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Un cartone nuovo

"Ciao Gianni! Come butta stasera?" "Oh? Hey ragazzo! Era un po' che non ci si vedeva!"
"Eh già, mi dispiace sono stato occupato a lavoro, però ti ho portato dei biscotti per farmi perdonare"
"Li accetto volentieri, questi sono quelli a limone, i miei preferiti! Vieni siediti su questo cartone, l'ho appena preso, è nuovo!"
"Ti ringrazio! Sono venuto per presentarti un ragazzo in realtà" dissi sedendomi sul cartone e facendo segno a Ben di sedersi accanto a me. "È il tuo nuovo fidanzato? Sai era ora che ti divertissi senza pensare al passato figliolo" sorrisi e guardai Ben che si fece più vicino "in realtà non sono andato tanto avanti, lui è il ragazzo di cui ti ho sempre parlato" dissi mettendo una mano sul suo ginocchio, lo vidi arrossire e abbassare lo sguardo "sul serio!? Ma che meraviglia, un amore così grande non poteva finire in quel modo, sapevo sareste ritornati!" "Beh in realtà.. ecco ci siamo appena rivisti.." dissi cercando di fargli capire "sono sicuro che tutto verrà da se figliolo!" Già. Ben tremava un po' per il freddo, non era vestito nel modo più adatto in realtà per quelle temperature "vuoi venire qui?" Gli chiesi quasi sussurrando indicando lo spazio che avevo appena creato tra le gambe. Non rispose ma cominciò a torturarsi le mani, era agitato. "Su vieni" dissi battendo la mano sul cartone e fece come gli dissi, ero forse più agitato di lui, quel contatto che prima era la normalità per noi ora sembrava la cosa più strana del mondo, ma mi faceva stare maledettamente bene. Allacciai le braccia attorno al suo busto, feci in modo che si appoggiasse completamente sul mio petto e misi il mento sulla sua spalla, non credevo mi sarei sentito mai più così bene come in quel momento, mentre stringevo tra le braccia il diamante più prezioso di tutti. "Gianni vorrei che raccontassi a Ben le cose più belle che ti ho detto su di noi, sul nostro rapporto" volevo che Ben si fidasse di me, volevo che Ben sapesse che tutto quello che gli avevo detto nella lettera era assolutamente vero. "Beh mi ricordo di quando mi raccontasti del giorno in cui siete andati al vostro primo concerto insieme, tu avevi la febbre ma sapevi che lui ci teneva molto, quindi dicesti di avere un semplice raffreddore. Sei stato male tutta la sera, alla fine del concerto stavi così male che gli sei svenuto addosso e lui ti ha portato in braccio fino all'ambulanza che era là fuori nonostante tutti spingessero, nonostante si stesse perdendo le sue canzoni preferite, se non è amore questo!" Disse mangiando i biscotti, Ben mise le sue mani sulle mie e cominciò a carezzarle con il pollice, mi stavo rimangiando tutto, potevo stare anche meglio di prima.

Nessuno

Le parole di Gianni mi fecero ricordare quel giorno, mi preoccupai così tanto per Fede che non mi importava più di niente: né del concerto, né della folla, né dei soldi, né delle ore di fila, mi importava di lui e di nessun altro. Involontariamente misi le mie mani sulle sue, sentii ancora di più il suo calore e pensai che non c'era un altro posto in cui sarei voluto essere in quel momento se non tra le sue braccia. "Fè, andiamo?" Dissi girandomi verso di lui, quello che avevo sentito mi bastava, sapevo che non aveva smesso di pensarmi neanche un secondo, o forse si? "si, Ben".
Durante il tragitto ci ripensai, volevo sapere se fosse andato a letto con qualcuno in questi anni, volevo saperlo assolutamente, io non ero riuscito neanche a guardare qualcuno che non fosse lui, cosa era successo a lui? Dovevo chiederglielo, quindi appena tornammo a casa sua e ci sedemmo sul divano, ancora uno difronte all'altro presi coraggio e glielo domandai: "sei stato con qualcuno?" "Ah?" Evidentemente non si aspettava una domanda così diretta, le uniche parole che ci eravamo scambiati da quando avevamo salutato Gianni erano state ' "dormi da me stanotte?" "Credo che andrò in hotel" '. "Mi chiedevo se sei stato con qualcuno in questi anni" dissi con lo sguardo basso "no" sorrise "non sono stato con nessuno, Benjamin" "e neanche.. voglio dire... intendo.." "no Ben, non sono stato con nessuno, non sono andato a letto con nessuno, non ho baciato nessuno e non ho guardato nessuno" sorrideva appena e ora lo stavo facendo anche io "e tu?" "Nessuno.. beh forse è successo.."
"Cosa? Chi? Cos.." "stavo scherzando tranquillo" scoppiammo a ridere entrambi, ci avvicinammo leggermente, cominciò a tracciarmi il contorno del volto con l'indice e una scarica di brividi mi percorse la schiena. Mi avvicinai ancora di più, Federico inserì il braccio tra lo spazio che divideva la mia schiena dallo schienale del divano e mi strinse a sè, ci abbracciammo. Non dimenticherò mai il calore di quell'abbraccio, le sue mani che andavano su e giù sulla mia schiena, io che giocavo coi suoi capelli e ispiravo il suo profumo naturale e le mie gambe strette attorno al suo bacino. "Benjamin.. mi sei mancato così tanto.." sussurrò al mio orecchio "ho bisogno di te, ti prego resta qui stanotte, ti prego resta.." "andiamo a letto".

Could we ever be enough? // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora