08 Febbraio 2016

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O- MIO- DIO!!

Non posso farcela! Troppe emozioni tutte insieme!

Finalmente mi ha parlato! Mi ha detto tutto!

Mi ha portata al mare, ovviamente non eravamo mai usciti da soli e questo mi ha messo molta agitazione, ma soprattutto, ad agitarmi era il fatto di non averlo detto ad Auri.

Prima mi ha offerto un caffè, poi abbiamo fatto una passeggiata sul lungo mare e sono inciampata due volte; classico. Che brutta figura...

Abbiamo parlato di tutto, ma era come se entrambi evitassimo l'argomento che avremmo dovuto affrontare. Alla fine della nostra passeggiata, mi ha condotta nel punto in cui il marciapiede sporge più sul mare, il rumore delle onde ci ha fatto compagnia per tutto il tempo, ma in quel punto il suono è più forte.

Ho capito che stesse per prendere il discorso dal modo in cui mi ha guardata.

<Immagino tu abbia parlato con Alisia del nostro incontro, che ti ha detto? Cosa pensa io voglia dirti?>

<Pensa che tu possa provare dei sentimenti per me...> risposi imbarazzata, forse più dalla sua vicinanza che dalla domanda...

<E se fosse così?>

I battiti iniziano ad accelerare

<Perché, è così?>

<Si, è così> rispose in modo secco e diretto.

Stop. Il cuore fermo. Totalmente. Non credevo a ciò che avevo appena sentito.

Era vicinissimo, io messa in un angolo e lui col viso davanti al mio. Occhi su occhi.

Ho provato a far trapelare le mie emozioni il meno possibile ma non so quanto io sia riuscita nell'intento.

<Ehi, che ne pensi? Sei rimasta di sasso... Dì qualcosa... >

<Si, scusami, ci sono. Io devo parlare con Aurora, non posso dirti niente se prima non parlo con lei... Tu le hai parlato? Sa quello che provi? >

<No. Lo so, ho sbagliato a non farlo, ma è una cosa mia e tua prima di tutto, le parlerò oggi stesso, ma volevo prima sapere se per te è lo stesso>

<Piè, ripeto che non posso dirti nulla. Ammetto che con te sto d'incanto e che non mi sei indifferente, ma ho bisogno di tempo, mi hai colta di sorpresa, non pensavo tu potessi mai volere me. E poi, da quanto tempo è che ti piaccio??>

Parlavo alla velocità della luce, ed i pensieri si susseguivano ancora più velocemente.

<Sono disposto a tutto per te, credimi, so quello che c'è in ballo, e non avrei rischiato tutto se non fossi stato certo che io voglio stare con te, più di ogni altra cosa. Ti guardo e ti penso da più di un anno>

Cosa?? Un anno??

<Non ci credo, fino a due mesi fa mi parlavi ancora di Monica!>

<È vero, ti parlavo di lei, e io la volevo sul serio, ma mi sono reso conto che gli ultimi mesi stavo male più per come ero stato trattato che per quello che provavo per lei. Sin da quando abbiamo iniziato ad uscire col gruppo mi sono sempre interessati i tuoi pensieri e ti ho sempre trovato bellissima, e si mi piacevi, ma è chiaro che non volevo ammetterlo a me stesso per paura di rovinare tutto, per paura di rovinare la nostra amicizia. Poi non ti ho pensata più per un po' di tempo, e durante questo periodo ho notato maggiormente Monica, ma quando è morta mia nonna e Monica mi ha trattato in quel modo, tu mi sei stata vicino ho capito che persone più speciali di te non esistono. Abbiamo iniziato a parlare e non sono più riuscito a smettere di pensarti, stavo male perché prima di tutto sei la mia migliore amica ed ho troppa paura di perderti con quello che ti sto dicendo, ma non potevo più tenerlo dentro. Tu mi piaci, mi piaci da morire>.

<Wow, sono senza parole... Grazie. Mi dispiace deluderti ma io al momento sono molto confusa. Ho bisogno di parlare con Aurora ed anche con Monica. Promettimi che stasera lo dirai a tua sorella e parlerete dopo che io avrò parlato con lei.>

<Promesso>

Il tragitto fino a casa è stato silenzioso. Dovevo parlare con lei. Di una cosa ero certa: avrei rinunciato a lui, alla mia felicità, se lei me lo avesse chiesto, lo farei per lei.

In macchina stesso decido di mandarle un messaggio "Oggi pomeriggio vediamoci, dobbiamo parlare", con la consapevolezza che subito avrebbe capito, siamo molto telepatiche io e lei, sappiamo dirci tutto senza dire una parola, durante questo mese è capitato, sapevo che lei sapeva. Il pomeriggio viene da me.

Le dico della mattina e dei sentimenti che suo fratello prova per me, come immaginavo non è rimasta sorpresa, ma mi chiede da quanto va avanti questa situazione, rispondo che il mese di gennaio è stato sicuramente molto intenso e che tutto sembrava avere un grosso punto interrogativo quando si parlava di me e Pietro. Mi sono scusata per non aver detto nulla, riconosco di aver sbagliato. Mi giustifico dicendo che la mia testa è in totale confusione, non so niente, e per questo motivo non le ho parlato prima, volevo evitare di litigare per qualcosa di assolutamente astratto in quel momento; ma in ogni caso, avrei dovuto dirglielo.

Piango, perché davanti a me, la mia migliore amica mi guardava delusa. Perché fuori dalla porta della mia stanza, ancora una volta i miei genitori, litigano.

Piango, perché con troppi pensieri nella testa non riesco ad esprimermi. Perché combatto con me stessa per non far entrare i problemi dei miei genitori nella mia vita; di nuovo.

Aurora mi ha rimproverata, mi ha fatto notare i miei errori ma alla fine mi ha capita e mi ha perdonata. Io ho capito lei, perché non può sapere come io sia stata male, non gliel'ho detto. È più arrabbiata con suo fratello però. Loro si sono sempre detti ogni cosa, sono l'esempio perfetto dell'amore fraterno, sono amici, sono complici. È arrabbiata perché lui l'ha tagliata fuori, non si è sfogato con lei come ha sempre fatto; lui le ha fatto male.

Mi dispiace, mi dispiace per tutto. Non sono in grado di dirgli no. Non sono nemmeno in grado di ammettere, oltre queste righe, quello che provo, perché, cazzo, non doveva succedere.

Ma come si può bloccare la via per la felicità?

Confusione.

Gioia, perché lui prova qualcosa per me.

Dolore, perché ho fatto male a lei.

Alla fine, Aurora ha dato il suo consenso, sa che non può dire di no perché i sentimenti non si possono controllare, ammette di non essere felice per noi, perché non è d'accordo che suo fratello stia con la sua migliore amica, ma sa che non può fare altrimenti; starebbe peggio se impedisse la nostra felicità. Non so perché sia così contraria, dovrebbe sapere che non comprometterei mai l'amicizia tra me e lei e che questa viene prima di tutto, dovrebbe fidarsi di me. Non riesce ad accettarlo al momento, ma almeno è consapevole di non poter fare altro in futuro.

Non smetterò mai di ringraziarla per questo. Non so ancora cosa farò, ma il fatto che lei sia disponibile ad accettarci per me è la conferma di avere al mio fianco una delle persone più belle sulla terra.

Non so ancora cosa farò perché ho molti punti interrogati. Tutta la questione di Monica, ad esempio, non mi convince per niente. E poi, non lo so e non so nemmeno il motivo per cui non lo so. Mi sento frenata.

Chiamo Monica, devo parlare pure con lei, le racconto tutto e le dico le stesse cose che ho detto ad Auri il pomeriggio. Le chiedo se lei è interessata o se ci sono problemi di qualche tipo. Tranquillamente mi dice che è tutto apposto ed io mi fido.

Io non riesco ancora a crederci, lui, che vuole me, e mi vuole davvero!

Laura- Caro diario...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora