Eccoci qua! Nel bel mezzo degli esami di maturità.
Ho passato tutto l'ultimo mese a studiare, ma nonostante questo la frase che ripeto in continuo è: me la sto facendo sotto!!
Ho già affrontato le prime due prove, la seconda non è andata proprio bene, i miei compagni di classe che dovevano aiutare ci hanno lasciati da soli, non so proprio cosa ne è venuto fuori. Per questo domani, quando dovrò affrontare la terza prova, dovrò essere concentratissima.
Ti chiederai come ho passato la mia notte prima degli esami: non bene.
Ho litigato con Pietro e Aurora, questioni di logistica per la macchina, a quanto pare non ho ancora ben capito come devo comportarmi con entrambi. Quando evito di mettermi in mezzo e separare i rapporti, non devo farlo perché siamo legati, quando cerco di dare una mano invece, non devo mettermi in mezzo.
Da sbattere la testa nel muro.
Nonostante ciò alla fine abbiamo chiarito e mi sono potuta godere il resto della serata. Mi sono aggregata al gruppo dei miei compagni di classe, al quale si è aggiunto anche Pietro. Abbiamo mangiato un panino e siamo andati in uno spiazzale grande, con una cassa abbiamo messo la musica ed abbiamo cantato a squarciagola "notte prima degli esami" di Antonello Venditti. Quella canzone ha la capacità di emozionare tantissimo ascoltata in questo contesto. Ho ripercorso i miei cinque anni di scuola in soli tre minuti.
Mi è scesa una lacrima perché la mia vita sta cambiando, questa è l'ultimo esame da affrontare prima di diventare grande davvero. E si, piango di nuovo al solo pensarci. Auguro a tutti di vivere nel cuore quello che ho vissuto io la notte prima degli esami, di essere sensibile, di apprezzare chi ci circonda, di voltarsi e trovare un viso amico che dice "ce la faremo".
Non so come andrà, questo stupido esame, so solo che darò il meglio di me stessa, perché quando mi sono voltata ed ho visto le mie due amiche Alisia e Ginevra, ho ripetuto insieme a loro "ce la faremo"
Non ti ho ancora parlato di Ginevra.
Ho sempre considerato la sua sensibilità speciale da quando al primo anno parlava a stento per l'imbarazzo che provava; è molto timida. Gli anni più belli però sono stati gli ultimi due, a contribuire sono stati i posti a sedere: Ginni, Alisia ed io, tutte nella stessa fila, ma ciò che realmente ci ha unite è la mancanza di pregiudizi e la libertà che abbiamo nello stare insieme.
A poco a poco abbiamo costruito un'amicizia bellissima, siamo diventate complici.
Giuro, con loro due non smetto mai di ridere. Mi sento me stessa, libera dai giudizi, non ho mai paura di sbagliare perché so che loro capirebbero. Non mi sento trattata come una bambina immatura perché loro sono più immature di me; ed è fantastico ridere dell'altra che fa cazzate.
Ma quando si tratta di piangere hanno sempre le braccia aperte e tutte le risate spariscono per lasciare posto ad ottimi consigli e orecchie ben attente. Sanno ascoltare, sono altruiste ed empatiche. Ginevra se ci vede piangere, piange a sua volta ma fa di tutto per strapparci un sorriso. Ognuna di noi ha interessi e pensieri diversi, ma siamo umili e mai pensiamo che la nostra visione del mondo sia migliore o certa rispetto a quella dell'altra.
Ginevra oltre ad essere molto intelligente e brava in matematica però è anche molto ansiosa ed insicura, più di me per intenderci, per questo sta affrontando la maturità peggio di tutte noi:ha paura di non riuscire e di lasciare il padre, che da sempre le mette pressione, insoddisfatto.
Io ed Ali cerchiamo di aiutarla in tutti i modi possibili, cerchiamo di tranquillizzarla e rassicurarla anche se l'impresa è molto ardua.
Non so come andrà a finire con tutti i miei compagni dopo gli esami, ma sono certa che con lei riusciremo a mantenere l'amicizia, ormai siamo troppo legate per separarci.
Ho anche altre cose belle da dirti!
Mia mamma non ne ha potuto più delle mie lotte per guidare la macchina e quindi finalmente si è messa a riflettere ed ha trovato una soluzione perfetta: comprare una macchina più piccola.
Mio fratello ha solo due anni meno di me e quando prenderà la patente avrà il mio stesso problema, ovvero quello di non poter guidare la nostra macchina per la cilindrata ed oltre questo saremmo in quattro con una macchina e mezza (l'altra macchina è vecchissima), quindi prima o poi la macchina si sarebbe dovuta comprare, tanto vale anticipare la cosa.
Mio padre non vuole metterci una lira però. Fortuna vuole che io e Leonardo abbiamo una nonna stupenda che ci pensa sempre: ha messo dei soldi di lato per noi da consegnarci alla sua morte, sapendo la questione di famiglia però, ha deciso di consegnarci questi soldi adesso per poter comprare la macchina. Quindi, alla fine della storia, adesso ho una macchina tutta mia che non aspetta altro di essere portata a visitare i posti più belli!! Sono davvero felice, le donne della mia famiglia sanno amare profondamente, spero di essere come loro un giorno.
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Laura- Caro diario...
Romance* La storia non è autobiografica* Salve a tutti! Quest'opera è diversa dalle altre, non è un semplice racconto. Potrete viverla in prima persona attraverso le pagine di un diario. La protagonista inconsapevole di quello che a breve le accadrà, ini...