Kanesada Izuminokami • Katsugeki Touken Ranbu

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Aspettando il completamento dei preparativi per il ritorno Izuminokami e il secondo plotone si imbattono in una scena piuttosto sgradevole: in fronte i loro occhi vi sono infatti una decina di samurai armati che circondano un gruppo di donne chiaramente a disagio. Una di queste, una (c/c) dai lunghi capelli stilati con un prezioso fermacapelli (c/p), è di fronte alle altre a difendere le altre, nonostante il palese svantaggio.
"Oh suvvia, non siate così diffidenti, vogliamo solamente parlare un po'." Gli uomini continuano a spogliarle con lo sguardo e loro sono ormai troppo spaventate per dire una parola, tranne la (c/c), il cui sguardo è acceso da fiamme, la rabbia chiara nei suoi occhi e il disgusto mal celato nelle sue parole.
"Signore ne siamo tutte molto lusingate ma dobbiamo proprio rifiutare." Se potesse la ragazza gli avrebbe sicuramente sputato in faccia e l'uomo lo notò subito; brusco le prese un braccio e, sfoderando la katana, la branda in alto come minaccia.
La ragazza sembra spaventarsi ma, se già prima Izuminokami sopportava a stento il disonorevole comportamento dell'uomo, quando lo vede estrarre la katana ne ha abbastanza e decide di intervenire. Momenti dopo gli uomini sono già disarmati e quello che parlava sprezzante è a sedere per terra spaventato dall'avere Izuminokami alla gola.
"Tu saresti un samurai? Molestare così la gente che dovresti difendere? Con quale onore ti fai chiamare samurai?!" Affianco a lui arriva a sostenerlo il secondo plotone che si aggiunge volentieri al discorso, sotto gli sguardi infastiditi del gruppo di uomini.
"Vi pentirete di esservi intromessi!" Lo scontro non dura più di pochi minuti, i samurai finiscono a tessa privi di sensi, a dato dei fatti le spade hanno naturalmente usato la parte non affilata delle katane per mandarli K.O; appena tutti a terra il secondo plotone rinfodera le proprie armi pronti ad andarsene ma vennero fermati  e circondati dalle donne che avevano aiutato.
"Vi siamo infinitamente grate per averci aiutate!" La (c/c) intanto guardava la scena imbarazzata: l'uomo che l'avevapreso le loro difese è uno dei più affascinanti che avesse visto.
"Nessun problema, è un nostro dovere! Non potevamo certo stare a guardare." Mutsunokami inizia subito a vantarsi e molte delle presenti sorridono alla sua spavalderia, non il solo a parlare con le donne, chi più e chi meno imbarazzato cerca di scollarsi di dosso le donne ormai troppo prese dalla gratitudine ed entusiasmo. (T/n) rimane a guardare la scena leggermente divertita mentre cerca di riprendersi dell'imbarazzo di aver preso una cotta per un totale sconosciuto.  
"Vi preghiamo di accettare la nostra gratitudine, soggiornate per questa notte nel nostro centro! ve lo offriremo volentieri!" Una delle ragazze offre e le altre subito approvano all'idea, indecisi sul da farsi il plotone guarda il proprio capitano in cerca di risposte, non sapendo quando sarebbero tornati alla cittadella e sarebbe stato difficile rifiutare quell'invito senza offendere le donne ma la decisione è del capitano che, a guardare la (c/c) imbarazzata dalla situazione tutta sulle sue, non può far a meno di accettare; in fondo non hanno ancora ricevuto nessun aggiornamento dalla cittadella. 
"Va bene, non vedo perchè non accettare." Il sorriso che la prima katana di Hijikata rivolge donne, insieme alle sue parole, le entusiasma e fa arrossire leggermente la (c/c); senza perdere tempo, prendono a braccetto tutti e sei gli uomini-katana portandoseli dietro sotto lo sguardo divertito e imbarrazzato di (t/n). 

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"P-posso lasciarlo q-qui?" Balbettasti imbarazzata, sei sulla soglia della porta e stai portando il tè a Izuminokami, così hai scoperto si chiamasse il tuo salvatore e prima cotta. Con un sorriso ti invita ad entrare ed unirti a lui, lo assecondi ma non hai il coraggio di guardarlo negli occhi, il tuo cuore batte così forte che hai paura che lui possa sentirlo, hai caldo e il tuo viso è probabilmente al pari di un pomodoro. 
"C'è q-qualcosa che posso fare per lei, I-Izuminokami-sama?"
Tu non puoi vederlo, ma la tua voce e il tuo aspetto in questo momento gli ricordano un cucciolo smarrito e indifeso, ed è preso da un istinto protettivo; un sorriso intenerito gli si dipinge sul volto ma tu continui a guardare le tue mani mentre cerchi di non morire dall'imbarazzo.
"Qual è il tuo nome?"
Ti mordi le labbra e cerchi di alzare lo sguardo almeno fino al suo viso, guardarlo negli occhi sarebbe stato un suicidio ma non potevi continuare a fare la bambina.
"Il mio nome è (T/c) (T/n)" Il suo sorriso sembra allargarsi per un attimo.
"E' un bel nome, e dimmi (T/c)-chan, ti capita spesso di imbattervi in situazioni del genere?" 
"Non proprio, sono normali in questi giorni ma non ci era mai successo." Il suo sguardo si acciglia malinconico e non puoi fare a meno di preoccuparti. 
"I-Izuminokami-sama, si sente bene? Ha forse bisogno di qualcos'altro?" La tua voce allarmata lo risveglia dai suoi pensieri e ti sorrise.
"Non ti preoccupare (T/n)-chan, va bene se ti chiamo così vero?" Tu avvampi ma annuisci sorridendo timidamente e lui non può fare a meno di prendere una delle tue lunghe ciocche (c/c) fra le dite a tastarne la morbidezza.  
"Hai dei capelli bellissimi e quel fermacappelli (c/c) ti dona incredibilmente." Avvampanti sotto lo sguardo compiaciuto e intenerito dalla tua innocenza.
"L-la ringrazio-o I-Izuminokami-sama" Con un'ultima carezza lascia delicatamente andare la tua ciocca per portarsi le dita alle labbra come a baciare ciò che rimane dalla tua presenza sulla sua mano.  
 "Chiamami pure Izumi, (T/n)-chan."  

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