Yerin continuava a distrarla dal suo disegno mentre cercava di farla ridere e le raccontava qualcosa che Seul non stava realmente ascoltando.
Era totalmente immersa nel dare la giusta morbidezza alle labbra di Jimin, quella sensazione di sofficità che ti saltava subito all'occhio facendo nascere la curiosità di assaggiarle, di sentirsele sul viso mentre lasciavano una scia di baci sul proprio viso.Quell'immagine la fece sospirare <A cosa stai pensando? Non mi stai ascoltando vero?> la bionda accanto allungò il collo per sbirciare la sua opera ma Seul allontanò subito l'album e lo pose per terra <Niente. Certo che stavo ascoltando…> Yerin incrociò le braccia al petto e con sguardo saccente le chiese <E cosa ho detto?> rimase in silenzio cercando di ricollegare le parole che le si affacciavano nella mente <Beh…che…> l'altra sbuffò e le buttò la testa sulle gambe rimproverandola con tono cantilenante ricordandole le bambine piccole che facevano i capricci perché i genitori non si erano ricordati di prenderle un gelato in un giorno assolato <Perché sei sempre distratta? Stai sempre nel tuo mondo! E non mi fai mai vedere i tuoi disegni! Sei cattiva!> Seul le sorrise e le accarezzò i capelli tinti di quel colore poco convenzionale in Corea <Scusami..> <Stavo dicendo che non posso prendere la tinta oggi..però magari puoi farlo tu!> <E perché dovrei farlo io?> <Io e Namjoon oppa abbiamo avuta una piccola discussione ieri quindi oggi volevo farmi perdonare…> con lo sguardo basso l'amica giocava con le sue dita portando il tono di voce quasi ad un sussurro <Unnie, sta facendo buio…> <Beh, se hai paura vai con Jungkook-ah> a sentire il nome del ragazzo Seul lo cercò con lo sguardo trovandolo allegro e giocoso, intento a prendere in giro Jimin e riderne con Taehyung.
Da quel bacio e dal compleanno le sembrava tutto fermo tra loro due; non poteva dire che stessero uscendo insieme ma neanche che fossero solo amici e il non tracciare dei confini definiti la confondeva ancora di più, rendendola impacciata e mettendo in dubbio qualunque comportamento <Allora?> <Non so..> alla luce delle sue considerazioni, il fatto di rimanere da sola con lui la rendeva doppiamente nervosa <Aigoo, la tua indecisione mi innervosisce. Glielo chiedo io!> sbracciandosi Yerin richiamò l'attenzione di Jungkook <Jungkook-ah, ti va di accompagnare Seul-nie al supermercato?> fece incontrare i suoi occhi con quelli della ragazza e con un'inadatta serietà annuì in risposta <Bene, la tua unnie ha risolto la questione!> anche se il comportamento della sua amica la infastidì cercò di scacciare via il pensiero non badandoci più di quel tanto.
Mentre stava aspettando Jungkook guardò fuori da una delle finestre che davano sulla strada accorgendosi del buio che faceva da padrone in quell'ora della giornata.
L'ansia iniziò a montarle dentro facendole solleticare la pelle ed impedendole di stare ferma; non bastava far avanti e indietro per lo stretto corridoio o pensare a come migliorare il disegno della giornata, la mente continuava a tornare fuori, in mezzo alla strada ed al mondo notturno immaginando quali mostri potevano aspettarla.
Improvvisamente le sarebbe piaciuto sentire la voce di Jimin che le facesse sciogliere tutti i nervi <Seu-nie!> la raggiunse la voce di Jungkook che fece scoppiare la bolla di sapone con cui riusciva a sentirsi più leggera.Si voltò verso di lui e automaticamente afferrò le mani che il ragazzo le stava offrendo <Oppa..> il ragazzo la guardò per un momento, incantandosi nel rimirare il volto delicato e lo sguardo indifeso di lei <Non posso venire con te…tra poco c’è il prossimo comeback e continuo a fare degli errori…devo impegnarmi, tante persone contano su di noi> <Oh…> era un po’ delusa da quelle parole.
Fin a quel momento non aveva realizzato quanto il nervoso che la rendeva irrequieta era legato all'impazienza di stare un po’ da sola con lui, chiacchierando di argomenti leggeri e magari riuscire a chiarire quale fosse la loro relazione, ma non era quello il giorno adatto.
Per quanto Seul cercò di fare attenzione a non far trapelare nessuno dei suoi pensieri sul suo viso, Jungkook si accorse di qualcosa, lo sguardo basso e il viso spento lo portarono a chiederle <Sei arrabbiata?> mentre scuoteva il capo fece un passo indietro per allontanarsi da lui.
Sapeva che la sua era una reazione esagerata che poteva ferire il ragazzo che le stava difronte ma la tristezza che stava provando in quel momento stava costruendo un muro che mattone dopo mattone si sarebbe frapposto inevitabilmente fra loro.
Portò lo sguardo di nuovo alla finestra che si affacciava a quel mondo di cui imitava l'umore e sorrise <Meglio che vada, si è fatto buio.> <Stai qua con me, fammi compagnia così ti riaccompagno a casa> per un passo che Jungkook faceva nella sua direzione lei ne faceva due indietro, si sentiva troppo fragile in quel momento <Devo fare quel favore a Yerin…> fece un inchino frettoloso <…non farti male e fai attenzione quando torni a casa> si dileguò fuori dallo stabilimento e solo la pioggia sottile poté arrestare la sua corsa.
STAI LEGGENDO
Shadow's Girl ~Park Jimin~ [Completa]
Fanfiction"Se la cattiva sorte ti perseguitasse, riconosceresti l'amore?". È la domanda che Seul si pone ogni mattina prima di alzarsi dal letto senza mai trovare una risposta. L'incontro con l'Idol Group, di cui suo zio è il coreografo, cambierà la sua visi...