07 Aprile 2016

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"Ti voglio qui. Tra queste braccia che ti aspettano aperte.

Ti voglio qui. Ad asciugare le mie lacrime con la delicatezza che di te fa parte.

Ti voglio qui. Voglio amarti perché tu mi hai amata.

Ti voglio qui. Voglio urlarti " grazie" perché tu mi hai salvata."


Caro diario,

siamo sul prato, nello stesso luogo dove gli ho detto si. Sdraiati a guardare le stelle, il vento soffia, il freddo mi spinge a stargli abbracciata.

Dice che l'ho cambiato, l'ho reso migliore, che tutti i giorni ringrazia il cielo perché ha me che sono tutta la sua vita, vorrebbe che tutto questo durasse per sempre. Io lo vorrei.

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Sabato siamo usciti con i ragazzi, io e Piè eravamo uno di fronte all'altro e giocavamo con un bastoncino di legno trovato sul tavolo, me lo passava sul braccio per farmi il solletico. Pensando che io fossi distratta dalle conversazioni degli altri, con il bastoncino, delicatamente inizia a scrivere una T, poi un I, poi una A, una M, si ferma. Non completa. Sorrido.

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In macchina,  la testa poggiata sul mio seno, silenzio.

Sapeva che dovevo dirgli qualcosa, che non riuscivo più a tenerlo dentro, si alza, mi fissa. Occhi su occhi.

Mi invita a dirlo per prima in modo tale da aiutarlo, lui non lo ha mai detto a nessuna prima d'ora.

Lo bacio dolcemente, gli carezzo il viso e poggio la mia fronte sulla sua. Ho paura.

<Se ti dicessi che mi sono innamorata di te?> dico.

<E se io ti dicessi che ti amo?>

<Risponderei che ti amo anche io>

Mi bacia. Non voglio più staccarmi da queste labbra.

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Non avevo mai amato così tanto. Ho detto il mio primo "ti amo" a 13 anni, a Giuseppe,ma  non mi ha rispettata, non ha rispettato queste parole. Adesso, però, capisco che quel " ti amo" non vale niente, in confronto all'amore che sto vivendo adesso. Ogni volta che esco da casa mia, e lo vedo lì che mi aspetta, le farfalline nello stomaco si svegliano e sorrido, sorrido sempre quando si tratta di lui. Si, lo amo. Lo amo più di ogni altra cosa. Lo amo, ed è amore vero. Lo amo ed amore più grande del mio non può esistere.

Se ripenso a ciò che ero, se ripenso a ciò che ho passato, tremo, ma poi alzo lo sguardo e lo trovo lì, allora penso che continuare a credere nell'amore sia la cosa migliore che io abbia mai fatto, perché adesso ho un motivo per sorridere,  mi sento viva, sto bene e se sto così è perché l'amore lo sto vivendo, giorno per giorno.  Adesso,  per me la felicità ha un paio di occhi verdi unici al mondo e porta il suo nome.

Laura- Caro diario...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora