Capitolo 15

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Anya's pov

Sono sull'aereo per Parigi. Torno al mio solito lavoro. Mi sforzo di sorridere e di essere felice nonostante so di non esserlo affatto, ed oltre ciò mi sento in colpa per esser fuggita senza salutare nessuno, neppure Alycia che in questa storia non c'entra nulla. Non mi perdonerà mai.
Sto pensando di regalarle un viaggio a Parigi con la sua nuova fiamma. Entrambe si prenderebbero una pausa da tutto e tutti, la cosa non può che far bene, dato il caos che ultimamente c'è a Melbourne.

Decido di abbandonarmi nelle braccia di Morfeo, lasciando naufragare per un po' i miei pensieri. Infilo le mie cuffie nelle orecchie e ascolto la mia musica che ha il meraviglioso potere di farmi sentire subito meglio.
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Alycia's pov

Sono all'Hundred, lavoro come sempre ma ultimamente mi sento osservata. Ogni giorno che passa sento gli occhi addosso di qualcuno che ovviamente non è Eliza e la cosa mi urta. Pulisco il bancone e un uomo con la barba lunga e nera e i capelli altrettanto lunghi e ricci mi si avvicina.

"Buongiorno ragazzina! Potresti servirmi una birra?" - ha una voce molto bassa e cupa ed ha una stazza decisamente rilevante, il che m'incute timore.

"Deve prima fare lo scontrino, signore!" - gli dico molto gentilmente cercando di non apparire ne' scortese e ne' impaurita.

"Oh no fidati, ragazzina, non ce n'è bisogno." - accompagna la frase con un ghigno malizioso.

"Ma è la prassi. Deve fare lo scontrino prima altrimenti non posso servirla."

"Ho detto che non ce n'è bisogno; quante volte devo ripetertelo? Sei sorda per caso?" - ringhia sbattendo la sua manona sul bancone e mi ritraggo, cercando di prendere tempo aspettando che qualcuno dietro al bancone mi venga a dare sostegno.
Nadia, da che non la vedevo più, ora me la ritrovo sempre in mezzo ai piedi. È tornata a fare i turni con me, e Neil mi ha esplicitamente detto di non fare la 14enne e di pensare a lavorare. Non ho obiettato. In questo momento più che mai però desidero la sua presenza.

Cerco un bicchiere e lo riempio di birra, in maniera molto cauta e calma.

"Ma insomma quanto ci metti?" - si lamenta ancora e poi borbotta parole a caso che non riesco a comprendere.

"Ecco, sta arrivando la sua birra. Si calmi!" - rispondo stavolta più acida.

"Non ti rivolgere in questi toni con me! Chiamerò il proprietario e ti farò licenziare! Nessuno ti ha insegnato che i clienti non si trattano cos........." - improvvisamente si ferma e irrompe la voce di Nadia dalle cucine.

"Gustus, o mio dio! Da dove esci fuori tu, che ci fai qui! Da quanto tempo che non ti vedo." - sorride e corre ad abbracciarlo. Lui la solleva come se fosse una bambola, con una mano sola, ed esclama:

"Nadia, come mi sei mancata!!! Vedo che te la passi bene! Attorno hai anche belle donne! Sei riuscita a trovarne qualcuna?"

"Oh Gustus non parliamone. Allora prendi qualcosa?"

"Stavo aspettando che la bambina qui mi portasse una birra, ma vedo che ci vuole più tempo del previsto!"

"Su Alycia muoviti! I clienti non amano aspettare!" - brutta stronza.

"Si è rivolto a me in maniera scortese e non ha pagato, gli ho detto di fare lo scontrino prima!"

"Oh zitta Alycia, quante storie, offre la casa!"

"Non puoi offrire tu a tutti quelli che conosci come se fossi la padrona, ci sono delle regole da rispettare!" - m'indigno altamente alzando un po' il tono.

"Ma tu cosa vuoi saperne di regole! Sei stata la prima a ficcarti nel letto di un'altra mentre eri con me conoscendo benissimo LE REGOLE in una relazione. Quindi sta zitta!" - si scalda anche lei.

"Non c'entra niente questa cosa che hai detto con il lavoro! Non si parla di regole di vita!"

"Ragazze, basta. Via tutte e due. Il vostro turno finisce prima oggi, e vi diminuirò la paga. Siete due bambine irresponsabili." - Neil irrompe nel litigio con voce possente, congedandoci e scusandosi personalmente con l'omaccione.

Vado via amareggiata, quella stronza mi ha di nuovo dato filo da torcere.
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Eliza's pov

Non dovrei ma ho un brutto presentimento. Questa nausea perenne e questo continuo vomitare in mattinata mi ha fatto pensare ad una gravidanza. L'unica che può aiutarmi è Marie, ma chiamo anche Linz per non lasciarla fuori dal giro anche se so di dovermi subire una paternale enorme.

Mando un messaggio nel gruppo di whatsapp:

- Ragazze SOS. Ho bisogno di un test di gravidanza. Potreste farmi il grande favore di comprarlo e correre da me? -

Dopo qualche minuto visualizzano entrambe

Linz: - CHE COSA? -
Marie: - COME FANNO DUE DONNE AD INGRAVIDARSI!? Sono perplessa. -
Linz: - stai zitta Marie, non è mica incinta di Alycia. MA SICURAMENTE DI BOB!"

- RAGAZZE FRENATE UN ATTIMO. Non è mica detto che io sia incinta. Però ora smettetela di litigare tramite messaggi e AIUTATEMI! -

Linz: - più che aiutarti, ora che vengo ti strangolo.....
Marie: - lasciala stare, stiamo arrivando!

Sono delle pazze! Sorrido e poso il telefono sul comodino allungandomi sul letto sperando che le ragazze arrivino presto e che Alycia non mi chiami prima del previsto. Le ho dato le chiavi di casa, così che lei stia da me fin quando non trova una buona sistemazione.

Un quarto d'ora dopo Linz e Marie irrompono in casa mia come delle furie, porgendomi il test che dopo un po', diventa ahimè positivo, e scatena in me una crisi di panico, ovviamente trascinandomi dietro le mie due amiche.

"Come cazzo ti è saltato in mente di scopare senza preservativo!" - Linz è praticamente mia madre!

"Zitta, oddio, sono in panico, ma non mi ricordo, perché l'ho fatto! Oddio!"

"E ora cosa fai? Come lo dici a Bob?" - Marie è la più calma delle tre.

"Ah fanculo Bob. COSA DICO AD ALYCIA!"

"Oh cazzo, Alycia!"

"Qualcuno mi nomina?" - in quel momento la porta di casa si apre, mi trovo te davanti e i tuoi occhioni verdi mi mandano in estasi ma contemporaneamente generano altro panico.

"Nono cara, stai tranquilla, parlavamo del più e del meno, ma sai Alycia, Eliza è molto presa da te, quindi questo non dovrà assolutamente destab...." - Marie le ha appena tirato una gomitata nel fianco ed io scoppio in una fragorosa risata.

"Si può sapere cosa avete fumato?" - ridi anche tu mentre io ho un altro attacco di nausea che reprimo.

Linz e Marie a questo punto vanno via salutandoci allegramente, Linz mi tira un'occhiataccia non indifferente e mi bacia sulla guancia prima di tornare alle sue cose.
Rimango sola con te, Ali, ma non riuscirò mai a dirti questa cosa oggi.

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