~Capitolo 19~

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Sans capì subito e cominciò a lanciare ossa contro Jane.
Lei lasciò il cuore di Chara e cominciò a schivare, ma mia sorella era ancora attaccata al muro.
Quando Jane le lasciò il piccolo cuoricino rosso, Chara cominciò a respirare affannosamente e svenne.
O almeno spero che sia solo svenuta.
Mi sentivo inutile in quel momento...

Anche Gaster cominciò ad attaccare Jane, seguito poi da Undyne, Papyrus e Asriel.
Alphys invece, si avvicinò assieme a me, a Chara.
"Alphys, dobbiamo fare qualcosa!" gridai tirando il braccio di Chara per cercare di staccarla dall'aura.
"I-io non s-so...s-se non è J-Jane a togliere l-l'aura non possiamo f-farlo noi..." spiegò lei.

Io mi agitai ancora di più.
Continuai a tirare le braccia di Chara, cercando invano di annullare l'incantesimo.
Poi la disperazione si trasformò in collera.
"Già ho dovuto sopportare che le togliessero la memoria e che si dimenticasse di me...".

Smisi di tirarla e una luce rossa mi avvolse la mano.
"...non sopporterò che me la tolgano per sempre".

Un coltello rosso apparve nella mia mano.
Dentro di me mi ripetevo una sola frase: You are filled with determination.

Mi ci volle una sola mossa.
Saldai bene il coltello alla mano e lo infilzai sulla barriera che ricopriva mia sorella, per poi sentire subito dopo, Jane gridare dal dolore.
Non feci in tempo a realizzare che Chara mi cadde addosso a peso morto e cademmo entrambe per terra.
"TU! COME TI SEI PERMESSA?!" gridò lei.

Ma era troppo tardi.
Gaster e Sans ci avevano già teletrasportati tutti a casa dei due scheletri.

Appena arrivati, con l'aiuto di Undyne, misi Chara sul divano e le tenevo la mano.
Era ancora viva ma aveva perso un po' della determinazione.
Anche Asriel si fiondò subito accanto a lei.

"Frisk. Come hai fatto a rompere l'aura di Jane?" chiese Sans avvicinandosi a me.
Io ero più confusa di lui.
La verità è che non so neanche io cosa abbia fatto.
"Io...non lo so...".

Mi guardai le mani e solo allora mi accorsi che il coltello era sparito.
"...non so cosa sia successo" risposi guardandolo.
Lui mi guardò preoccupato e poi mi abbracciò.
"Non importa. Basta che tu stia bene" sussurrò.
Ricambiai l'abbraccio e intanto guardai Gaster che ci sorrideva.
Era vero allora.
Sans era davvero innamorato di me...

                            ❤
Non avevo mai sentito così tanto dolore.
Jane mi stava stringendo il cuore rosso, la mia anima, e faceva malissimo.
Improvvisamente però lo lasciò.
Con le poche forze che avevo, riuscii a vedere che Sans aveva attaccato Jane e lei mi aveva lasciato.
Ma non resistetti per molto, perché poi svenni.

Mi risvegliai in luogo totalmente nero e sembrava infinito.
-Spero che non lo sia veramente....-
"C'è qualcuno?" gridai.
Ma non rispose nessuno.
Ma come sono finita in un posto del genere?
Forse Jane ha ucciso tutti?
No, non è possibile.

Ad un certo punto, apparve un letto, tipo quello da ospedale.
Sul letto c'era una donna e accanto a lei una bambina sui...tre anni?
La donna teneva in braccio un'altra bambina ma molto più piccola dell'altra, visto che, a quanto pare, era appena nata.
"Visto, tesoro? Lei è tua sorella. È bella vero?" chiese la donna alla bambina.

Mi accorsi solo allora che la bambina mi assomigliava tantissimo.
"Si mamma, è molto bella! Quindi ora ho una sorella?!" gridò la bambina con una vocina dolce.
"Si, tesoro".
La bambina, a quella risposta, abbracciò subito la madre, facendo attenzione a non far del male alla bimba.

Poi, scomparirono.
E io tornai ad essere sola.
Ma chi erano quelle persone?
Mi avvicinai al punto dove prima erano apparse ma non c'era più nulla.

Ad un certo punto, sentii un pianto.
Mi girai e dietro di me erano apparsi tre bambini.
Una era come la bambina di prima, quella che mi assomigliava, ma un po' più grande, l'altra era sua sorella, anche lei era cresciuta e poi c'era un bambino.
Inoltre, ora ero in un asilo.
Il bambino, aveva preso un giocattolo alla bimba dal maglione blu e lei si era messa a piangere.
"Ehi! Ridalle subito quella macchinina! Ce l'aveva prima lei!" gridò la sorella della bambina.

Lei invece, indossava un maglione verde, identico al mio, ma di taglia più piccola.
"No! È mio!" gridò il bambino.
"Non è vero!".
Allora cominciarono a tirarsi la macchinina che, alla fine, si ruppe.
"Guarda cos'hai fatto! È colpa tua! Vado a dirlo alla maestra!" gridò il bambino.
La bambina dal maglione verde, non ribattè e venne sgridata.

Dopo che la maestra finì di gridare, la bambina tornò a giocare con sua sorella.
"Ma Chara, non era colpa tua..." sussurrò dispiaciuta la bimba dal maglione blu.

Aveva detto Chara?

Quindi quella bambina, non solo mi assomigliava, ma si chiamava anche come me.
"Lo so, ma non importa, ti voglio bene sorellina" rispose lei sorridendo.
E ancora una volta, sparirono.
Quell'edificio colorato, aveva lasciato posto al nero di prima.
Continuai a camminare, ma quel posto sembrava veramente infinito.

Improvvisamente, mi fermai e cominciai a fissare un punto bianco in lontananza.
Mi emozionai.
Forse quella era l'uscita!
Cominciai a correre verso il punto che cominciò a prendere la forma di una porta.
Ora ero davanti ad essa e senza pensarci due volte, abbassai la maniglia ed entrai in un luogo bianco.
"Capisci quello che voglio dirti?".
Mi girai.
La porta era sparita ed erano riapparse le due bambine di prima, ma ancora più grandi di prima.
Chara avrà avuto nove anni e sua sorella...sei?
"Si, ho capito" rispose la bimba dal maglione blu.
"Ma io voglio che me lo prometti, non voglio perderti come è successo alla mia migliore amica" spiegò Chara.

"Neanche io voglio perderti".
"Ecco, allora promettimi che resteremo per sempre insieme, qualunque cosa accadda, okay?".
"Okay Chara, te lo prometto".

Lei sorrise e abbracciò la sorella.
"Ti voglio bene, Frisk".

Frisk?

Appena detto quel nome, una luce mi accecò e dovetti chiudere gli occhi.

Quando li riaprii, ero su un divano e mi stavano tutti fissando.

ʀᴇᴍᴇᴍʙᴇʀᴛᴀʟᴇ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora