14. Notte di fuoco🔥

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Il moro riesce finalmente a strisciare fuori dalla casa trascinandomi con se, mi appoggia sui gradini davanti il portone accanto ad una coppia intenta a slinguazzarsi e un gruppetto che fuma.
Resto confusa per diversi minuti, lui mi fissa.

Ava: -Quanto cazzo hai bevuto, Elizabeth.- sospira alla fine sedendosi accanto a me. Tento di contare i bicchieri sulle dita ma, non mi ricordo neanche quanti anni ho, figuriamoci quanto ho bevuto. La sua mano si serra attorno al mio polso e tira su la manica della camicetta ispezionando i segni di rossetto sul braccio. Cerco di contarli con lui ma si muovono e si confondono, mi è difficile metterli a fuoco.
-C'era Josh con te, non è vero?-

Eli: -Josh? Chi è Josh?- chiedo confusa.
-E chi sei tu, non riesco a capire.-

Ava: -Scherzi Elizabeth? Sono Avan Jogia! Non puoi aver bevuto tanto da dimenticarti anche di me!- esclama incredulo, un ricordo affiora alla mia mente.

Eli: -Sei quello di 5 BL? Sei ancora più bello da vicino.- ridacchio passandogli una mano sul viso, lui mi ferma il polso e mi guarda serio.

Ava: -Elizabeth, ti rendi conto di quanto sei stata irresponsabile? Se non lo avessi fermato in tempo quel tipo t'avrebbe portata su e scopata senza che te ne accorgessi!- ringhia, la cosa è così divertente che scoppio a ridere.
-Dai, vieni, ti riporto a casa.- borbotta alzandosi e tirandomi in piedi, gli scivolo addosso. Le sue mani di chiudono attorno alla mia vita e le mie braccia si intrecciano dietro la sua nuca. I nostri sguardi restano sospesi. Visti così i suoi occhi sono ancora più belli.

Eli: -Devo dire a Matt che vado via.- sbiascico, non so come abbia fatto la parte razionale di me a ricordarsi di avvertire il riccio. Sfilo il cellulare dalla tasca, la schermata continua a muoversi e le lettere si sovrappongono, tento di scrivere:

Matt🐇 Bennett:

Mu pirya s vads Absn

Sento il moro sospirare da sopra la mia spalla, mi prende il telefono dalle dita e digita veloce riconsegnandomelo spento, lo infilo in tasca.

Ava: -Andiamo, ti porto a casa.- dice circondandomi la vita con un braccio, mi appoggio alla sua spalla e lo seguo.
Per raggiungere la sua auto camminiamo una decina di minuti buoni... o forse è il fatto che non riesco a mettere un piede davanti l'altro ad allungare così il tempo. Alla fine con uno sbuffo mi prende in braccio, stringo le mie braccia attorno al suo collo. È strano sentire le sue mani così salde sul mio corpo.
Mi siede in macchina, mi allaccia la cintura e poi occupa il posto di guida accanto a me. Sembra irritato dalla situazione, tiene lo sguardo fisso sulla strada mentre stringe il volante così forte che le sue nocche diventano bianche. Forse ce l'ha con me.

Eli: -Sei arrabbiato con me?- domando dando voce ai miei pensieri, scala la marcia senza degnarmi di un'occhiata.

Ava: -Cazzo Elizabeth, pensavo non fossi così stupida da farti convincere da Josh a ridurti così, o quanto meno non tanto da bere tutti quei bicchieri in un'unica prima volta.- borbotta, si morde il labbro inferiore.

Eli: -Quanto ho bevuto?- chiedo ancora posando lo sguardo sulla parte interna del braccio dove i tratti rossi spiccano sulla mia pelle pallida.

Ava: -Dodici bicchieri di chissà cosa.- risponde tagliente scalando ancora marcia.

Eli: -Ed è tanto?-

Ava: -Se è la prima volta direi di si.-
Cala nuovamente il silenzio. Tento di riconoscere quei dodici tratti sul mio braccio.

Un mese per dirti "Ti amo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora