~Capitolo 4~

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                              ❤
Passarono dieci anni.

Dieci anni della mia vita passati nel sottosuolo.

I dieci anni più belli della mia vita.

Avevo conosciuto il re e la regina: Asgore e Toriel, o meglio, mamma e papà.
Avevo completamente rimosso TUTTO quello che era successo prima della caduta.
Per me la mia nascita è stata il giorno della caduta.

Avevo altri genitori prima?

Cosa facevo prima di essere caduta?

Perché faccio dei sogni di me che gioco con una bambina?

Sinceramente? Non mi importava.
Vivevo così bene con la mia nuova famiglia.
Io e Asriel ora eravamo "fratelli" ma forse avevo una piccola cotta per lui.
In fondo non c'è niente di male, credo.
Non siamo veramente fratelli no?

Anche lui era cresciuto e come me, aveva 19 anni.
Era diventato più maturo e aveva smesso di piangere per ogni cosa, come faceva da piccolo.

"Ma tu leggi sempre?" gridò Asriel entrando in camera mia.
"Io faccio quello che voglio" risposi.
"Uff ma io volevo uscire! Dai facciamo una passeggiata!".
"Sembri un bambino" ridacchiai.
Lui sbuffò e si buttò nel letto dove ero distesa.

"Che leggi?" chiese.
"È un libro sui sogni. Spiega il significato dei sogni che fai" sentetizzai.
"L'hai preso dalla libreria di mamma vero? Mi sembrava di averlo già visto..." commentò fissando le pagine.
"Infatti. Mi servono delle spiegazioni su un sogno che sto facendo ultimamente".
"Di che si tratta?" chiese lui incuriosito.
Chiusi il libro e mi sedetti.
Lui fece lo stesso.

"Ecco...diciamo che...ci sono io, ma sono una bambina, e sto giocando con un'altra bambina con un maglione blu a righe rosa. Il suo volto però non riesco mai a vederlo" spiegai.
"Non è che è qualcuno che conoscevi prima di cadere qui? Dopotutto, quando sei caduta eri una bambina, no? Forse è un ricordo" commentò lui.
"Asriel ti ho già detto che non ricordo nulla di quello che è successo prima di cadere qui. Forse hai ragione ma io comunque non so chi sia quella bambina" replicai.
"A me sembra strano che tu abbia dimenticato tutto però".
Girai lo sguardo verso il soffitto.
"Anche a me...".

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