~Capitolo 23~

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"Gorey, cos'è successo?".
"Tranquilla Tori. È tutto apposto. Jane è morta".
"Veramente? Chi l'ha uccisa?".
Papà mi indicò con il dito per poi aiutare mia madre ad alzarsi.
"Tesoro! Sei stata bravissima!".

Sorrisi.
"Grazie mamma. Ma non ho fatto da sola. Mi ha aiutato mia sorella" risposi.
"Frisk? Dov'è?" chiese lei.
"Qui".
Mi alzai, mostrando il corpo pieno di sangue di mia sorella.
"Oh mio Dio! Dobbiamo subito curarla!" gridò mia madre.
"Ti prego mamma fai in fretta. Non voglio perderla".

Lei annuì, prese il corpo di Frisk in braccio e corse a casa.
"Tu tesoro, stai bene?" chiese papà avvicinandosi.
"Si. Ora andiamo con mamma. Sono preoccupata per mia sorella".
"Prima però vorrei chiederti una cosa: hai pianto? Hai gli occhi tutti rossi".
Io sorrisi.
"Si papà, ho pianto. Ho pianto per lei".
Lui annuì sorridendo.

Mi mise il braccio intorno alle sue spalle e mi aiutò a camminare verso casa.

                                ⭐
Mi risvegliai.
Ero svenuta, dopo aver messo la mano sulla schiena di Chara ed averla aiutata ad uccidere Jane, ma non so se ce l'abbiamo fatta.
Aprii gli occhi.

Ero su un letto di una stanza dai muri rossi.
Il letto su cui ero, era appoggiato al muro e su quello vicino ce n'era un altro.
Accanto ad esso, c'erano dei peluche, una lampada e una scatola con dei giochi.
Sul muro dietro di me invece, c'erano un armadio, una cassettiera con una foto e un disegno di un fiore giallo con la faccia appeso alla parete.
Lo ricordo bene quel fiore.
Si chiamava, o meglio, il nome che gli aveva dato mia sorella, era Flowey.
Mia sorella se ne è subito innamorata e si è messa persino a piangere, pur di averlo.
Dopo di che, non se ne è più staccata, arrivando anche a dormirci insieme.
Io non ci trovavo nulla di speciale in realtà, lei invece, lo conserva tutt'ora.

Fissai il disegno.
C'erano parecchi errori.
Sicuramente l'avrà fatto da piccola.
Probabilmente, avrà dimenticato anche lui, allora...

I miei pensieri furono interrotti, dalla porta che cigolò.
Sussultai, credendo di essere sola, invece, entrò Toriel, con una fetta di torta in mano e un'enorme sorriso.
"Oh bambina mia! Sei sveglia!" gridò lasciando il piatto sull'altro letto e venendo ad abbracciarmi.
Ricambiai l'abbraccio.
Anche io ero contenta.

"Scusi-".
"Oh, dammi del tu, cara" rispose riprendendo il piatto e mettendolo accanto a me.
"Ehm...va bene. Toriel ma se sei viva, vuol dire che Jane è morta?" chiesi.
Lei sorrise.

"Si tesoro. E l'avete uccisa tu e Chara" rispose.
Tirai un sospiro di sollievo sorridendo.
Toriel ridacchiò.
"E...mia sorella dov'è?" chiesi.
"È andata a controllare che Asriel e gli altri stiano bene. Dovrebbero arrivare qui fra poco" spiegò lei.
In quel momento entro Asgore.
"Oh, signorina Frisk, vedo che si è svegliata" disse sorridendo.
Io annuii ricambiando il sorriso.

Passò del tempo.
Asgore mi aveva fatto domande sulla superficie e io rispondevo mentre gustavo la torta.
Era buonissima.
Poi mi dissero di riposare e dormii ancora.

Imorovvisamente sentii un suono, come una mano che batteva sul legno.
Era insistente.
Aprii gli occhi e scoprii che qualcuno stava bussando.

"Avanti" risposi.
La porta si aprì, spinta da una mano.
Scheletrica.
Sbarrai gli occhi.
Non feci in tempo a realizzare che mi ritrovai con la faccia su una felpa blu e delle mani attorno alla vita.

Sans...
Ricambiai l'abbraccio sorridendo.
Mi sentivo così calda con lui...
"Non farmi più preoccupare in questo modo, hai capito?" sussurrò.
Annuii, finalmente serena.

Poco dopo entrarono anche Papyrus, Alphys, Undyne, Gaster e Asriel.
Gli raccontai tutto ciò che era successo e tirarono anche loro un sospiro di sollievo quando seppero che Jane era morta.

Improvvisamente, sentimmo qualcosa cadere in corridoio.
Asriel uscì a vedere cos'era successo e tornò poco dopo dicendo a tutti di lasciarmi sola.
Io inizialmente non capii, poi realizzai, quando tutti uscirono ed entrò Chara che chiuse la porta.

Sembrava a disagio.
"Frisk..." cominciò.
Ma io la interruppi subito.
"Non preoccuparti Chara. So che scusarti non è mai stato il tuo forte" dissi sorridendo.

Lei rimase sorpresa, poi vidi i suoi occhi bagnarsi di lacrime.
Era da tanto che non la vedevo piangere.

"Chara...".
Lei immediatamente mi venne addosso e mi stritolò in un abbraccio.
"Frisk, scusami se ti ho picchiata, scusami se ti ho trattata male, scusami se non mi sono fidata di te!" gridò sfogandosi tra le lacrime.

Io la strinsi a me.
"Tranquilla Chara. Va tutto bene. Ora è tutti finito, no?" risposi.
Lei si riprese.
Sciolse l'abbraccio e si asciugò gli occhi con la manica del maglione.

"In realtà c'è ancora qualcosa che volevo fare...insieme a te".

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