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Non ricordava lo zio così inflessibile.
I ragazzi provavano e riprovavano le coreografie delle loro canzoni facendo solo, di tanto in tanto, delle piccole pause di pochi minuti.
Voleva essere utile e aiutare lo zio nel suo lavoro ma l'unica cosa che le chiese fu quella di disegnare ciò che voleva.

Seduta in un angolino con l'album sulle ginocchia iniziò a disegnare una parte della coreografia del loro nuovo singolo che la colpì di più.
In un garbuglio di mani tese e strette, il gruppo voleva dare l'idea di essere un'unica cosa.
Sette persone diverse che avevano la presunzione di voler essere un solo corpo.
Seul invidiava una sensazione che ebbe voluto provare almeno una volta nella vita, ma non trovò mai una persona che desiderasse condividere quel sentimento con lei.
Avrebbe voluto essere là in mezzo per sentirsi parte di qualcosa e non un'unità distinta dalle altre.

Cosa c'era di male nel voler appartenere a qualcuno? <Wow..lo hai fatto tu?> alzò lo sguardo dal foglio notando che erano andati tutti via.
Aveva di nuovo perso la cognizione del tempo <Dov'è mio zio?> il ragazzo davanti a lei la guardò un po' sorpreso <È andato a far rapporto al Ceo. Non lo hai sentito?> Seul fece no con la testa e abbassò gli occhi sul suo disegno.

Notò, di nuovo, che il ragazzo biondo era più dettagliato degli altri. Analizzando bene il suo disegno, si accorse che gli altri sei soggetti erano un po' sfocati, non ben definiti come il ragazzo che stava inginocchiato a terra.
Un moto di fastidio si impossessò delle sue mani che accartocciarono il foglio e lo lanciarono lontano <Perché? Era bello!> si voltò verso il ragazzo e con un cipiglio antipatico gli rispose <E tu saresti?> l'altro abbassò lo sguardo e si allontanò di qualche passo tossicchiando un po' <Sono Jeon Jungkook> <Intendevo...chi saresti per chiedermi il motivo di un mio gesto!> Seul era sicura di averlo sorpreso.

Era raro trovare qualcuno così schietto in Corea ma infondo lei non aveva molto da perdere <Ero solo rimasta colpito dal disegno. Anche io faccio qualche disegnino a volte, ma non sono artistici quanto i tuoi. Mi è solo dispiaciuto che un ritratto così bello facesse quella brutta fine.> sentendosi dispiaciuta riuscì solo a sospirare ed allungare lo sguardo fino alla palla di carta che poco prima teneva sulle sue gambe <C'erano degli errori sulla parte anatomica su cui ho ancora delle lacune...> Jungkook si sedette vicino a lei ma con un bel po' di centimetri a separarli.

Seul, notandolo, fece un piccolo risolino che incuriosì l'altro <Perché ridi?> con l'anulare fece notare il metro che li divideva e sorrise <Ammetto di essere stata antipatica, ma non mangio. Lo giuro!> con lo stesso dito si fece una croce all'altezza del cuore che rilassò il ragazzo contraccambiando il sorriso <Sei brava a disegnare!> <Non quanto voi a ballare! Come fate ad essere così coordinati pur avendo stili diversi?> lui sollevò le spalle e continuò a sorriderle <Hai fatto una scuola di arte?> <Ricordo che qualcuno ha detto che abbiamo la stessa età. Perché continui ad usare il linguaggio formale?> <Hai intenzione di rispondere alle mie domande con altre domande?> Seul si portò le mani davanti alla bocca ed incominciò a ridere.

Sentire qualcuno parlarle in modo informale, la rendeva di buon umore <Perché mi fai così tante domande?> <Sono molto curioso> gli fece segno di avvicinarsi un poco <È un talento che ho fin da piccola. Mio padre è un artista e mia madre una critica d'arte. Sono cresciuta in mezzo a dipinti, quadri e sculture. Mia madre mi ha insegnato le tecniche di disegno prima di insegnarmi a camminare. Non sarebbe strano se ora io non sapessi neanche prendere una matita in mano?> Jungkook annuì pensieroso <Vorrei disegnare anche io come te...> <Potrei insegnartelo!> il ragazzo sembrava entusiasta della proposta e, inconsciamente, fece sfiorare le sue mani con quelle di Seul creando un leggero imbarazzo che aleggiò intorno a loro come una piccola nube rosa <Scusa, non volevo...> <Scusa tu. Non era mia intenzione...> rimasero in silenzio per pochi minuti finchè Jungkook non si alzò guardandola <Puoi venire in dormitorio a insegnarmi...> lei annuì e lo guardò andare via per rimanere di nuovo sola.

Shadow's Girl ~Park Jimin~ [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora