~Capitolo 22~

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                           ❤
Vidi Frisk, venire presa da uno dei fasci rossi usciti dal cuore di Jane, ed essere lanciata sul muro.
Io non urlai il suo nome o le andai in contro, ma la fissai mentre cercava di rialzarsi.
Si, mi dispiaceva.
Era come se avesse fatto del male a me.
Infondo le voglio ancora bene...

"Che bel rapporto fraterno! Tua sorella sta per morire e tu non fai nulla!".
Con uno scatto fulmineo venni presa anche io.
"Lasciami, mostro!" gridai.
"Come hai detto?".
E strinse di più la presa.
Io mi lasciai sfuggire un gemito di dolore.
Sentivo il mio respiro spezzarsi in corpo.

"L-lasciala...".
Era stata Frisk a parlare.
Era per terra e faceva fatica ad alzarsi.
Lei si stava preoccupando per me...

"Risparmia il fiato! Non ti serve preoccuparti per qualcuno che non alzerebbe un dito per te!" gridò Jane prendendo con un altro fascio di luce, di nuovo il corpo di Frisk.
Lei non oppose resistenza.
Non ci riusciva.

"N-non è vero. Non alzerà un dito ma si preoccuperà. T-te lo assicuro" rispose lei.
"Ma non farmi ridere! Sei solo una sciocca! E quelli come te meritano solo la morte! Sai che ti dico? Non mi serve la determinazione di una come te!".

Vidi il corpo di Frisk essere sbattuto sui muri della sala.
Sopra, sotto, destra, sinistra.
Il suo corpo rimbalzava sulle pareti e si ricopriva di sangue.
Ero terrorizzata a quella scena.

Improvvisamente, tutto divenne bianco.
Pian piano tutto scomparve.
Il trono sparì.
I fiori sparirono.
I corpi dei miei genitori sparirono.
Frisk sparì e anche Jane.
C'ero solo io che fluttuavo in uno spazio bianco.

Davanti a me cominciarono ad apparire delle immagini che scorrevano.
Erano immagini della...mia vita.
Quando nacqui, quando imparai a camminare e parlare.
Quando nacque Frisk.
Quando la difesi alle elementari.
Quando facemmo la promessa.
Quando visitammo il monte.
Quando caddi e gridai "Frisk".

La testa mi scoppiava.
Sentivo memorie entrarmi nella testa.
Memorie che avevo eliminato.
Memorie troppo importanti per me.
Solo allora capii.
Capii cosa dovevo fare e dovevo anche farlo presto.

Battei gli occhi e tutto tornò normale.
La scena riapparve.
Jane lasciò Frisk a mezz'aria, che cadde sui fiori.
Ormai il suo corpo era completamente rosso.

No.

Non posso sopportarlo.

Lei non può morire.

Lei non morirà.

Lei è mia sorella e devo proteggerla.

Ero più determinata che mai.
La mia mano si illuminò di rosso e ne apparve un coltello del medesimo colore.
Non persi altro tempo.
Alzai il coltello, mirando al fascio di luce e lo trafissi.
Jane gridò dal dolore e io caddi sui fiori.

"COME TI PERMETTI SCIOCCA UMANA!".
Mi rialzai.
Il mio sguardo era cupo ed io ero più arrabbiata che mai.

"Non devi toccare mia sorella".

Dietro di me apparvero centinaia di coltelli rossi che cominciarono a colpire Jane.
Alcuni le si impigliarono dalla maglietta al muro e non riusciva a muoversi.
Ormai l'avevo in pugno.

"Com'è possibile che io non riesca a farlo?!" gridò lei, ormai sul punto di morte.
"PERCHÈ TU NON SARAI MAI DETERMINATA QUANTO ME!".

I coltelli sparirono e ne apparì uno gigante.
"E ORA FAI UN FAVORE A TUTTI. MUORI".

Il coltello le arrivò addosso ma lei lo stava parando con le braccia.
"Non morirò così facilmente!".
Continuai a spingere ma il coltello non voleva saperne di trapassarla.
Improvvisamente, sentii una mano fredda sulla schiena.
Mi girai di scatto e vidi Frisk che, con le ultime forze che le rimanevano, mi aiutava a spingere il coltello.

Mi sorrideva.
Un sorriso dolce.
Si vedeva che ce la stava mettendo tutta.

Ricambiai il sorriso.
Ecco perché le volevo bene.

"No! Così non vale! Due contro u-".
Non riuscì a finire la frase che venne trapassata e in un secondo, di lei, rimase solo polvere.
Da essa uscirono fasci di luce, che entrarono nei corpi senza vita dei mostri.
La loro determinazione.

ʀᴇᴍᴇᴍʙᴇʀᴛᴀʟᴇ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora