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Gli occhi

"Ti do un pigiama?" "Qualsiasi cosa" aprii l'armadio e non potei fare a meno di sorridere rivedendo la felpa "forse quella è della mia taglia" disse scherzando, alludendo alla sua felpa rossa "nah non credo ti andrebbe, e poi sono troppo geloso per condividerla con  qualcuno, sai era del mio ragazzo e mi sembra ancora di sentire il suo profumo quando la indosso" continuai a scherzare e vidi che gli si illuminarono gli occhi, gli occhi.."questo si intona coi tuoi occhi" gli dissi passandogli un maglioncino verde acqua, poi presi un pantalone di tuta grigio e glieli passai "il bagno è vicino alla finestra" dissi indicando la porta "grazie" disse solamente, entrò e intanto io sistemavo il letto. Appena mi infilai dentro Ben aprì la porta, era vero, il maglioncino si intonava del tutto coi suoi occhi. Senza esitare si infilò anche lui sotto le coperte, io ero sdraiato di lato e lo guardavo, lui invece era a pancia in su e guardava il soffitto. Per un paio di minuti nessuno dei due si mosse, poi parlò: "quando te ne sei andato ho sperato per giorni che mi scrivessi, che mi chiamassi, uno stupido messaggio avrebbe risolto qualsiasi cosa, ma nulla. Ho pianto tutte le lacrime che avevo in corpo e pure quelle che non avevo, ho cercato di difenderti costantemente, ho cercato una giustificazione per tutto, ti ho perdonato e tu non ti eri fatto ancora vivo. Neanche un misero, stupido messaggio." Mi aspettavo che continuasse quindi non parlai. "Il 27 ottobre pioveva, proprio come l'anno prima, mi sembrò di rivivere la stessa giornata, ma senza te. Neanche quel giorno mi scrivesti, eppure era stato il giorno più importante della tua vita, delle nostre vite" i suoi occhi erano umidi, stava per scoppiare a piangere "aspettai fino a mezzanotte e il giorno dopo disattivai la scheda, volevo seriamente dimenticarti, ma infondo sapevo non ci sarei mai riuscito." Avevo avuto delle fitte al cuore durante tutto il suo discorso, gli avevo fatto male, lo sapevo, ed ero stato malissimo anche io. "Quel giorno è stato sicuramente il più brutto di tutti quelli passati senza di te" dissi avvicinandomi a lui "lottai con tutte le forze contro me stesso per non scriverti" si girò verso di me "sei la persona più importante della mia vita Ben" andai leggermente su di lui e gli misi le mani sul volto "nulla al mondo mi allontanerà di nuovo da te" ci guardammo qualche secondo negli occhi, mi mise le mani sui fianchi, poi, dolcemente, ci baciammo.

La realtà

Per la prima volta dopo 6 lunghissimi anni mi stavo svegliando con la sua sveglia, sempre la stessa, aveva cambiato casa, era cresciuto, ma non aveva buttato via la sua sveglia bianca, con l'orologio blu e i numeri nelle stelline bianche. Il suono di quella sveglia mi aveva svegliato molte volte e mi aveva portato alla realtà quando la notte sognavamo insieme. Dopo 6 anni mi stavo svegliando di nuovo con quel suono e anche questa volta ero ritornato alla realtà dopo il bellissimo sogno di quella notte. Dopo il primo bacio avevamo continuato a stringerci e coccolarci,  continuava a sussurrarmi "ti amo" all'orecchio, ma io non riuscivo a dirglielo, forse lui se lo aspettava, ma veramente non ci riuscivo. Ci baciammo altre due volte in tutta la notte, la seconda volta presi io l'iniziativa, mi stava baciando il collo e gli spostai il viso mettendo la mano sotto il mento e portandolo di fronte al mio viso, il terzo bacio fu assolutamente spontaneo: Fede mi stava spiegando come mai il gatto della vicina miagolava così forte, io ero tra le sue braccia e i nostri nasi si sfioravano quasi "..sente la mancanza della sua gattina.. proprio come io sentivo la tua mancanza ogni notte.." e poi un bacio, sentito, dolce, spontaneo.
Dopo quel bacio mi accoccolai sul suo petto e dormimmo.
Aprii gli occhi e fede si stava svegliando, stropicciava gli occhi e allungava le braccia "buongiorno" aprì gli occhi e mi abbracciò "non sto sognando? Mhhhh buongiorno amore mio, non mi interessa quello che devo fare oggi né quello che devi fare tu, ti prego abbracciami restiamo a letto tutto il giorno e.." "Fede io devo tornare, non ho avvisato nessuno si preoccuperanno" "datti malato, no?" "Sono indietrissimo con un progetto e ieri avevo mal di denti e sono scappato via, non posso mancare altri giorni" "Ben io non ti posso perdere di nuovo" "lo so, neanche io vorrei andare via ma vedi, non abito proprio dietro l'angolo" "solo oggi Ben, ti prometto che domani torneremo alle nostre vite e io farò di tutto per vederti tutti i fine settimana e anche più spesso" in realtà avrei potuto prendere anche più di qualche giorno a lavoro, non avevo molti hobby quindi mi dedicavo al 100% al lavoro e spesso aiutavo anche i miei colleghi, ma la verità è che avevo bisogno di allontanarmi. 6 anni prima mi aveva lasciato con un messaggio e non avevo più avuto sue notizie, improvvisamente mi arriva una lettera e parto col primo treno per andare da lui e ci dormo pure insieme. Stava succedendo tutto troppo in fretta, i miei genitori e miei amici hanno sofferto con me e non potevo sparire da un giorno all'altro per stare con lui. Avevo bisogno di un po' di tempo per parlare con loro anche se comunque Zambo mi aveva chiaramente detto di provarci, io ero accecato dall'amore  che provavo per Federico e non sapevo guardare alla realtà con gli stessi occhi dei miei cari, dunque dovevo tornare. "Va bene".


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Could we ever be enough? // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora