" Ma forse è il peggio di me
A far uscire il peggio di teÈ come se fossimo impauriti dal poter star bene
Sai che, forse, potremmo funzionare
E la verità è che funzioniamo.Ma la parte peggiore di me non vuole aggiustarci
Ma la parte migliore di me vuole amarti. "-YVE'S POV-
Credo sia già passata un'oretta da quando sono uscita di casa e lo Shakespeare's, devo dire, che mi ha e mi sta davvero salvando la vita.
Mi sento al sicuro, sono certa che Harry non mi troverà qui - ammesso e concesso che mi stia cercando, eh- infondo, con lui sono stata solo una volta in questo pub e, se non ricordo male, era alquanto stanco quella sera da potersi ricordare dell' esistenza di questo posto.
Ma, poi, parliamoci chiaro, questo era successo anni ed anni fà; con tutti i posti nel mondo che ora avrà visto, sicuramente, questo gli sarà sfuggito.
Quindi, è un ottimo posto dove schiarirsi le idee, gustandosi una buona bevanda bollente, ascoltare buona musica e, perché no, leggere un libro.
Ma non era proprio il caso, per me, leggere un libro. Non sono concentrata e, sicuramente, mi perderei tra i miei pensieri che partono dal ' odio Harry ' e finiscono con ' cosa cazzo devo mettere in valigia?'
Quindi, la sola cosa che posso fare ora è uscire per fumare una sigaretta, nella speranza di risolvere, almeno , un problema, ossia : cosa mettere in valigia.Siccome sono una ragazza che si scoccia di fare tutto, opto per non indossare il cappotto, pensando che, tanto cinque minuti per fumare una sigaretta non bastino per farmi ammalare.
Cosa che penso sempre, giuro, ma puntualmente, mi ammalo. Sempre.
Sono un'amante del rischio.Ero così riscaldata nel pub che, a primo impatto, non sento tutto questo gran freddo appena uscita fuori.
Non mi muovo da sotto il portico dell'entrata, anzi, mi appoggio con la schiena contro una parete, chiudo la porta d'ingresso e mi accendo una sigaretta che, rigorosamente, tengo in tasca.
Il primo tiro è quello che preferisco sempre.Sono davvero incasinata, non so proprio di quali vestiti avrò bisogno e il volo è tra meno di due giorni.
Quando sono partita da Holmes Chapel ieri, ho messo tutto il mio armadio nelle varie valige con la speranza che, arrivata nell' appartamento di Harry, avrei avuto un po' di tempo per capire di cosa avrò davvero bisogno.
Non mi sarei mai aspettata di trovarmi così in difficoltà, invece.
O, forse, non ne avró nemmeno più bisogno perché Harry non mi vorrà più? Insomma, può succedere, no? Che lui ora ne abbia abbastanza di me e che dopo quest' ultima scenata abbia deciso che sia meglio non partire insieme. Quindi, addio lavoro e addio viaggi per il mondo.
Cristo, ma perché devo essere sempre così tanto impulsiva? A volte, mi chiedo seriamente perché io lo faccia: ecco, passo dal " non voglio avere nulla a che fare con Harry se non solo amicizia " al " però forse mi sto comportando troppo male e potrei dargli una chance"Che cazzo mi prende ?
Perché faccio sempre così? Perché scappo? Scappo solo e pretendo ogni volta che lui mi rincorra, fin quando, quella vocina nella mia testa non mi sbatte in faccia che lui mi ha rincorsa anche fin troppo e che dovrei smetterla. Allora, puntualmente, mi dico che se verrà anche sta volta da me, allora perdonerò davvero tutto e smetterò di ferirlo.
Alzo di scatto gli occhi al cielo, dopo questo ultimo pensiero.
So bene che cadrò sempre nel solito circolo vizioso finché Harry non si stancherà di me.
Forse, però, ora sarebbe meglio non pensarci più , insomma , non credo proprio che cambierà i nostri programmi. Cioè, almeno, spero.La sigaretta finisce in un batter d'occhio e a me non sembra nemmeno di essermela goduta. Mi guardo intorno e non vedo ceneriere, così, sono costretta a buttarla a terra.
Sta iniziando a piovere, cazzo, e io non ho l' ombrello, sarà meglio entrare, prendere le cose, pagare e uscire.
Così rientro, e in ordine , faccio le cose appena elencate.
Non ho nemmeno un cappuccio, quindi sono costretta a, non so, fuggire.
Spalanco la porta per uscire e vengo bruscamente colpita da qualcosa.
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L I G H T S.
FanfictionLe luci erano così accecanti, come la bottiglia di Rum che stringevo tra le mani. A furia di correre gli anfibi marroncini che indossavo mi avevano creato piccole bolle sotto ai talloni, potevo sentirne la sfregatura ogni volta che facevo un passo...