ʀᴇᴍᴇᴍʙᴇʀᴛᴀʟᴇ

~Capitolo 3~

                              ❤
Sgranai gli occhi.

"Cosa hai detto?" chiesi incredula.
"Non puoi tornare a casa. Almeno che tu non sia Spiderman e riesci ad arrampicarti sul muro ed uscire dal buco da cui sei caduta" spiegò ridacchiando.
"E cosa pensi, che io resti qui con te?" chiesi.
"Beh...in realtà si".
"No. Ora io esco e basta. Non c'è veramente NESSUN modo per uscire?".

"Uhm...okay si c'è un modo".
"Qual'è?!" gridai.
"Facciamo così: te lo dico, ma solo se riesci a prendermi" disse e cominciò a correre nella direzione opposta.
"Ehi! Aspetta!".

Cominciai a rincorrerlo ma lui sembrava velocissimo.
O forse ero semplicemente io che mi incantavo a vedere i posti che attraversavamo.
Raggiungemmo un posto completamente innevato con la scritta "Snowdin".

Neve sottoterra?
Bah, ormai non dovrei neanche più stupirmi.
Continuai a correre e arrivammo in mezzo a dei fiori blu.
"Asriel?" chiamai.
Non lo vedevo più.
"Asriel!" gridai.
"Asriel!".

Mi girai di scatto.
Chi aveva parlato?
Mi avvicinai al punto dove la voce continuava a gridare "Asriel" e mi accorsi che a parlare era stato uno dei tanti fiori blu.
Un fiore parlante!
Mi inginocchiai davanti ad esso.
"Ciao. Come ti chiami?".
Mi sentivo stupida ma divertita allo stesso tempo.
"Ciao. Come ti chiami?".
Ripete quello che dico...?

"Perché ripeti quello che ti dico?".
"Perché ripeti quello che ti dico?".
"Ok smettila. Mi sto innervosendo e non è una cosa buona".
"Mi sto innersvosendo e non è una cosa buona".
"BASTA!" gridai.
"Sai che stai parlando da sola?".
Mi girai.

"Asriel! Dov'eri finito?".
"Mi ero nascosto" ridacchiò.
Sospirai.
"Comunque. Questo, anzi, questi, si chiamano Echo Flowers e sono fiori che ripetono ciò che sentono" spiegò avvicinandosi al fiore.

"Ascolta. Chara è bellissima".
"Chara è bellissima".
Asriel si girò sorridendomi.
"Ooohh ora capisco! Aspetta...che hai detto?!" gridai.
"Che sei bellissima" rispose lui arrossendo.
"Oh ehm...grazie".
Sentivo il viso andarmi a fuoco.

Passammo il pomeriggio a giocare tra quei fiori bellissimi.
Avevo dimenticato tutto.
Il fatto che fossi nel sottosuolo.
Il fatto che fossi con una capra parlante.
Il fatto che avessi abbandonato Frisk.

Mi misi a pancia in su a guardare il "cielo".
C'erano milioni di puntini azzurri che brillavano.
Bellissimo.
Asriel si distese accanto a me ad ammirare anche lui quel soffitto.

"Io di solito in superficie prima di addormentarmi ammiro le stelle" spiegai.
Asriel allungò il braccio verso l'alto e indicò un punto azzurro.
"Per noi quelle sono le stelle".

Rimasi sorpresa da quella risposta.
"Ma...quelle non sono stelle".
"Lo so. Ma noi facciamo finta di si. Anche noi vogliamo ammirare le "stelle" prima di addormentarci" spiegò con un filo di malinconia.
Annuii.

Restammo ancora così per un po', poi ruppi il silenzio.
"Dunque...qual'è il modo per uscire da qui?".
"Mi stavo giusto chiedendo quando te ne fossi ricordata" ridacchiò.
Spostai lo sguardo ed ammirai il suo sorriso.
Era così solare...

"Comunque, non credo che ti piacerebbe..." disse lui facendosi serio.
"Dimmi" insistetti.
"C'è una barriera al castello di mio padre ed è quella che divide noi da voi" spiegò.
Annuii.
"Per uscire bisogna avere l'anima di un umano...".
"E io cosa son-".
"...e di un mostro".

Calò un improvviso silenzio.
"Anima nel senso...che devo ucciderlo?" domandai mettendomi seduta.
Lui annuì e si sedette.
"M-ma io non voglio uccidere nessuno".
"Ecco perché ti dicevo che non c'è modo di uscire".
La sua serietà quasi mi spaventava.
Dov'è l'Asriel giocherellone di qualche minuto fa?

Si alzò d'improvviso.
"Andiamo?" chiese.
"Andiamo dove?".
"A casa mia. Se non puoi tornare nella tua, ti ospiterò nella mia" disse e mi aiutò ad alzare.
"Se ho capito bene, tuo padre ha un castello, quindi è un re" sentetizzai.
"Si e io sono un principe".
Annuii.

Attraversammo un posto caldo e pieno di lava ed arrivammo davanti ad un castello.
"Benvenuta a casa mia Chara".