Caro diario,
mi rendo conto che se avessi scritto nell'immediato lo scorrere dei miei pensieri sarebbe stato molto più ricco di dettagli, ma prima di scrivere ho voluto aspettare questo di momento, il voto finale.
In ogni caso ricordo il mio esame alla perfezione, come se lo stessi vivendo adesso.
Sono andata presto, la prima della giornata era Alisia e non mi sarei persa per nessuna ragione il suo momento. È stata brava, ma la conosco, l'ansia le ha giocato brutti scherzi e non ha dato quello che avrebbe potuto dare. Nonostante questo l'ho vista uscire da quella porta felice per essersi tolta questo peso; lei è da un po' che non vede l'ora di andare all'università e sentirsi grande, insomma, cambiare pagina. L'esame era solo un bruttissimo ostacolo da superare per raggiungere questa tappa di vita a cui lei tanto aspira e tanto sogna.
Io, però, dopo aver gioito con lei ho realizzato che di lì a poco sarebbe toccato a me affrontare quel passo, ma prima ho assistito all'esame di tutti i miei compagni del giorno, io ero l'ultima.
Ho passato quelle ore passeggiando, saltando e parlando a vanvera. Ho preso i libri, poi li ho riposati, poi li ho ripresi e mi sono convinta che averlo davanti non avrebbe cambiato il mio esito. Ripassavo nella mente tutte le cose che mi avrebbero potuto chiedere, certa di dimenticare qualcosa; ma cosa? La chimica mi ha tormentato tutta la mattina; non sono mai stata brava in chimica e non sono nemmeno arrivata a finire il programma. Perciò vedendo il mio professore dirigersi verso di me gli ho chiesto gentilmente se le domande potevano dirigersi verso un univo argomento, per mia fortuna ha annuito e questo mi ha molto alleggerita.
Mancava giusto mezzoretta e dal fondo del corridoio vedo arrivare un gruppo di persone: i miei genitori con mio fratello, Aurora, Erica, Giosuè e Pietro che era quasi più agitato di me. Ad essere sincera non volevo venisse mio padre, la sua presenza mi ha messo ansia tutto il tempo, ma una volta arrivato non potevo certo mandarlo a casa.
I minuti passano e finalmente arriva il mio turno. Prendo tutto il coraggio che ho ed entro nella stanza affrontando tutti gli sguardi dei professori. Educatamente saluto e mi posizione per ripetere la tesina. Come argomento ho scelto la comunicazione non verbale, questa mi affascina tanto, perciò ho deciso di presentarla al mio pubblico.
All'inizio ero un po' balbettante per la paura e come mio solito sono diventata a chiazze rosse, poi, vedendo l'interesse dei professori mi sono sciolta un pochino, mi sono detta che la ripetizione della tesina è il biglietto da visita, è qualcosa che ti rappresenta, perciò sarei dovuta andare sicura e non mostrare le mie debolezze.
Non mi sono mai voltata verso la porta, volevo rimanere concentrata e quindi trascurare i miei amici che da fuori credevano in me.
Finiti i dieci minuti messi a disposizione per il mio argomento, è iniziato il colloquio vero e proprio, le professoresse erano disposte tutte davanti a me, a destra le professoresse proveniente da altre scuole, a sinistra i miei professori. Ho deciso di iniziare con quelli esterni per poi passare a territorio amico.
La prima materia è stata l'inglese, mi ha posto il programma davanti e mi ha chiesto di parlarle di ciò che mi indicava col dito, bene, l'unico argomento che ho saltato. Si può essere più sfigati di così?
La mia intelligenza però ha prevalso e dopo aver accennato due frasi per rispondere alla domanda, mi sono agganciata all'argomento successivo, un poeta che avevo fatto e che in qualche modo aveva attinenza con la domanda. E con la prima me la sono cavata.
Poi è arrivato il momento di ripetere l' italiano e vedendo il risultato dell'interrogazione di inglese, mi sono presa di coraggio e sono partita come un treno cercando di capire cosa realmente stesse chiedendo la professoressa e provando a rispondere per il meglio.
Fisica. Questa mi terrorizzava. Si è ricollegata agli argomenti della mia tesina, poi mi ha posto davanti dei circuiti. Inaspettatamente, sono andata molto bene.
Pericolo quasi scampato, arrivano i miei prof.
Matematica, la carissima matematica che nell'ultimo anno mi ha regalato infinite soddisfazioni, sono passata dal sei scarso del terzo anno, all'otto pieno dell'ultimo, se mai dovessi entrare alla facoltà di psicologia mi mancherà tantissimo fare matematica. Questa è la materia in cui secondo me sono andata meglio e lo sguardo fiero della prof. lo ha confermato. Mi mancherà anche la stravagante prof, terrorizza tutti ma è bravissima e in fondo, è una mamma anche lei.
Chimica, se credevo di essere in territorio amico mi sbagliavo di grosso! Lo stronzo, dopo avermi illuso con il suo "si", mi ha fatto domande che non erano minimamente collegate all'argomento che gli avevo implorato di chiedermi, ovviamente mi ha messo in difficoltà e a parte qualche parola non è andata molto bene!
Giuro che un giorno lo troverò e glielo rinfaccerò!
Fortunatamente ad attendermi c'era il professore più bravo e con più cultura che io abbia mai conosciuto in tredici anni di scuola. Il professore di storia e filosofia. Intelligente, maturo ed anche sexy lo ammetto. Anche lui si è ricollegato alla mia tesina chiedendomi Freu ma il tempo con lui è stato breve, l'esame prima o poi doveva pur finire!
Mi hanno congedato chiedendomi cosa voglio fare dopo e sicura ho risposto che la facoltà che voglio intraprendere è proprio quella che studia la mente, mi hanno augurato tanta fortuna e mi hanno salutato.
Sono uscita dalla porta con un peso in meno e contenta per aver chiuso questo capitolo, i miei amici mi hanno abbracciato e tutti mi hanno fatto i complimenti per la performance, credo di non essermi mai sentita così fiera di me stessa come in quel momento, se non fosse stato per la chimica sarebbe stato tutto magnifico, ma in ogni caso sono felice.
Il risultato? 85.
Se dovessi immaginare una piccola me al primo anno di liceo davanti alla prospettiva di avere davanti questo risultato, si sarebbe fatta una grassa risata.
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Laura- Caro diario...
Romance* La storia non è autobiografica* Salve a tutti! Quest'opera è diversa dalle altre, non è un semplice racconto. Potrete viverla in prima persona attraverso le pagine di un diario. La protagonista inconsapevole di quello che a breve le accadrà, ini...