16. Il mio primo ballo con Avan

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Un sorriso enorme curva le sue labbra, mi lascia un bacio sulla fronte e mi stringe in un abbraccio che quasi mi spezza le ossa.
Eli: -Però ti cambi e indossi la tuta.-

Ava: -Mi sembra un buon accordo.-

Con un sospiro poso il mazzo di fiori sulla mensola dell'ingresso, infilo le convers e la giacca, prendo le chiavi ed esco scortata dal mio cavaliere.
La Mini nera è parcheggiata praticamente davanti il portone, lui apre il bagagliaio e tira fuori dal borsone la divisa che ha usato per la partita di questo pomeriggio.
Entriamo nella sua auto e lui inizia a togliersi lo smoking per indossare la divisa, distolgo lo sguardo imbarazzata. Ridacchiando mi lancia addosso la sua camicia.

Ava: -Ti metto in imbarazzo, Gillies?-

Eli: -No, per niente.- mento con il viso rivolto verso il finestrino.

Quando si è cambiato i vestiti ed ha buttato quelli eleganti sui sedili posteriori mette in moto l'auto e sgomma sull'asfalto umido di neve.
Il display sul cruscotto segna le 21:12.

Arrivati davanti a scuola sento il mio stomaco contorcersi dall'ansia di farmi vedere così con Avan davanti alle centinaia di studenti vestiti in maniera elegantissima.

Eli: -Avan, non so se me la sento.- sospiro torturandomi il labbro inferiore nervosa.

Ava: -Elizabeth sei la cosa più dolce e bella che possa esistere al mondo, nessuno potrà mai pensare nulla che non sia questo.-
Mi stringe la mano nella sua calda e poi ci posa un bacio.
Ava: -Andiamo milady?-

Eli: -Okay.-
Scendiamo dalla sua auto e mi prende per mano mentre percorriamo il cortile zeppo di auto, motorini e biciclette.
Entriamo dalla porta secondaria per arrivare in palestra e già lì incrociamo i primi ragazzi e i loro sguardi a metà tra il sorpreso e il divertito.

-È lei!- sibila una voce, alzo lo sguardo e sorprendo una ragazzina a squardarmi insieme al suo compagno.

Eli: -Ci guardano tutti.- bisbiglio ad Avan stringendo la presa sulla sua mano.

Ava: -Lascia che ci guardino, è tutta invidia la loro.- sussurra in risposta.
Non mi convince troppo la sua frase ma tento di essere indifferente a tutti i commenti, mettendo sù la mia solita maschera musona non è troppo difficile. Non lo è fino a quando veniamo fermati da Lei.

Posa il suo sguardo critico su di noi con una smorfia derisoria mentre squadra i miei vestiti, cerco di restituirle l'espressione schifata ma è impossibile trovare un'imperfezione su di lei o sul suo cavaliere mentre io ed Avan sembriamo essere appena usciti da casa per buttare la spazzatura.
Probabilmente è il fatto che sono a disagio ma il suo mini dress nero lucido sembra sbeffeggiarmi ad ogni sguardo.
Poi mi giunge la consapevolezza che accanto a me ho il ragazzo che le piace, di cui certamente è gelosa, finalmente il sorrisino beffardo giunge anche alle mie labbra.

Vic: -Oh, vedo che hai reclutato un'altra delle tue puttane.- dice Victoria rivolgendo tutto il suo veleno verso il moro che stringo per mano, lui alza le spalle.

Ava: -Se lo dici tu, scusa ma adesso abbiamo da fare.- taglia corto Avan cercando di andare oltre i due che però ci sbarrano la strada spostandosi di lato.

Vic: -Quanta fretta... siete così impazienti di mostrare all'intera scuola che vi vestite alla caritas?- ridacchia con il suo cavaliere, Avan mi volge uno sguardo in cui leggo "lasciamola perdere".

Ava: -Beh, perché no? Almeno noi ci vestiamo, ora con permesso.- risponde a tono il ragazzo azzardando nuovamente di superarli, nuovamente si parano davanti.

Un mese per dirti "Ti amo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora