Capitolo 4

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Sono arrivata qui davanti. Devo prendere coraggio. Mi accendo una sigaretta, inspiro profondamente quel fumo che mi calma. Vedo una macchina parcheggiarsi dietro la mia. Apri la porta e scendi tu.

Di nuovo una visione eterea, quasi surreale. Sei bellissima. Indossi un jeans strappato alle ginocchia, converse bianche, una maglietta ed una camicia legata in vita. Mi sento improvvisamente avvampare.

Mi guardi e ti fermi. Il tuo sguardo cade innocente sul mio neo.
"Ciao" - prendo coraggio mette butto fuori il fumo.

"Buongiorno, sai che fumare fa male?" - sorridi, e dio solo sa quanto vorrei che tutti i tuoi sorrisi siano rivolti a me. Quanto vorrei che tu fossi casa mia.

"Lo so, ma quando sono agitata non posso farne a meno." - mi mordo la lingua. Che ho detto?
Ti avvicini.

"Stavo scherzando, anche io fumo ogni tanto." - sei davanti a me, molto vicino. Troppo vicino. Estrai un pacchetto di sigarette dalla tasca e ne prendi una, l'accendi e butti fuori il fumo. Sei dannatamente sexy. Rimango immobile e in silenzio.

"Non essere agitata. Non mordo. Sei venuta per me per un'altra birra?" - ora mi stai provocando. Perché lo fai? Mi rendi le cose difficili.

"Ehm, ecco, in realtà..... sono venuta per te." - rispondo impacciata. Mi guardi come se già sapessi. "Sono venuta per chiederti scusa." - continuo.

"Scusa per cosa?"

"Per ieri sera. Sono stata scortese. Ti ho trattata come se fossi una qualsiasi persona da rimorchiare. D'altronde sei fidanzata. Non volevo. Perdonami." - butto la sigaretta ormai finita ed espiro l'ultima nuvola di fumo. Tu guardi l'orologio.

"Ho ancora mezz'ora. Vieni con me." - dici calma, mentre io inizio ad agitarmi.

Mi porti in un parco a pochi metri dal pub, in una zona un po' isolata in mezzo al verde. Ci sediamo su una panchina. Mi guardi insistentemente.

"Ho detto a Lindsay di non lasciarti sola." - mi dici e mi rendi instabile.

"Perché? Perché l'hai fatto? Non mi conosci e per di più ci ho anche spudoratamente provato."- dico tutto d'un fiato.

"Perché m'interessi." - non abbassi lo sguardo. Mi fissi e mi sento morire.
"Senti Eliza, tu m'interessi, ma sono fidanzata e non so come potrei essere tua, non so come poterti dare piacere nel tuo letto sapendo che ho un'altra persona che mi aspetta a casa." - continui abbassando lo sguardo.

"Non te lo sto chiedendo Alycia. Lo comprendo ed è per questo che sono venuta a chiederti scusa. Non voglio crearti problemi con Nadia. Devi vivere la tua vita con la persona che ami." - sospiro. Le tue mani ora scivolano sulla mia, ne aprono il palmo e le tue dita affusolate lo accarezzano dolcemente.

"Non mi crei problemi. Sono disposta a mentire per averti. Anche per una sola notte, ma devo averti. I tuoi occhi mi sono entrati in testa, Eliza. Voglio scoprirti, conoscerti. Sono disposta a farlo senza impegno, come tu vuoi. Ma non sbattermi fuori dalla tua vita senza averne avuto la possibilità." - mi dici ora con lo sguardo di nuovo su di me. Non riesco a credere alle tue parole.

"Non so se posso concedermi il lusso di ferirti. Avrei accettato ma devo pensare alle conseguenze." - abbasso lo sguardo. Mi sei troppo vicina. Continui ad accarezzarmi il palmo della mano, poi lo porti alla bocca e lo baci dolcemente.

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