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- da grande voglio fare la scrittrice - dissi, rigirandomi su quella brandina fin troppo scomoda per la mia piccola schiena. Faceva caldo quel giorno, era giugno e la scuola stava quasi per finire : ero felice, questo significava niente più compiti e poter andare al lago con Harry ogni giorno a fare il bagno. Mi piaceva la scuola, ma tra i compiti e il nuoto non avevo molto tempo per giocare durante l'anno, Harry anche era impegnato tutti i giorni, quindi ci vedevamo in classe e, qualche volta la sera, quando mamma poteva accompagnarmi da Anne e viceversa. I nostri genitori erano amici da una vita, è grazie a loro se io e Harry ci conosciamo : i nostri padri sono amici d'infanzia, quindi ci siamo dovuti sorbire Natali , compleanni e feste varie sentendo le loro svariate avventure giovanili.- ma la scrittrice non è un lavoro - ribattè Harry, alzandosi dalla sua brandina, per andar a prendere un po' d'acqua.
Eravamo soliti passare i pomeriggi nella nostra casetta sull'albero che avevamo deciso di costruire tre estati prima: avevamo bisogno di privacy e di un nascondiglio quando i genitori diventavano troppo invadenti ; piano andato a male, poiché avevano scoperto l'esistenza di quel luogo, praticamente, subito . Il guaio di vivere in una piccola cittadina : i bambini non hanno privacy.
- Ah, no? e quale sarebbe un lavoro?- dissi io, offesa. Molto offesa.
- beh, io da grande sarò un astronauta- rispose Harry , tutto fiero
- bleah, sei banale. Tutti vogliono esserlo, facevi prima a dire di voler diventare il presidente degli Stati Uniti - dissi, lanciandogli un cuscino
- hey, non offendermi o lanciarmi cuscini, nanetta - rispose, buttandomi un po' d'acqua - ci tengo a questa cosa, quindi, potresti essere più gentile e credere in me?- chiese, distendendosi accanto a me
risi.
- Hum, okok, allora astronauta Harry, andrai lontano lontano , sai?-
- Siii, è questa la cosa figa , no?- disse, indicando il cielo - quando sarò lassù tu mi vedrai da qui e ti saluterò -
Era serio?
- Harry - dissi, girandomi sul fianco verso di lui - non puoi vedermi da lassù , è lontanissimo , lo sai?-
Si girò anche lui sul fianco, per guardarmi in faccia
- No, non è mai troppo lontano se due persone si vogliono bene. Io ti vedrò perché voglio vederti- disse, serio
Questa cosa mi rattristò, non avrei potuto immaginare la mia vita senza Harry, anche se avevamo solo 13 anni, la condividevo con lui già da 9 anni, nemmeno la metà della mia vita, come avrei fatto se avesse fatto l'astronauta e sarebbe andato lontano lontano ?
- Ti dimenticherai di me - dissi, abbassando gli occhi
- Mai Yve, come potrei? -
- Non lo so. Le persone dimenticano. Jasmine ha dimenticato il suo cagnolino a casa perché era andata con la mamma al supermercato, se si può dimenticare un cagnolino, si può dimenticare una persona, no?- chiesi
Harry fece un'espressione mista tra il ' sei seria?' e il ' dimmi che scherzi ' . Quando capì che ero seria e l'idea che potesse andar via mi spaventava , mi abbracciò, facendomi posare la testa nell'incavo della sua spalla.
- Yve, non perché io andrò lontano significherà che mi dimenticherò di te. Sei la mia migliore amica, non mi dimenticherò mai , mai di te . -
- Giura - dissi, mettendo il broncio e porgendogli il mignolo
- giuro - disse lui, stringendo il mio mignolo con il suo.
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L I G H T S.
FanfictionLe luci erano così accecanti, come la bottiglia di Rum che stringevo tra le mani. A furia di correre gli anfibi marroncini che indossavo mi avevano creato piccole bolle sotto ai talloni, potevo sentirne la sfregatura ogni volta che facevo un passo...