11. Il mio primo bacio

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Chiudo gli occhi e socchiudo le labbra lasciandomi pervadere dal bacio di Avan. Il mio primo bacio non è come me lo aspettavo.
Si insomma... essere baciate nel deposito della scuola, sotto una cattedra piena di chewingum masticati e scritte volgari, alle quattro del mattino dopo una notte insonne di bravate, non è il sogno di ogni ragazza, ma è il mio in questo momento.
Infondo non faccio niente di male: Avan è single, io sono single ed entrambi sappiamo cosa stiamo facendo.

La sua mano sale posandosi sul mio fianco mentre poggio i miei palmi sul suo petto stringendo lievemente la sua felpa tra le dita.

È l'incoronazione perfetta di una notte folle.

Le nostre labbra si separano lasciando qualche centimetro tra i nostri visi, i miei occhi sono incatenati ai suoi mentre sento le guance bruciare.

Ava: -Sei così bella.- mormora spostando una ciocca dei miei capelli corvini dietro l'orecchio. È la seconda volta che questa notte ripete questa frase e per la seconda volta il mio corpo viene scosso da un brivido.
Abbasso lo sguardo sulle mie mani che stringono il tessuto della sua felpa, perché questo ragazzo mi fa questo strano effetto?

Eli: -Non sono quello che pensi.- sussurro senza un vero motivo, lui sembra perplesso e mi fissa aspettando spiegazioni.
Eli: -Avan tu mi piaci, cazzo se mi piaci. È dalla prima superiore che guardandoti passaggiare per i corridoi desidero tutto quello che è successo in queste appena due settimane... ma io e te apparteniamo a due mondi diversi, troppo diversi.-

Ava: -Che stai dicendo? A me non interessa se tu non sei cheerleader, non passi ore in bagno, non indossi sempre la mini e i tuoi capelli non sono sempre perfetti. A me piaci perché hai i tuoi difetti che adoro.- ribatte rendendo le mie guance, se possibile, ancora più rosse.

Eli: -Non ti interessa ora ma quando tutti lo verranno a sapere, quando vedrai le ragazze dei tuoi amici e compagni di squadra... sarà diverso. Il tuo mondo è quello mentre il mio è totalmente differente.- dico con voce tremante lasciando la presa su di lui.
Come può non rendersi davvero conto che se ci fosse un noi le persone ne sparlerebberono.

Ava: -A me non frega un cazzo del mio mondo, Elizabeth. A me importi tu. È da quando ti ho tirato quella pallonata sul viso che non riesco a non pensare a te e sorridere. Non hai idea di che merda fosse la mia vita prima di incontrarti. Non ti piacciono le feste a base di alcool, sesso ed erba? Passeremo il sabato a guardare serie TV e mangiare pizza con Jenette ed Matt! Non segui il calcio? Chi se ne incula, ci vedremo dopo le partite!- si prende qualche secondo di silenzio per accarezzarmi il viso.
-A me tu piaci perché sei così.-

Eli: -Non voglio che tu debba cambiare il tuo mondo per me.- ripeto sentendo un nodo stringersi attorno alla mia gola rendendo difficile anche solo respirare.
-Scusa.- sussurro uscendo dal nostro nascondiglio pochi secondi prima che le lacrime scendano a rigare il mio viso. Sto di merda, ma in cuor mio so di aver fatto la scelta migliore.

Jen: -Ma perché cazzo sei scappata?!?- ruggisce Jenette quando il pomeriggio viene a casa mia con Matt per portarmi i compiti dato che, ovviamente, la mattina non sono andata a scuola per non vedere Avan.

Eli: -Perché ne tu ne lui riuscite a capire?- sbuffo abbassando lo sguardo sulla tazza fumante di the.

Jen: -Perché non sei fottutamente razionale!- esclama nuovamente la bionda alzando lo sguardo al cielo.

Eli: -Matt, dimmi che almeno tu mi capisci.- supplico facendo il labbruccio al riccio che per tutto il mio racconto è stato in silenzio a fissare il mucchietto di biscotti sparso per il tavolo.

Mat: -Secondo me non hai tutti i torti, atleti e cheerleaders vanno d'accordo solo tra di loro.- borbotta intingendo una Macina nel suo the, poi mi chiedono perché è il mio migliore amico... ci capiamo al volo.

Jen: -Non è che, per caso, pensi ancora alla ragazza della festa e a quello di quinta che ci provava a merenda?-

Mat: -Ma chi? La Grande? Nah, non è il mio tipo.- nega il riccio con un'alzata di spalle.

Jen: -Almeno asciugati la bava... e tornando al tuo discorso, domani vai a scuola e dici a quel cazzo di Jogia che eri stanchissima e non capivi cosa stavi dicendo, chiaro?- abbaia puntandomi l'indice addosso.

Eli: -Non farò nulla di tutto questo, io penso davvero quello che ho detto e se lo amo davvero devo impedire che faccia questa stronzata.-

Jen: -La stronzata di mettersi con la ragazza che gli piace?!? Seria Elizabeth Egan Gillies?!?- esclama incredula, io guardo Matt sperando mi venga in soccorso in qualche modo ma sembra perso nei suoi pensieri.

Eli: -Non capisci, tu e Nathan siete simili... ovvio che tu ti senti a tuo agio nel suo mondo.-

Jen: -Ti prego smettila di parlare di mondi che mi sembra di stare nell'isola di Gorm. La verità è che sei spaventata da questa cosa perché sarebbe la tua prima relazione e non ti piacciono le cose nuove.-

Eli: -Non è vero, non sono spaventata dalle cose nuove. Solo non credo che io ed Avan saremmo mai compatibili.- ripeto nuovamente per la decima volta in questo pomeriggio.

Jen: -Ah, parlare con te è come parlare con Matt mentre pensa alla Grande.- sospira lanciando una frecciatina al riccio che continua a fissare il vuoto.
-Capitan Titanic, il suo biscotto è affondato.- borbotta scuotendolo per un braccio.

Mat: -Eh? Non stavo seguendo.-

Eli: -Ce ne siamo accorte... cosa c'è che non va?- domando lui scuote la testa e tenta di tirare su il biscotto ridotto a pappetta con il cucchiaino.

Mat: -Niente, perché?-
Continua ad evitare i nostri sguardi.

Eli: -Problemi in paradiso?- chiedo, lui aggrotta le sopracciglia.

Mat: -Non è successo niente, tranquille. Stavo pensando... voi ci venite al ballo di sabato?- cambia discorso rinunciando all'impresa di riesumare la Macina sciolta.

Jen: -Oh si, io e Nathan ci vestiremo di nero con dettagli azzurri... sabato penso di arrivare in seconda base, non so se mi spiego...- dice la bionda con un immenso sorriso facendoci l'occhiolino.

Mat: -Tu Liz?-

Eli: -Oh, mi dispiace ma non credo verrò.-

Jen: -Oh, buon Dio, si può sapere perché non vieni?- sospira Jenette alzando nuovamente lo sguardo al cielo.

Eli: -Non ne ho voglia... non mi interessano queste cose, lo sai.- mento girando il fondo zuccherino del mio the.

Mat: -Beh, neanche io c'andrò.-

Jen: -Nessun invito?- tenta la bionda con un'occhiataccia.

Eli: -Beh no, solo credo che sia solo...-

Jen: -Un'ostentazione del potere di atleti e cheerleaders? L'hai già usata l'anno scorso, inventane un'altra.-

Eli: -Resto fedele a me stessa.-

Jen: -Mh mh, e tu? Hai invitato qualche ragazza?- domanda, Matt diventa paonazzo e affonda il viso nella sua tazza.

Mat: -Pausa finita, iniziamo a fare i compiti.-

Un mese per dirti "Ti amo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora