20. A cena con i Jogia

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Per raggiungere il locale prendiamo la Mini di Avan, io e Laura ci sediamo nei sedili posteriori così, mentre i due fratelli davanti intrapprendono un discorso calcistico di cui ogni tanto capisco "gol" e "punizione", ci studiamo a vicenda. Il suo sguardo è molto eloquente su quanto io le stia antipatica, il problema è che non ho fatto nulla di male se non salutarla.
Mi rintano nei miei pensieri voltandomi verso il finestrino a osservare i fiocchi di neve irregolari che si scontrano sul finestrino dando vita a forme particolari che si mischiano con le gocce sciolte.
Sto rincorrendo il filo di un pensiero complicato sulla filosofia della vita quando il mio cellulare squilla nella tasca della mia giacca. Lo tiro fuori e guardo chi mi scrive:

Matt🐇Bennett:

Allora come va?
Il ragazzo sta tenendo le mani a posto?😑

Si Matt... mi vuole presentare ai suoi😱

Precoce il ragazzo...

Ho paura Matt... e se non dovessi piacergli?
La ragazza di Ketan è uno schianto e sembra così gentile ed intelligente... dobbiamo ancora arrivare al ristorante e già mi sento inferiore...

Ma che dici?!?
Sei perfetta così, lo sai❤

Sei mio amico... DEVI dirmi che son così... e se ad Avan dopo non piacessi più?

Quanti problemi!
Hai dell'alcool a disposizione immediata?

Ho brutti ricordi con l'alcool.🤒

Mh, dimenticavo.
Non credo fossero comunque così brutti visto quello che ha comportato la tua prima sbronza😑❤

Matt, non sei d'auito.
La biondina qui vicino probabilmente non ha mai toccato una sigaretta o bevuto una goccia d'alcool... come posso competere?

Non è una gara!

Ava: -Liz, tutto bene?- domanda Avan richiamando la mia attenzione, mi scruta dallo specchietto retrovisore. Gli sorrido.

Eli: -A meraviglia.- rispondo, lui mi rifila un'altra occhiata indagatoria.

Ava: -Con chi scrivi?- indaga nuovamente, io mi mordicchio il labbro inferiore. Ora Ketan e la sua ragazza penseranno che sono una poco di buono se dico che mi scrivevo con un ragazzo, tanto più che Laura penso abbia visto i cuori della conversazione.

Ket: -Oh, andiamo! Saranno anche cazzi suoi, fratellino!- interviene Ketan con una risatina accompagnata da una pacca sulla spalla del fratello.

Lau: -Un certo Matt, credo sia diminutivo di Matthew.- dice Laura con voce fin troppo innocente, come pensavo non perde occasione per mettermi in cattiva luce. Il viso di Avan si rilassa sentendo il destinatario dei miei messaggi e mi guarda più sereno.

Eli: -È il mio migliore amico, Avan lo sa.- ribatto con un sorrisino vittorioso rivolto alla bionda.

Il viaggio prosegue in silenzio, decido di mettere via il telefono per non dare altre occasioni a Laura di spiarci dentro per spalarmi altra merda addosso magari a tavola con i signori Jogia.

Quando Avan parcheggia l'auto e spegne il motore sarà trascorsa una mezz'oretta. La nevicata di prima sembra essersi momentaneamente placata lasciando nell'aria una brezza gelida che ad ogni respiro mi brucia il naso. Ketan prende sottobraccio la sua biondina ed Avan mi prende per mano, ci incamminiamo verso il locale illuminato da insegne natalizie.
Avan mi trattiene un po' prima della porta, mi tira verso un angolo del portico tra il muro e un abete addobbato con dolcetti e palline.

Un mese per dirti "Ti amo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora