Capitolo 19

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Eliza's pov

Bob non ha intenzione di aiutarmi, come immaginavo. Sono distrutta. Ho perso tutto per una cazzata. E lui stronzo se n'è approfittato e mi è venuto dentro. Brutto stronzo. Io ero ubriaca e lui se n'è approfittato.
Devo assolutamente abortire, ho bisogno che questo incubo finisca. Ho perso tutto.

Decido di chiamare Linz, e chiederle se può accompagnarmi alla clinica per abortire. Devo chiederle un consiglio. Ovviamente Marie è più che normale che venga con lei.
Compongo il numero mentre una lacrima mi scende bagnando il touchscreen dell'iPhone. Mi trattengo dal vomitare mentre premo la cornetta e sento il primo squillo. Dopo un po' di squilli Lindsay risponde.

"Eli, come stai? Hai parlato con Bob?"

"Sto una merda Linz. Bob ha accettato di vedermi ma mi ha vomitato addosso un sacco di merda. Mi ha detto cose bruttissime Linz, io non so cosa fare ti prego aiutami almeno tu. Devo interrompere la gravidanza. A lui non interessa minimamente." - sto singhiozzando come una bambina.

"Eli calmati ti prego. Dove sei? Vengo da te e ne parliamo ok?" - mi parla così amorevolmente che i miei singhiozzi pian piano si acquietano.

"Va bene Linz. Ci vediamo all'Hundred. Sono ancora qui."

"Arrivo immediatamente."

"Linz...."

"Si?"

"Grazie"

Non dice niente, ma percepisco il suo sorriso anche dietro la cornetta. Mentre parlavo al telefono mi sono allontanata un po' dal locale per prendere un po' d'aria. Mi sento leggermente meglio. Mi sono un po' appartata nel parco qui affianco, nella zona dove io e Alycia abbiamo fatto l'amore per la prima volta. Mi manca. Ho bisogno di lei ora più che mai. Non mi aspettavo che mi lasciasse così, senza neanche farmi spiegare.

'Mi manchi Aly. Torna da me. Ti prego.'

Improvvisamente sento dei passi dietro di me. Forse è Linz, magari ha immaginato che fossi lì. Mi giro di scatto e trovo di fronte a me un omaccione bello grosso con un passamontagna dal quale riesco a notare un po' di barba ispida e incolta e gli occhi azzurro cielo. Mi intimorisce. Forse vuole rapinarmi. Mi guarda minaccioso.

"Tu, sei tu quella puttanella che si è messa in mezzo nella relazione tra una certa Nadia e Alycia, non è vero?" - si avvicina sempre di più. Faccio dei passi indietro. No, non credo voglia rapinarmi. È qui per minacciarmi.

"Non so di cosa tu stia parlando." - cerco di apparire sicura e calma ma in realtà sto avendo molta paura.

"Ah fai finta di niente? Certo che lo sai invece. E ti farò parlare anche contro la tua volontà."

"Lasciami in pace non so chi tu sia e non ho la minima intenzione di scoprirlo. Ti saluto." - mi giro o almeno ci provo ma lui mi afferra per un braccio.

"Le vedi queste? Sono state fatte su questa panchina, è un evidente segno che potrebbe dire a tutto il mondo quanto tu sia troia."

"Non ti permetto di parlarmi così e a te non deve interessare chi mi scopo. Adesso lasciami."

"Non credo proprio." - butta le foto a terra e con l'altra mano mi prende per il collo e mi alza. Le mani mi vengono bloccate ma ho ancora le gambe libere. Cerco con quelle di dimenarmi invano mentre il mio respiro diventa sempre più debole. Mi manca l'aria. Sento le forze pian piano abbandonarmi. Sento il tempo che si ferma intorno a me. Non so più in che situazione mi trovo. Un velo nero mi appanna la vista. Credo di essere svenuta.

Torno me stessa quando sento un colpo forte in pancia. Tanto forte da farmi uscire il sangue dalla bocca. Mi ritrovo a terra. Provo ad alzare la testa e non vedo più nessuno. È scappato. Quel pezzo di merda è scappato. Accidenti a me che non ancora mi sono decisa a diventare più forte e capace nella lotta. Marie lo avrebbe steso nonostante la stazza. Noto che le foto che ha buttato a terra sono sparite e che lo è anche il mio cellulare. Guardo meglio e capisco che non sono più dov'ero. Mi trovo in un bosco. Ed è buio. Non so dove andare. Sono sola. Senza poter chiamare aiuto. Sanguino. Forse questa sarà la mia fine.
________
Lindsay's pov

"Ma secondo te dove può essere finita?"

"Non lo so Marie, non lo so. Mi ha chiamato sconvolta. Stavo andando da lei. Mi dice numero di telefono inesistente. Ho paura che abbia fatto qualche cazzata." - prendo la testa fra le mani e sto così per un tempo indefinito. Sento vagamente Marie che mi dice di stare tranquilla perché sta arrivando la polizia.

Bussano alla porta e mi riportano alla realtà.

"Buonasera, salve. Cosa è successo? Avete detto che è scomparsa una persona. Ne siete certe?" - due uomini in divisa si presentano a casa nostra.

"Salve. Si qualcosa non va. Eliza ha sempre il telefono con se' e risponde praticamente sempre."

"Iniziamo con il nome e se avete una foto della ragazza scomparsa. Dovete fornirci più elementi possibili, inizieremo subito le ricerche."

"Eliza Taylor, la foto è questa. Ha 25 anni. Vive qui a Melbourne. Via Hosier Lane 37, ha una villa. I genitori non sono mai in casa. La madre si chiama Paige Turco, è un noto chirurgo di Melbourne. Il padre è morto, attualmente la madre ha un compagno. Henry Yan Cusik, è un musicista."

"Avete altri indizi? Vita privata, cose che pensate possano aver influito sulla sua scomparsa?" - guardo Alycia che è in disparte ma sconvolta. Lei annuisce.

"Lei è la sua ragazza, hanno litigato. Diciamo che c'è stata una storia dietro. Una storia di tradimento e la sua ex ha ingaggiato un investigatore per scoprire delle cose e sono state fatte loro delle foto."

"Questo è un indizio interessante. Come si chiama la ex?"

"Nadia Hilker, lavora all'Hundred, un bar qui vicino."

"Sapete che fine abbiano fatto le fotografie?"

"No, Eliza ci ha solo detto che erano state fatte queste foto e che Nadia aveva lasciato Alycia ma nessuno le ha viste."

"Bene ragazze. Grazie per il vostro tempo. Inizieremo le ricerche subito. Innanzitutto andiamo da questa Nadia Silker. Lei è sicuramente la chiave di tutto." - si rivolge al suo collega in quest'ultima battuta, e poi vanno via.

Oh, Eliza, spero non ti sia successo nulla. Spero tu non abbia fatto cazzate.

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