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Arrivata a casa feci una doccia veloce e mi buttai a letto. Ero molto stanca ma non riuscivo ad addormentarmi, troppi pensieri vagavano nella mia testa. Presi un libro per cercare di leggere un po' ma dopo qualche pagina decisi di smettere perché non trovavo nemmeno un briciolo di concentrazione. Continuavo a pensare a Stefano e alle sue parole ma non riuscivo ancora a capire se potermi fidare di lui. Certo, avrei voluto tanto poterlo fare ma il tempo non ha mai cancellato il mio dolore, quel dolore colmo di delusione che dopo anni porto ancora con me. Ricordavo ancora quella mattina, ormai erano passati un po' di anni, Stefano non tornava a casa ormai da qualche giorno anche se io avevo già scoperto tutto. Trascorsi quei giorni taglienti a piangere disperata in questa casa che senza di lui sembrava avere un gran senso di vuoto.
Ad un certo punto la porta si aprì e lui entrò silenzioso. Io ero sdraiata sul divano in lacrime e appena lo vidi cercai di fare domande e soprattutto di cercare risposte. Forse in quel momento non si meritava nemmeno una delle mie parole ma purtroppo noi donne siamo così, quando amiamo davvero all'inizio cerchiamo di dare un'altra possibilità anche dopo una grande delusione. All'inizio ci provai.
Vidi lui che si diresse in camera e così decisi di seguirlo disperata.
E:" Stefano ma cosa sta succedendo?" Pronunciai con voce flebile.
Lui iniziò a svuotare l'armadio e a porre velocemente i vestiti in valigia; il suo gesto mi trafisse il cuore. "Stefano per favore dammi almeno una spiegazione!" Urlai, ma lui continuò a non rispondere.
"Ti supplico non lasciarmi qui così parliamo".
Ero in lacrime e ad un certo punto le mie gambe non mi ressero più dall'agitazione. Mi sedetti per terra, in un angolo e continuai a piangere disperata ma lui prese la sua valigia e sbatté la porta di casa. Mi abbandonò così, senza spiegazioni, lasciandomi da sola a piangere e urlare in quell'angolo. Io mi chiusi in un lungo silenzio e cercai di continuare a vivere anche con il cuore colmo di dolore. All'inizio la vita sembrò impossibile, poi con il tempo provai a stare con qualche uomo anche se nessuno riuscì mai a darmi ciò che solo Stefano mi trasmetteva.
"Perché l'amore é un casino?" Pensai confusa.
Nel frattempo decisi di andare a preparare una camomilla per cercare di calmarmi un po' anche perché ai miei problemi amorosi si stava aggiungendo la mia ansia per la semifinale di amici.
Iniziai a sorseggiare l'infuso e fu subito tranquillità. Piano piano mi calmai, ansia e agitazione se ne andarono e io riprovai a leggere qualche pagina del mio libro. Una pagina tirò l'altra e finì per leggere più di metà romanzo facendomi velocemente catturare dalle vicende.
"Chissà che ore sono!" Pensai posizionando il segnalibro tra le pagine. Appoggiai il libro sul comodino e presi il telefono per guardare l'orario, era abbastanza tardi ed ero stata un bel po' a leggere...
Prima di dormire mandai un messaggio alla mia famiglia per augurare la buona notte a tutti, poi mi infilai nel letto, tirai su il piumone e mi addormentai.

L'esigenza di te (Emma e Stefano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora