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The inglese

Avevo fatto tutto quello che potevo fare, le avevo provate tutte, ora stava a lui. 'Esco un attimo' era tutto quello che era riuscito a rispondere dopo il mio discorso, non so se avesse chiamato i suoi genitori o semplicemente voleva stare da solo, quello che so per certo è che era solo mezz'ora che non lo vedevo e già mi mancava, non avrei certamente potuto perderlo ancora. Ero indeciso, non sapevo se fosse meglio uscire a controllare o aspettarlo sul divano, non volevo essere invadente ma non avevo nessuna intenzione di starmene con le mani in mano, così optai per la terza opzione che mi passò per la mente proprio nel momento in cui stavo per arrendermi: dovevo fare qualcosa di caldo, stava sicuramente morendo di freddo là fuori. Presi delle bustine di the inglese dal cassetto, me le aveva portate Iris, la segretaria, dal suo ultimo viaggio a Londra. Non ero un fanatico del the, quindi le avevo ancora tutte. Speravo gli piacesse. "Stai già cucinando? Sei sempre il solito pozzo senza fine" "Ben, vieni, ti sto facendo un the" sembrava più sereno, probabilmente aveva messo a posto le idee "no, non è necessario, tranquillo" disse togliendosi la giacca e sfregandosi le mani "non hai freddo?" "si ma ho bisogno di calore umano, più che di the" disse avvicinandosi, sfregò le mani sul mio petto ricoperto dal maglione di lana verde scuro per procurarsi calore, poi le portò sulla schiena e appoggiò la guancia sinistra sulla mia spalla destra. Istintivamente gli posai la mano sinistra sul collo e la destra gli percorreva tutta la schiena. A quel gesto si strinse ancora di più e lo stesso feci anche io, non mi muovevo di un millimetro, non dicevo una parola, avevo paura di rovinare quel momento, non sapevo se sarebbe diventato il primo di una lunga serie o l'ultimo per sempre, ed ero terribilmente terrorizzato dalla seconda ipotesi. "Sento il tuo cuore" disse con le labbra sul mio collo, quel movimento mi procurò una serie di brividi su per la schiena "se batte è solo per te" gli sussurrai "portami a letto" "a quest'ora?" "c'è un'ora stabilita per fare l'amore, Fè?".

Come sempre

Non pensavo lo avrei detto così, non era mio intento entrare e fare l'amore con lui. Ero entrato con la consapevolezza che avrei fatto tutto quello che mi diceva il cuore, senza dare peso al cervello, ma non di andare così oltre. Tutto sommato però, era assolutamente quello che volevo, avevo fatto quello che volevo, detto quello che volevo e ora stavo aspettando la risposta che volevo dal ragazzo che volevo nel momento che volevo. Lo stavo guardando negli occhi con lo sguardo che sapevo fosse pieno di passione e che spostavo velocemente dagli occhi alle labbra e dalle labbra agli occhi 'c'è un'ora stabilita per fare l'amore, Fè?' gli avevo chiesto un attimo prima, aveva schiuso le labbra e ora sorrideva leggermente "se ci fosse sarebbe assolutamente ora" disse, prima di unire le nostre labbra in un bacio che nacque come dolce, delicato e che finì come un bacio tutt'altro che casto. Le mie mani vagavano sul suo petto e sul suo collo mentre le sue a tratti mi accarezzavano i capelli, a tratti li strappavano. Camminavo all'indietro guidato da lui, ci mettemmo più del previsto ma riuscimmo ad arrivare al letto, ancora pieno di oggetti che prontamente tirammo giù per far spazio ai nostri corpi desiderosi di amare, Fede era a cavalcioni su di me, io mi reggevo sui gomiti e lo guardavo togliersi il maglione e restare a petto nudo, stavo già pensando a quanti baci sarebbero dovuti servire per riempire tutta la superficie del suo corpo quando bloccò ogni mio pensiero inserendo le sue mani calde sotto la mia felpa, non riuscivo più a pensare, lo desideravo troppo, portai le mie mani dietro il suo collo e lo tirai verso di me, lo baciai ancora prima di prendere il controllo su di lui, mi lasciò fare prima di mordermi il collo e ribaltare le posizioni, in un altro momento avrei provato a ribaltarle a mia volta ma non ero tanto sicuro di volerlo, voleva avere il controllo? Lo avrebbe avuto. Tolsi la felpa mentre lui mi sbottonava i pantaloni e li toglieva ridendo per essersi impacciato di nuovo, come sempre, mi diede un bacio prima di togliere anche i suoi e restare solo in intimo. Io mi reggevo con i gomiti, ma evidentemente non gli andava bene così perché mi prese per le spalle e mi fece sdraiare completamente, poi scese fino al bacino e cominciò a lasciarmi dei baci bagnati, si fermò solo per prendere con i denti i boxer e tirarli giù aiutandosi con le mani.

Could we ever be enough? // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora