Seduta alla sua caffetteria preferita, Yerin continuava a girare il proprio espresso assorta nei suoi pensieri.
Si guardava intorno, immaginando la vita delle persone che sorridenti parlavano tra di loro: due ragazzine, probabilmente delle scuole superiori, guardavano divertite il display del cellulare di una delle due, poco più in là una coppietta si stava scambiando timide effusioni e infondo al locale scorse un uomo che, per l’ennesima volta, aveva controllato l'ora sull'orologio con un certo nervosismo.
La ragazza sospirò e dalla borsa tirò fuori il disegno che il giorno prima Seul le aveva sbadatamente lasciato.
Lo osservò di nuovo.
Continuava a inquietarla, a non farla sentire tranquilla, la sensazione di volersene sbarazzare era così pressante che fu sul punto di strappare il foglio ma appena gli occhi si soffermarono sui caratteri che Seul ebbe scritto lasciò perdere.
Fuori dalla caffetteria, una donna stava posando le buste della spesa nel cestello anteriore della bici.
Quest’ultimo particolare face riaffiorare alla mente di Yerin la discussione avuta con la ragazza del giorno prima.Dal momento che la ragazza fece un passo per avvicinarsi a loro, Seul si dileguò di fretta e furia senza dare nessuna spiegazione.
Incuriosita dalla reazione dell’amica, Yerin fece per seguirla ma la ragazza in salopette richiamò la sua attenzione con uno <Yah> che le fece guadagnare un’occhiataccia <Stai parlando con me?> <Conosci quella ragazza?> Yerin restò impassibile non dando nessun cenno positivo o negativo al quesito, al che l’altra si sentì in dovere di continuare la conversazione <Perché è qui?> <Perché non dovrebbe?> le due si studiarono per un momento così che Yerin poté notare che l’atteggiamento dell’altra non mostrava nessun segno di arroganza o minaccia, al contrario sembrava sinceramente sorpreso e, forse, un po’ spaventato <Lei non dovrebbe essere qui> <E dove dovrebbe essere?> Jungkook si mise in mezzo, allarmato al pensiero di potersi separare da Seul <Come fai a conoscerla?> la ragazza le rifece la stessa domanda ignorando completamente Jungkook <Sono una sua amica…> <Seul non ha amiche!> Yerin alzò un sopracciglio <Invece sì! Ha me!> <Quella ragazza è incapace ad instaurare un rapporto sano con le persone> <Tu chi sei per poter fare un’affermazione tanto cattiva?> la vide trarre un respiro profondo e, dopo essersi guardata circospetta intorno, rispose <Sono una sua vecchia compagna di scuola non che la sua vecchia migliore amica. Il mio nome è Choi Hyolim, piacere di fare la vostra conoscenza> fece un lungo e profondo inchino che lasciò alla ragazza il tempo di metabolizzare quella nuova informazione.Seduti su una panchina situata nei dintorni della BigHit e saltati i convenevoli Yerin si affrettò a chiedere <Perché tu e Seul non siete più amiche?> Hyolim aveva lo sguardo fisso sulle proprie mani posate ed intrecciate sul proprio grembo dando segno di agitazione ed inadeguatezza <Quando incominciai le medie non conoscevo nessuno. Mi ero da poco trasferita dal Busan e non sono mai stata brava a fare amicizia con i miei coetanei e quando vidi Seul pensai che fosse un’anima timida e taciturna come lo era la mia…> fece una pausa mentre continuava a torturarsi le piccole mani tozze e poco femminili <…legammo molto nel primo semestre, Seul era una ragazza dalla fervida immaginazione e molto spesso giocavamo a chi inventasse il futuro migliore per tutte e due. Le piaceva fare lunghe passeggiate e progettare piani per farsi notare da tutta la classe. A quell’epoca Seul portava i capelli lunghi fino alle spalle mentre, nel mio caso, erano lunghi fino al coccige ed erano soggetti ai tanti complimenti dei nostri compagni. L’inaspettata popolarità dei miei capelli fece così tanto ingelosire Seul che il giorno dopo arrivò in aula con i capelli di un blu elettrico che non si addiceva alle norme scolastiche. Venne sgridata e sospesa dalle lezioni ma questo le fece guadagnare la fama che tanto desiderava. In quei pochi giorni di gloria Seul non mi rivolse la parola trovando sempre un modo per estraniarmi; se qualche nostro compagno veniva a parlarmi o mi faceva una gentilezza lei si metteva i mezzo richiamando l’attenzione su sè…> la voce di Hyolim si faceva sempre più rancorosa e lo sguardo carico di una rabbia sofferta <…la persona che pensavo mi fosse amica mi vestì, invece, di un mantello che mi rendeva invisibile agli occhi degli altri anche se, alla fine, riuscii a disfarmene e a legarmi con qualche ragazzina che trovava il comportamento di Seul troppo altezzoso e dittatoriale. Pian piano i nostri compagni persero interesse per quella che non era più una novità e si stufarono dell’atteggiamento saccente che permeava la personalità di Seul.> ai suoi piedi aveva appoggiato il suo zainetto che, in quel momento, aprì per bere un sorso d’acqua dalla bottiglia che probabilmente aveva comprato da qualche parte.
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Shadow's Girl ~Park Jimin~ [Completa]
Fanfic"Se la cattiva sorte ti perseguitasse, riconosceresti l'amore?". È la domanda che Seul si pone ogni mattina prima di alzarsi dal letto senza mai trovare una risposta. L'incontro con l'Idol Group, di cui suo zio è il coreografo, cambierà la sua visi...