~Capitolo 7~

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                           ❤
Ero triste, preoccupata e confusa.
Triste, perché stavo per uccidere una persona.
Preoccupata, perché ora tutti mi odieranno.
Confusa, perché non ho idea di chi sia quella ragazza.

Qualcuno bussò alla porta.
"Dov'è?" chiesi.
"Solitamente non si chiede "chi è?"" ridacchiò il mostro dietro la porta.
Era Asriel.
"Ho chiesto, dov'è?" ripetei seria.

Lo sentii sospirare.
"Dov'è chi?" chiese.
"La ragazza" risposi fredda.
"Se nè andata. Ha detto che non vuole più uscire da qui sotto ed è tornata a Snowdin" spiegò.
"No".
"No cosa?".
"Dille di tornare in superficie. Non la voglio più vedere".
"Ma Char-".
"Ho detto: non la voglio più vedere" ripetei scandendo le parole.
"Chara se vuoi che torni in superficie dovrà uccidere papà, lo sai!".
"NON MI IMPORTA! NON LA VOGLIO PIÙ VEDERE" gridai tenendomi la testa.

Ci fu un attimo di silenzio,poi Asriel spalancò la porta.
"TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE STAI DICENDO?! STAI AUGURANDO LA MORTE A NOSTRO PADRE! CREDEVO CHE TE NE IMPORTASSE QUALCOSA INVECE SE DICI COSÌ VUOL DIRE CHE SEI SOLO EGOISTA!" gridò Asriel.
Non lo avevo mai visto così arrabbiato.
Lo fissai per un attimo e capii che aveva ragione.
Senza accorgermene avevo cominciato a piangere.
"Scusami...io non volevo dirlo...".
Mi misi le mani sugli occhi e cominciai a singhiozzare.
Sentii i passi di Asriel avvicinarsi.
"Chara...".
Alzai gli occhi e lo guardai.
Stava sorridendo.

Si avvicinò e mi abbracciò.
"Ti voglio bene".
Mi asciugai le lacrime e ricambiai l'abbraccio.
"Anche io".









                           ⭐
"Chi ti ha fatto questo?!" gridò Sans accendendo il suo occhio azzurro.
Avevo delle ferite enormi sul viso e sulla schiena per la spinta.
"Tranquillo. Non è niente di grave" risposi.

Questo non era del tutto vero visto che la ferita che mi aveva procurato al cuore faceva malissimo.
"Okay ma voglio sapere cosa ti è successo" disse lui serio sedendosi sul divano accanto a me.
Io girai la testa dall'altra parte.
Non so se posso dirgli la verità.
"E voglio sapere la verità" ribadì lui.
Wow, mi legge nel pensiero?
Lo guardai.
Era troppo serio e mi imbarazzava.
"Okay ma non dirlo a nessuno...davvero" dissi anche io seria.
Lui annuì.

...

"Hai detto che non ricorda nulla?".
"Esatto".
Lui stette un po' a pensare ma quando fece per parlare, qualcuno aprì la porta.

"Ciao ragazzi".
Ci girammo.
Era Gaster.
"Ciao papà" salutò Sans.
Io salutai con un gesto alla mano.
W.D Gaster è, insieme ad Alphys, lo scienziato reale, quindi del re e della regina.
Lo avevo conosciuto nel laboratorio dove stava lavorando a qualcosa con Alphys.
"Oh c'è anche l'umana. Credevo che volessi tornare in superficie" disse Gaster togliendosi la giacca e mettendola sull'appoggia abiti.
Guardai Sans.
Anche lui mi guardò.
"Ehm...si ma poi ho deciso di restare qua sotto..." spiegai.
In un certo senso era vero.
"Capisco e come mai? La prima volta che ti ho visto mi sembravi molto determinata a tornare a casa" disse togliendosi anche la cravatta.
"Si ma sto meglio quaggiù".
"È un interrogatorio?" ridacchiò Sans.
"Oh scusatemi se vi ho interrotti allora" ridacchiò anche Gaster salendo le scale per andare al piano di sopra.

Io arrossii e anche Sans aveva preso un colorito blu sul viso.
"Frisk...".
Mi girai verso di lui.
"Dimmi".
"So che mi hai detto di non dirlo a nessuno ma forse mio padre potrebbe aiutarci" spiegò lui.
"No, ti prego Sans..." supplicai.
"Andiamo Frisk, èuno scienziato, dovrà sapere qualcosa".
Stetti un po' a pensarci.
"Va bene. Ma allora parliamone anche con Alphys" dissi.
"D'accordo".
Sans si alzò e dopo essermi alzata anche io ci dirigemmo al piano di sopra per parlare con Gaster.

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