5

40 6 0
                                    

**
- da grande voglio fare la scrittrice - dissi, rigirandomi su quella  brandina fin  troppo scomoda per la mia piccola schiena. Faceva caldo quel giorno, era giugno e la scuola stava quasi per finire : ero felice, questo significava niente più compiti e poter andare al lago con Harry ogni giorno a fare il bagno. Mi piaceva la scuola, ma tra i compiti e il nuoto non avevo molto tempo per giocare durante l'anno, Harry anche era impegnato tutti i giorni, quindi ci vedevamo in classe e, qualche volta la sera, quando mamma poteva accompagnarmi da Anne e viceversa. I nostri genitori erano amici da una vita, è grazie a loro se io e Harry ci conosciamo : i nostri padri sono amici d'infanzia, quindi ci siamo dovuti sorbire Natali , compleanni e feste varie sentendo le loro svariate avventure giovanili.

- ma la scrittrice non è un lavoro - ribattè Harry, alzandosi dalla sua brandina, per andar a prendere un po' d'acqua.

Eravamo soliti passare i pomeriggi nella nostra casetta sull'albero che avevamo deciso di costruire tre estati prima: avevamo bisogno di privacy e di un nascondiglio quando i genitori diventavano troppo invadenti ; piano andato a male, poiché avevano scoperto l'esistenza di quel luogo, praticamente, subito . Il guaio di vivere in una piccola cittadina : i bambini non hanno privacy.

- Ah, no? e quale sarebbe un lavoro?- dissi io, offesa. Molto offesa.

- beh, io da grande sarò un astronauta- rispose Harry , tutto fiero

- bleah, sei banale. Tutti vogliono esserlo, facevi prima a dire di voler diventare il presidente degli Stati Uniti - dissi, lanciandogli un cuscino

- hey, non offendermi o lanciarmi cuscini, nanetta - rispose, buttandomi un po' d'acqua - ci tengo a questa cosa, quindi, potresti essere più gentile e credere in me?- chiese, distendendosi accanto a me

risi.

- Hum, okok, allora astronauta Harry, andrai lontano lontano , sai?-

- Siii, è questa la cosa figa , no?- disse, indicando il cielo - quando sarò lassù tu mi vedrai da qui e ti saluterò -

Era serio?

- Harry - dissi, girandomi sul fianco verso di lui - non puoi vedermi da lassù , è lontanissimo , lo sai?-

Si girò anche lui sul fianco, per guardarmi in faccia

- No, non è mai troppo lontano se due persone si vogliono bene. Io ti vedrò perché voglio vederti- disse, serio

Questa cosa mi rattristò, non avrei potuto immaginare la mia vita senza Harry, anche se avevamo solo 13 anni, la condividevo con lui già da 9 anni, nemmeno la metà della mia vita, come avrei fatto se avesse fatto l'astronauta e sarebbe andato lontano lontano ?

- Ti dimenticherai di me - dissi, abbassando gli occhi

- Mai Yve, come potrei? -

- Non lo so. Le persone dimenticano. Jasmine ha dimenticato il suo cagnolino a casa perché era andata con la mamma al supermercato, se si può dimenticare un cagnolino, si può dimenticare una persona, no?- chiesi

Harry fece un'espressione mista tra il ' sei seria?' e il ' dimmi che scherzi ' . Quando capì che ero seria e l'idea che potesse andar via mi spaventava , mi abbracciò, facendomi posare la testa nell'incavo della sua spalla.

- Yve, non perché io andrò lontano significherà che mi dimenticherò di te. Sei la mia migliore amica, non mi dimenticherò mai , mai di te . -

- Giura - dissi, mettendo il broncio e porgendogli il mignolo

- giuro - disse lui, stringendo il mio mignolo con il suo.

L I G H T S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora