhi al cielo.
Mic: -Okay... senti, è da un po' che volevo chiedertelo; ormai sono anni che ti passo i compiti e copi durante le verifiche. Ecco io stavo pensando che magari tu volessi venire al ballo del sedici con me...- propone abbozzando un sorriso e tirando su gli occhiali sul naso.
Eli: -È un po' presto per chiederlo, non trovi?- balbetto imbarazzata dalla sua proposta assurda. Neanche morta andrei con lui a quel ballo ma se voglio continuare a copiare i compiti non devo essere troppo scortese.
Mic: -Eh, lo so, ma tutte le ragazze a cui chiedo di solito dicono che sono già impegnate o che ci vanno con altri... pensavo di prendermi per tempo quest'anno.-
Eli: -Ecco vedi io... non credo di voler venire. Trovo il ballo di metà dicembre una cosa stupida per esaltare la posizione di cheerleader e atleti eleggendoli come re e regina. Non mi piace.- tento di scusarmi, lui fa una smorfia infelice e sospira.
Mic: -Lo capisco, infondo hai ragione. Non eleggono mai qualcuno che non sia di quel mondo.-
Eli: -Mi dispiace Michael.-
Mic: -Chiederò a qualcun'altra... sai se la tua amica è disponibile?- domanda rivolgendosi a Jenette, la vedo arrivare ora al fianco di Matt con una brioche al cioccolato in mano e un bicchiere termico di plastica nell'altra. Ah, li ha accompagnati la madre di Matt e non mi hanno dato uno strappo?
Eli: -Oh, lei si, assolutamente liberissima.-
Mic: -Ti spiace se ci provo?-
Eli: -Oh, fai pure, non mi offendo.- ridacchio al pensiero della faccia di Jenette quando Reid le chiederà di essere la sua dama. I miei due amici mi vedono e vengono verso di me.
Mat: -Heilà ciao Liz, Reid.- saluta cordiale Matt con un cenno del capo al ragazzo, mi scocca due baci sulle guance. Michael mi lancia uno sguardo e io annuisco.
Mic: -Hey Jenette, mi chiedevo se per...-
Jen: -Sparisci sgorbio.- lo zittisce con un'occhiataccia, il riccio si allontana con la coda tra le gambe. Sbuffo: perché a Jenette viene così bene essere scortese?
Mat: -Cosa voleva?-
Eli: -Invitare Jenette al ballo di sabato prossimo.-
Mat: -Oh, capisco.- commenta Matt mettendomi in mano un sacchettino di carta, sbircio dentro e trovo cioccolata calda e brioche. La mia giornata cambia umore.
Jen: -Ti sei accorta che Jogia non ti stacca gli occhi di dosso, vero?- parlotta Jenette con la bocca piena della sua colazione.
Eli: -Cosa?-
Jen: -Beh, guardalo. È col suo gruppetto al solito angolo di marciapiede.-
Volto lo sguardo verso di lui e mi accorgo che è vero; mentre chiacchiera con i suoi amici e Victoria gli tiene la mano, lui ha gli occhi puntati su di me. Quando incrociamo lo sguardo tenta un sorriso e io smetto di guardarlo.Eli: -Che dovrei fare?- chiedo sentendo le guance bruciare.
Mat: -Mandarlo a fanculo: ha una fidanzata, non ti dice niente e in più quando deve presentarti finge di non conoscerti? Non rivolgergli più la parola, Elizabeth.-
Jen: -Ma che dici Matt?!? Secondo me devi parlargli! Tutto quello che ha fatto lo ha fatto perché prova qualcosa per te ma non vuole che quella lo sappia.-
Eli: -Ma che dici Jenette, la vita non è un film.-borbotto lanciando un'altra occhiata verso Avan che ancora mi fissa.
Jen: -Beh, la MIA vita È come un film. Sabato Nathan Kress, oltre a baciarmi, mi ha lasciato il numero e domani dopo scuola usciamo a mangiare al sushi.-
Mat: -E tu vuoi davvero andarci?-
Jen: -Direi! È Nathan Kress ed è il sushi; la mia vita è completa. Come lo sarebbe la tua se ti decidessi a farti avanti con lui.-
Suona la campanella e lentamente ci uniamo alla massa di studenti che spinge per entrare nell'atrio tiepidino e poi nelle classi.Eli: -La cosa è diversa, Nathan mostra un minimo interesse.- osservo scoccando l'ultimo sguardo ad Avan prima di salire le scale.
La mattina passa lenta e pesante come ogni giorno di scuola. Ma almeno ho la mia brioche a ricreazione con un bel bicchiere di cioccolata, anche se un po' fredda. A ricreazione Matt e Jenette mi convincono a scendere per andare a vedere i candidati per il ballo... sempre i soliti, non mi stupisco di leggere il nome di Avan Jogia.
Quando finalmente suona l'ultima campanella sono esausta e non vedo l'ora di andare a casa a mangiare.
Oggi è lunedì, Avan ha allenamento al campetto del parco nel pomeriggio... ma tanto a me non interessa.
Convinco mio fratello a portare lui fuori Otis così risolvo il problema alla radice.Il martedì segue simile al lunedì.
Nell'entrare a scuola Avan mi fissa.
A ricreazione esco dalla classe con Matt e Jenette e quando torno alcuni compagni mi riferiscono che Avan Jogia mi ha cercata.
Nell'uscire ancora quello sguardo su di me, ma sono brava nell'evitarlo.Almeno fino a quando l'uscita del mercoledì resto ultima dopo il compito di fisica e nell'uscire dalla classe incrocio il moro che mi aspetta poggiato contro il muro con le braccia conserte.
STAI LEGGENDO
Un mese per dirti "Ti amo"
FanfictionUna semplice pallonata, una cioccolata da Starbucks ed un pizzico della magia del natale. Bene ragazze, questa è la prima storia dell'avvento che scrivo; in pratica ogni giorno pubblicherò un capitolo fino al 25 dicembre... sempre alle 14. Un po' co...