Perchè tutto a me?

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{Capitolo 5}

Mi risvegliai la mattina dopo tra le braccia calde di Zayn che mi tenevano stretta con la schiena contro il suo petto. Mi girai pian piano e baciandolo sulla guancia dissi:

"Piccolo plebano, alzati, è tardi, e poi abbiamo il giorno libero, non conviene sprecarlo a dormire!"

"Hai ragione amore!"

Disse alzandosi per poi darmi un bacino sulla gota.

Nel pomeriggio andammo a visitare Mullingar, poi Zayn mi portò al centro estetico e dalla parrucchiera dicendomi che tutto quello che stava facendo era perchè voleva che quel giorno, doveva essere il mio giorno e che io ero la sua principessa, la sua Diana.

Alla sera, dopo cena, tornai nella mia stanza. C'era qualcosa che però non andava, ma proprio, non riuscivo a capire cosa potesse essere. Mi incamminai verso la camera da letto e lì vidi un paio di boxer poggiati sul comodino. Mi rivoltai ancora una volta notando il dettaglio che mi faceva pensare che nella stanza c'era qualcosa di strano: sulla sedia accanto al tavolino, era poggiata una maglietta non mia. Tornai indietro prendendo quest'ultima tra le mani. La strinsi per poi odorarne il profumo. Lo avevo già sentito da qualche parte: era un Dolce&Gabbana. Cercai di fare mente locale per ricordare di chi poteva essere quella maglia con un numero stampato dietro. Sentii dei rumori provenienti dal bagno. Mi diressi di nuovo in camera da letto per poi svoltare a destra e aprii la porta non sapendo neanche io con quale coraggio. Appena entrai vidi una nuvola bianca ed un'ombra dinnanzi a me. Cercando di non farmi prendere dal panico, mi avvicinai a colui che era poco più avanti a me. Ora vedevo meglio. Ora lo vedevo. Ora vedevo Liam James Payne. Come aveva fatto ad ottenere le chiavi della mia stanza? Gli formulai la stessa domanda ottenendo ciò come risposta:

"Ho detto che avevo lasciato le chiavi dentro ed ho chiesto il clone. Domani glielo riporterò piccola!"

"Perchè non lo fai subito?"

"Ti disturbo?"

Rispose lui con un altra domanda. Non volevo, ma soprattutto, non dovevo mettermi contro di lui: ne avrei subìto le conseguenze, e già mi bastava l'orribile situazione in cui ero, perciò ribattei:

"No, no, anzi. Quindi, da quanto ho intuito, tu vorresti dormire nella mia camera?"

"Ma va? Intuitiva la ragazza eh! No, dai, scherzi a parte. Si, voglio dormire con te!"

Calcò sulle ultime due parole. Rabbrividii inizialmente, poi mi ripresi dicendo in tono autoritario:

"Io con te non dormo. Tu vai sul divano e io mi metto nel letto o viceversa"

"Che c'è, la verginella ha paura? Non hai mai dormito con un ragazzo per caso?"

"Si, ci ho dormito"

"No, non ti credo. Massimo che hai fatto è stato dormire insieme a quel cretino di tuo cugino, visto che ci vivi insieme perchè i tuoi ti hanno abbandonata"

"Zitto e fatti i cazzi tuoi, coglione! E se non ci credi, a me non interessa, pazienza!"

"Ovvio che non ci credo, e poi chi potrebbe essere mai? Ah, certo, quel Malik, giusto. Beh, me la pagherà. Sai, tu sei solo mia!"

"Non azzardarti a toccarlo, ti uccido con le mie stesse mani, giuro sulla cosa più cara che ho!"

"Si, la tua verginità scommetto. E poi io ti piacevo no? E pure tanto. Vabbè, comunque, o dormi con me o saranno guai per te, ma soprattutto per il tuo amichetto, e ti assicuro che a lui penserò per primo"

"No, no, no! Ti prego, no! Ok dormo con te, basta che non gli fai del male! E comunque hai detto bene, mi "piacevi" "

Sghignazzò per poi andare nella stanza da letto e rimettersi dei boxer puliti. Sapeva perfettamente come farmi cedere alle sue provocazioni. Approfittava moltissimo del mio altruismo, infatti consideravo ciò come un mio difetto. Uff, ma perchè tutto a me?

I Want You To Rock MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora