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HARRY

Sbuffo uscendo incazzato nero da quella casa. Dovevo andarmene, altrimenti non mi sarei saputo controllare.
Ora finalmente sono sicuro di cosa ci faccia qui con sua figlia e sto mettendo seriamente in dubbio la veridicità del suo rapporto con la madre di Yve.

- fermati!- urla Yve alle mie spalle.

Avevo dimenticato mi stesse seguendo e avevo dimenticato di averla io invitata a venire con me.

- che c'è ?- sbotto, quasi come se fossi lei la causa della mia incazzatura.

Si posiziona davanti a me incrociando le braccia- pensi di volermi spiegare ?- più che una domanda, sembra un ordine.

Scuoto la testa: cosa dovrei dirti Yve ?

Dovrei dirti, di punto in bianco, che quell'uomo è uno dei peggiori giornalisti che in questi anni ha guadagnato con i miei scandali? Dovrei dirti che penso sia una farsa la storia che ha con tua madre? Dovrei dirti che penso stia con lei solo per arrivare a me?
Ha passato anni a torturarmi, ho avuto molteplici addetti stampa proprio per tutelarmi da lui, ho dovuto rendere la mia vita top secret perchè riusciva a scoprire i minimi dettagli e a guadagnarci soldi a palate con foto scandalo e articoli, ed ora che la mia vita privata era finalmente scomparsa, me lo ritrovo qui, in casa tua, nella mia città, a cercare qualche briciolo di notizia pur di fare soldi.

No, non dovrei dirti questo perchè tu non vuoi sentire questo.

- mi da solo fastidio- sentenzio e mi volto in direzione della mia macchina.

- non ci provare- mi sento strattonare per una spalla - sai che mi devi spiegazioni- é visibilmente alterata, forse più di me, dato che non ha la minima idea della situazione.

Prendo un respiro - ho paura di chi non conosco- dico, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi severi puntati nei miei - ho paura che una sola minima notizia possa crearci casini-

- oh non ti preoccupare - fa lei, alzando il tono di voce e sbattendo le mani contro i fianchi - ci pensano già milioni di paparazzi a crearci casini!- mi guarda con tutta la rabbia di cui è capace e io, semplicemente abbasso la testa.

- mi dispiace- sussurro

- ti dispiace ?- chiede lei, sconvolta - ti dispiace?- finge una risatina - a me sai cosa dispiace , Harry?- chiede, avvicinandosi a me.

Non so cosa dirle così mi limito a guardarla, facendo cenno di no con la testa.

- a me dispiace dover aprire internet e trovare presunti articoli su di te, a me dispiace dover rassicurarmi da sola perché tu stai pensando bene di non mandare messaggi, fare chiamate e soltanto dirmi come cazzo mi sono ritrovata nella mia camera ieri notte!- urla, allontanandosi da me e massaggiandosi le tempie con le mani.

Mi avvicino a lei e la volto verso di me, ma non mi guarda.

- ti ho accompagnata a casa, ti eri addormentata in macchina, così ti ho presa in braccio, ho chiamato tua mamma per farmi aprire- vedo il terrore nei suoi occhi - le ho detto solo che eri crollata - dico, sorridendole - non sa che hai bevuto- ora mi guarda e sembra rasserenarsi - ti ho portata in camera tua, ti ho poggiata sul letto e cautamente ti ho svestita. Avevo pensato di lasciarti dormire in intimo siccome eri estremamente sexy - le rubo una risata, mentre arrossisce leggermente e io rido con lei- ma poi ho optato per fare il bravo ragazzo, così ti ho messo il pigiama, ripiegato le tue cose sulla sedia, dato il bacio della buonanotte e salutato tua madre- lei mi fissa mordicchiandosi il labbro.

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