Capitolo 3

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Non ricordo un cazzo.
O forse si. Mi giro e c'è Bob nel letto affianco a me. Il letto è il suo. Bene, quindi sono rimasta da lui. Mi mancano dei pezzi; come sono arrivata qui? Ricordo te. I tuoi occhi verdi mi sono balenati in testa nello stesso istante in cui ho aperto i miei.
Cosa ti ho detto ieri sera? Ci ho provato? Non lo so, non riesco a ricordarlo. Ero così tanto ubriaca che barcollavo. Mi ricordo di Nadia, del vostro bacio. Ricordo di aver ballato e fatto la scema qua e là. Non ricordo neanche del sesso con Bob. O magari non l'abbiamo neanche fatto. Forse mi ha semplicemente ospitata perché sapeva che non avrei mai potuto guidare in quelle condizioni.
Ma c'è un modo per togliersi ogni dubbio: chiamare Lindsay.
Allungo il braccio sul comodino e prendo il telefono. Digito il numero e premo la cornetta. Risponde dopo pochissimi squilli.

"Ehilà ubriacona! Ben svegliata!" - ride

"Buongiorno anche a te principessa. So che sono un'alcolizzata perché non ricordo un cazzo. Che ho fatto? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Linz ho bisogno di sapere!" - dico un po' in preda al panico.

"Frena Eli. Hey. Che ne dici di parlarne di persona?"

"Linz devo sapere cosa ho fatto con Alycia." - dico mordendomi il labbro.

"Fai una doccia e vestiti. Ci vediamo all'Arca da Jaha tra un'ora. Pranziamo insieme."

"Ok, a dopo."

Mi giro e Bob dorme ancora. Gli stampo un leggero bacio sulla guancia, ma ugualmente non si sveglia. È proprio collassato.
Mi alzo anche se controvoglia. Ho mal di testa. Vado in cucina e prendo velocemente un'aspirina. Poi mi butto sotto la doccia, metto gli short e rubo una maglia pulita a Bob. Mi va dieci volte ma pazienza, la sistemo in modo tale da essere più presentabile, lego i capelli in una coda ed esco con la mia Macerati, dirigendomi all'Arca.

L'Arca è un pub, sembra una navicella spaziale. Ha uno stile molto particolare, e non a caso è il preferito di Lindsay.
Scendo dalla macchina e la trovo lì ad aspettarmi.

"Tesoro scusami ho fatto il più velocemente possibile. Aspetti da tanto?" - dico trafelata.

"No, sono appena arrivata, tranquilla. Dai, entriamo." - mi abbraccia.

"Linz è grave? Ho bisogno di sapere." - dico ancora.

"Sediamoci e ordiniamo prima da mangiare." - mi dice molto sbrigativamente.

Jaha ci ha appena servito ciò che abbiamo ordinato. Ci saluta sorridendoci e si allontana.

"Eli, ascoltami. Abbiamo tutti capito ciò che fai con Bob. Perché non ce l'hai detto?" - mi dice Linz un po' delusa. La prima cosa che riesco a pensare io invece è che di Bob ora non me ne frega assolutamente nulla.

"Cosa avete capito?" - faccio la vaga.

"Che ci scopi, Eliza. Senza impegno. Mentre lui prova qualcosa per te. Si vede da come ti guarda. Possibile che non lo capisci? Perché devi farlo soffrire? E perché poi rischiare di rovinare la bella amicizia che abbiamo?" - mi rimprovera.
'Accidenti, ho già una madre Linz!'
Ha ragione. Non ho pensato alle conseguenze, come sempre.

"Mi aveva dato conferma che non si sarebbe innamorato." - esclamo sconvolta e poi sbuffo accasciandomi alla sedia.

"I sentimenti non si comandano Eliza. Dovresti essere abbastanza grande per capirlo da sola." - il suo tono è rabbuiato, sconsolato, amareggiato. Ha di nuovo ragione.

"Volevo solo divertirmi." - dico per giustificarmi, ma devo ammettere che mi è venuta davvero male.

"Divertirti? DIVERTIRTI? Ma sei normale? Ragioni Eliza? Puoi divertirti con centinaia di ragazzi lì fuori e tu hai scelto proprio Bob. È il tuo migliore amico, capisci? E poi cosa credevi di fare ieri, scoparti anche quella povera ragazza dietro il bancone?" - sta alzando i toni. Mi sto infastidendo.

"Cosa cazzo dici! E non urlare, merda, non ci tengo a far sapere i fatti miei." - dico aspramente.

"Se non vuoi che si sappiano i fatti tuoi, smetti di farli, Eliza. Smettila, riprendi in mano la tua vita. Non stai facendo nulla. Marie aspetta te per la palestra e tu pensi a chi devi scoparti prima. Prometti e non mantieni, lasci le persone costantemente in bilico e sul lastrico. Te ne vai senza avvisare. Pensi solo a te stessa. Non eri mai stata così, perché? Cosa ti sta succedendo? Non puoi sempre pensare al tuo ego e vantartene. Pensa a come le persone potrebbero starci!" - continua ad inveire contro di me. Non mi lascia spazio. "Renditi conto che hai messo alle strette quella ragazza quando la sua fidanzata era andata via. È fidanzata Eliza e tu spudoratamente hai provato a convincerla a farsi portare a letto."

"Come lo sai? Te ne ho parlato io?" - rispondo quasi piangendo. Le sue parole mi stanno facendo davvero male.

"No, me l'ha detto lei." - risponde abbassando lo sguardo.

"CHE COSA?" - non credo alle mie orecchie.

"Mi ha detto che dovevo portarti a casa, che eri ubriaca e stradicevi. Me l'ha detto con degli occhi che non mentivano, Eliza. Mi ha pregato di non lasciarti sola. Così Bob si è offerto di occuparsi di te e tu ti sei buttata su di lui rifiutando il mio aiuto. E lì ti ho lasciata con lui. Solo te, lui e le conseguenze." - risponde ora abbattuta.

"Scusami Linz, sono proprio una merda." - mi prendo la testa tra le mani.

"È una ragazza indifesa e innamorata. Lasciala stare. Non merita di essere trattata come un giocattolo da te." - mi dice seria, fissandomi.

"Devo parlarle!" - mentre lo dico sono già in piedi.

"Non fare cazzate Eliza, te ne prego." - risponde mente si alza a sua volta. Paga e mi lascia sola con i miei errori.
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Alycia's pov

Sono sveglia e penso ai tuoi occhi. Un braccio mi cinge la vita. Non sei tu. È Nadia. Sento le sue labbra che mi sfiorano dolcemente la schiena. Mi da un casto bacio ed io mi giro di scatto sotto di lei.

"Buongiorno piccola." - mi dice candidamente.

"Buongiorno." - riesco a dire solo questo. I tuoi occhi mi tormentano.

"Qualcosa ti turba?" - mi chiede gentilmente.

"No Nadia. Sono solo invidiosa del fatto che tu stamattina puoi stare qui a dormire mentre io devo andare a lavorare. E devo anche sbrigarmi." - sbuffo. Lei sorride.

"Forza pigrona."

"Volevo rimanere a letto con te!" - rispondo amareggiata e con il mio visino da cucciola.

"Recupereremo." - mi sussurra nell'orecchio e mi bacia dolcemente. Le nostre lingue si sfiorano, danzano insieme, si rincorrono e si scontrano ripetutamente. Le nostre labbra premono le une contro le altre. E mi succhia il labbro, mi bacia il mento, poi scende sul collo. Apro gli occhi dopo essermi fatta sfuggire un sospiro un po' più accentuato. Vedo te, non lei.
Mi divincolo.

"Devo andare assolutamente. Scusami." - le dico evitando il suo sguardo.

"Vai." - mi stampa un bacio casto sulla guancia ed io mi alzo.

Doccia, cornetto veloce, mi vesto, scappo da quella casa e continuo a vedere i tuoi occhi blu.

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