Dopo ore passate a rigirarmi nel letto senza riuscire a dormire, perdo ogni speranza ed eleggo come attività alternativa ascoltare la playlist di Jev salvata nell'iPod che mi ha lasciato.
Le canzoni sono carine, nulla di eccezionale: motivetti tutti uguali, da mettere in sottofondo durante lo studio o una lettura.Beffa ripete nelle mie orecchie "sigarette la mattina" talmente tanto frequentemente che mi viene voglia di fumare.
Chi fuma? Daniel. Quindi chi può dare una sigaretta ad Emma? Daniel. Con chi è in buoni rapporti Emma al momento? Proprio Daniel. Chi ha lasciato la porta di Emma aperta? Davide. Quindi Emma può andare da Daniel? Sì.
Quando completo il processo mentale, sono già in corridoio. Nonostante tutte le luci spente so raggiungere la camera di Daniel, e guarda caso so di dover passare davanti a quella di Davide. Dopo la scenata di oggi, spero proprio che non mi veda. Ed effettivamente non mi vede: passo completamente inosservata perché è in chiari rapporti intimi con qualcuna che, a giudicare dalla voce, identificherei in Tessa.
Non ho ancora capito il suo ruolo in questa villa, è la puttanella di corte?
Prima Jacopo, poi Davide... È già passata anche per Daniel? Per Jev? Non so in cosa sperare. E poi cosa me ne frega? Uno mi serve per le sigarette, l'altro per uscire da questo inferno.
Io non sono come Tessa.
Mano a mano che mi avvicino alla camera di Daniel sento voci maschili confabulare
-No... Sì!... Lei era... Da mesi.- comprendo solo queste poche parole dal dialogo di Daniel.
La mia mano, pronta prima per bussare, ora cade lungo il busto. È più forte di me.
-Ancora... All'Istituto... problema. Quasi sette anni...- non riconosco la voce, ma l'ho già sentita da qualche parte.
La porta è chiusa ma uno spiraglio di luce trapela da sotto: non vedo ombre, quindi deduco che nessuno sia in procinto di uscire.
Mi accosto al muro e inizio a concentrarmi per capire che dicono.
-Dovresti parlarne con qualcun altro oltre a me... E farti vedere da qualcuno. È la cosa migliore, fratello.- ora distinguo la voce di Drew, ecco chi è.
-Mi hai già obbligato ad andarci una volta, e non è finita bene.
-Almeno ti hanno detto qual era il problema.
Ma di cosa stanno parlando? Daniel ha un problema così grande da dover "farsi vedere da qualcuno". Spero si riferiscano alla ferita sul fianco, perché lì ha veramente bisogno di essere visitato.
-Lo sapevo già quale fosse il mio cazzo di problema, Drew, senza che me lo dicesse un fottuto psicanalista!
-Non è vero, tu eri disperato perché non sapevi cosa ti stesse accanendo!
-Stronzate, lo sapevo benissimo!
Pensavo fosse il mio passato, e infatti è così: l'ha solamente chiamato "stress post-traumatico" invece che "passato".Stress post-traumatico? Che cosa gli è successo? È la ragione dei suoi incubi?
-Io dico solo che non si può andare avanti così. Bisogna trovare una soluzione, e in fretta. Ora... Io vado a quella cazzo di festa, non so tu.
-Sono quasi le due di notte. Non esagerare.
-Non dirmi cosa fare, fratellino. Prova a dormire piuttosto.- dice Drew con tono indisponente. Sembrano padre e figlio.
Daniel brontola qualcosa in risposta che non capisco.
Probabilmente Drew uscirà a momenti, per cui mi giro per correre via.
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Bambi
RomanceBambi per me era come un bicchiere di cristallo: così bello, eppure così fragile... E in quel momento mi parve di percepire, (non nel cuore, no, più giù, nello stomaco) il frantumarsi di quel bicchiere in mille pezzi. Lentamente, ma inesorabilmente...