Capitolo 3

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Stavamo per incamminarci in palestra quando, una voce maschile e annoiata uscì dall'altoparlante.

Voce: Avviso a tutti gli studenti: a causa dei lavori che si stanno svolgendo nella zona circostante, fra 10 minuti sará staccata la corrente elettrica e non sappiamo dopo quanto sará riattivata. Sfortunatamente il refettorio, l'aula video, il teatro e la palestra resteranno chiusi. Grazie dell'ascolto.

Tutti gli studenti compresi io e Jace sbuffammo e tutti ritornammo in classe.
Il posto accanto a Jace era giá accupato da un ragazzo alto, rosso e riccioluto. Così pensai di sedermi al banco davanti a loro. Nel posto accanto alla finestra c'erá una ragazza di colore, con i capelli neri e ricci.

Io: Ciao, mi chiama Lucia sono nuova. Potrei sedermi qui?

Ragazza: Certo è libero!
Mi sedetti.

Riele: Comunque io sono Riele!

Io: Carini i tuoi ricci!

Riele: Grazie! Anche se ci vuole tempo per pettinarli...*sbuffò*

Io: Ti capisco... da piccola anche i miei erano ricci. Ora sono solo un po' mossi. Scappavo sempre da mia madre che cercava di pettinarmeli. Comunque sono molto felice di essere venuta qui. Anche se ho lasciato i miei amici...

Dissi questa bugia. Non volevo pensassi fossi una sfigata! (In realtá un po' lo sono...)

Riele: Bhe, qui ti troverai bene! Sono tutti amichevoli, tranne qualcuno...

Io: Tu mi stai giá simpatica!

Riele: Grazie anche tu!

Il professore ci riprese.
Iniziammo a studiare i vari sport e le loro regole... quando di colpo una pallina piccola di carta, fionda sul mio banco.
Ci misi un po' a leggere la sua scrittura. Così chiesi a Riele. E lei mi disse cosa c'era scritto:

"Hey, più tardi ti va di venire a pranzo con me? Ti presento un amico. -Jace"

Sotto scrissi "Va bene!" E gliela passai al suo vicino di banco dicendo sottovoce:

Io: Hey... hey...
Il ragazzo mi guardò.

Io: La passeresti a Jace?
Lui annuì e gliela passai.

Fissavo Jace. Lui mi guardò e sorrise. Cavolo... il suo sorriso mi fa star bene, non so perchè ma mi fa questo effetto.
Mentre il prof dettava, di colpo si fermò e si mise a cercare qualcosa. Guardò dovunque. Ma non sembrava aver trovato nulla.
Qualche secondo dopo suonò la campanella. Uscimmo dalla classe tutti. D' un tratto il prof urlò:

Prof: Hopkins, Norman! Venite qui.

Mentre mi avvicinavo pensavo a cosa mai avessi potuto aver combinato. Mi saliva ansia.

Prof: Ragazzi, stavo cercando il registro di classe, poi mi sono ricordato che era nello sgabuzzino negli spogliatoi della palestra. Ora dovrei andare a una riunione, sono in ritardo e non posso andarci... Mi fareste il favore di prenderlo?
Io e Jace dicemmo insieme: Si Certo!

Prof: A proposito dopo che l'avete preso portatelo nella sala professori al piano terra.

Jace: Certo non si preoccupi!

Prof: Grazie ragazzi! A domani!

Lo salutammo e andammo a posare i nostri libri ai nostri rispettivi armadietti
Prendemmo la chiave degli spogliatoi e andammo al primo piano. Arrivammo abbastanza in fretta dato che Jace conosceva una scorciatoia.
Aprimmo lo sgabuzzino e mantenevo la porta. Jace con tono abbastanza ansioso mi disse:

Jace: Rimani la porta aperta...

Io: E se non volessi farlo? *Lo sfidai*

Jace: Lucia... non ci provare...
Affermò allarmandosi.

Io: Oh davvero... intendi facendo così? (lo sfidai facendo finta di lasciare la porta)

Jace: LUCIA STA FERMA! *mi disse alterando la voce*
Un po' mi spaventò...

Io: Ok... ok, ma calmati!

Jace era intento a prendere il registro, quando vide che era sotto a dei libri. Lo vidi in difficoltá. Mi avvicinai per aiutarlo e la porta alle mie spalle si chiuse.

Jace: NOOOO! CAVOLO! Ti avevo detto di tenerla!
Mi disse con tono arrabbiato e allarmato mentre dava calci e pugni la porta. Mi spaventai molto.

Io: Dai Jace calmati... si è solo chiusa la porta.

Jace: La porta... è difettosa e quando si chiude all' interno, si riapre solo CON LA CHIAVE!

Io: Noi abbiamo la chiave.

Jace: Una volta chiusa si apre solo dall'esterno.

Io: Possiamo chiamare qualcuno.

Jace: I nostri telefoni sono negli zaini e quiggiù non ci sente nessuno.
Disse  rassegnato con le mani fra i capelli.

Io: Succede spesso?

Jace: Non proprio... tutti sanno che questa porta è rotta.. e l'ultima volta, quando un ragazzo finì qui lo tirarono fuori dopo... 4 ore...

Io: 4 ORE?!

Mi sentii stupida. Mi appoggiai al muro e scendevo giù, finchè non arrivai a terra.

Jace: Comunque... scusa per prima... ma ero nel panico e...

Io: Non preoccuparti. Anzi scusami tu se non ti ho dato retta...

Jace: Tranquilla...
Sentivo una strana sensazione era... Ansia.
Mi sentivo soffocare in quel posto cupo e stretto.

Jace: Bhe dato che non possiamo fare nulla... che facciamo?

Io: Potremmo parlare che ne dici?

Jace: Per me va bene!

Non so per quanto parlammo... ma ho scoperto che siamo molto simili...

Dopo un po' mi chiese:

Jace: Scusa se te lo chiedo ma...

Io: Dimmi.

Jace: Gli occhi azzurri sono tuoi naturali o porti le lentine?

Io: No no sono miei. Come mai me lo chiedi?

Jace: E chè ... Non avevo mai visto degli occhi belli... come i tuoi.
Mentre lo diceva si era imbambolato e mi fissava.
Scosse la testa per riprendersi.

Jace: Oh.. ehm.. scusa... e che...

Io: Non scusarti... apprezzo molto il tuo complimento. Nessuno lo aveva mai notato.

Jace: Wow... davvero? Eppure si notano a colpo d'occhio. Almeno così ho fatto io!

Io: Non serve fare il galante. Non funziona con me.
Mi guardò come per dire "Ma chi vuoi prendere in giro?"

Io: Ok! Magari funziona! Ma... questo non risolve la situazione.

D'un tratto sentimmo delle voci: una femminile e una maschile.

???: Hey c'è qualcuno qui?

???: Ci sentite?

Jace balzò in piedi.
 
             Fine Capitolo 3
Ciao ragazzi, spero vi sia piaciuto! Lasciate una stellina, un commento e noi ci rivediamo domani! Baci❤
                     -Ninea_Love05

Don't leave me alone/Jace Norman's fanfiction [Completata/in Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora